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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Piazza San Pietro
IV Domenica d'Avvento, 22 dicembre 1996

 

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Oggi, quarta Domenica di Avvento, la liturgia ci dispone al Natale ormai alle porte invitandoci a meditare il vangelo dell’Annunciazione. Si tratta della nota scena, raffigurata anche da celebri artisti, in cui l’angelo Gabriele manifesta a Maria il disegno divino dell’Incarnazione: “Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc 1,31; cf. Mt 1,21.25).

Gesù! Questo nome, con cui Cristo era chiamato in famiglia e dagli amici a Nazaret, esaltato dalle folle e invocato dai malati negli anni del suo ministero pubblico, evoca la sua identità e missione di Salvatore. Gesù infatti significa: “Dio salva”. Nome benedetto, che si rivelò anche segno di contraddizione, finendo scritto sulla croce, nella motivazione della condanna a morte (cf. Gv 19,19). Ma questo nome, nel sacrificio supremo del Golgota rifulse come nome di vita, nel quale è offerta da Dio a tutti gli uomini la grazia della riconciliazione e della pace.

2. In questo nome la Chiesa trova tutto il suo bene, lo invoca senza posa, lo annuncia con sempre nuovo ardore. Come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, “il nome di Gesù significa che il Nome stesso di Dio è presente nella persona del Figlio suo fatto uomo per l’universale e definitiva Redenzione dei peccati” (CCC 432). È il nome divino che solo reca la salvezza, giacché “non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4,12). Gesù stesso ci indica la potenza salvifica del suo nome, dandoci questa consolante certezza: “Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà” (Gv 16,23). Chi dunque invoca con fede il nome di Gesù, può fare un’esperienza simile a quella segnalata dall’evangelista Luca, quando annota che la folla cercava di toccare Gesù, “perché da lui usciva una forza che sanava tutti” (Lc 6,19).

Impariamo a ripetere con amore il Santo Nome di Gesù soprattutto durante questo primo anno del triennio di preparazione al Grande Giubileo del 2000! Il 1997, com’è noto, è dedicato alla riflessione su Cristo e ripetendo il nome di Gesù con adorante amore, mettendolo al centro della nostra preghiera, specie liturgica, faremo nostra l’indicazione dell’apostolo Paolo: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (Fil 2,10).

3. La Vergine Santa, che contempliamo nell’attesa della nascita del Suo Figlio, con quale materna tenerezza dovette pronunciare il nome di Gesù! Nella preghiera che la Chiesa le rivolge con l’Ave Maria, ella è associata alla Benedizione stessa del Figlio: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù”. Sia Maria a porre sulle nostre labbra ed imprimerci nel cuore questo Nome santissimo, dal quale viene la nostra salvezza.


I drammatici avvenimenti in corso nell’Ambasciata del Giappone in Perù, dove numerose persone sono tenute in ostaggio, sono stati richiamati con forza da Giovanni Paolo II durante l’incontro per la recita dell’Angelus Domini. Questo l’appello del Santo Padre:

In questi giorni ho seguito con ansia i gravi avvenimenti accaduti nell’Ambasciata del Giappone in Perù, dove molte persone sono trattenute come ostaggi.

Profondamente unito in questo momento alla Nazione peruviana, non posso non deplorare un mezzo di coazione tanto crudele e immorale, ricordando allo stesso tempo a tutti che la violenza non costruisce l’avvenire di un popolo.

Vi chiedo di unirvi alla mia preghiera, affinché il Signore illumini la mente e converta i cuori di coloro che si sono resi responsabili di un’iniziativa tanto deplorevole.

Che Dio assista anche gli sforzi che si stanno compiendo per raggiungere una soluzione positiva di questa triste situazione!

Che i prossimi giorni possano essere per tutti ricorrenze veramente “natalizie”, piene di serena gioia interiore!

Auspico di tutto cuore che le persone ancora trattenute nell’Ambasciata del Giappone a Lima possano celebrare il Santo Natale in libertà, insieme con le loro famiglie.

 

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