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VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA 
DI GESÙ BUON PASTORE

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

12 dicembre 1982 

 

1. Oggi è la terza domenica di Avvento.

Abbiamo ascoltato la parola della divina liturgia. Meditiamo, ora, brevemente su ciò che essa ci dice.

L’“Avvento” non soltanto rivela la venuta di Dio a noi, ma anche indica la via che ci conduce a Dio.

Di questa via ci parla proprio l’odierna liturgia.

2. Questa è, prima di tutto, la via del comportamento conforme alla coscienza.

Lo insegna Giovanni nella regione del Giordano. Egli risponde alle domande dei soldati, dei pubblicani e delle intere folle degli uomini: “Che cosa dobbiamo fare?” (Lc 3, 10).

Comportatevi in modo giusto. Compite coscienziosamente i vostri doveri. Sappiate dare del vostro agli altri. Condividete ciò che possedete con i bisognosi.

La via a Dio è soprattutto via della coscienza e della morale. Su questa via i Comandamenti conducono l’uomo.

Coloro che si convertono, nei pressi del Giordano, a questa via, ricevono il battesimo di penitenza.

3. Giovanni conferisce questo battesimo e contemporaneamente annunzia la venuta di Cristo, che “battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3, 16).

La via a Dio consiste non soltanto nell’osservanza dei Comandamenti, ma in una più profonda purificazione dell’anima dall’attaccamento al peccato, alla concupiscenza e alle passioni.

Giovanni si serve qui di un’immagine molto espressiva. Come il ventilabro separa il frumento dalla pula, così la grazia di Dio, operando nell’anima umana, la purifica dalle cattive inclinazioni, e dai vizi, affinché diventi un granaio di puro frumento. Una tale purificazione a volte costa all’uomo; è collegata col dolore e con la sofferenza, ma è indispensabile, dato che l’anima deve conservare in sé ciò che è nobile, onesto e puro. La pula deve bruciare, affinché rimanga il buon frumento per fare il pane.

Così insegna Giovanni nei pressi del Giordano.

4. D’altra parte il profeta Sofonia incoraggia l’uomo che ha paura della potenza purificatrice di Dio e della sua grazia.

Parla in metafora, rivolgendosi a Gerusalemme: “Non temere, Sion, / non lasciarti cadere le braccia! / Il Signore tuo Dio in mezzo a te / è un salvatore potente” (Sof 3, 16-17).

Il desiderio della salvezza, ossia della vita nella grazia di Dio, deve superare la paura con cui l’uomo si difende dalla forza purificatrice di Dio.

A mano a mano che cede il male radicato nell’anima, e che si attenuano gli attaccamenti peccaminosi, Dio si avvicina, e insieme con lui vengono nell’anima la gioia e la pace.

5. Di questa gioia parla san Paolo nella lettera ai Filippesi: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi . . . Il Signore è vicino!” (Fil 4, 4-5).

Quando l’anima si distacca dal peccato, dalle passioni e dai vizi, Dio s’avvicina, ed essa vive il suo avvento, la sua venuta, la sua presenza, la sua vicinanza.

Questa “vicinanza” si manifesta “nella preghiera”: l’uomo “espone” a Dio tutte le sue richieste con fiducia e permane nel “ringraziamento”.

La purificazione dell’anima porta con sé anche “la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza” (Fil 4, 7).

Così la via a Dio è la via alla gioia e alla pace interiore, che il peccato e la concupiscenza non sanno dare all’uomo.

6. In un tale stato, il cuore umano canta insieme col profeta Isaia: “Ecco, Dio è la mia salvezza; / io confiderò, non temerò mai, / perché mia forza e mio canto è il Signore; / egli è stato la mia salvezza” (Is 12, 2).

Queste parole rispecchiano lo stato dell’anima che vive nella grazia di Dio.

7. Tuttavia il cammino a Dio non si esaurisce con la sola letizia interiore. L’uomo desidera avvicinare a lui anche gli altri. Vuole che anche essi attingano acqua “alle sorgenti della salvezza” (Is 12, 3). Diventa quindi messaggero e apostolo dell’amore di Dio: “Lodate il Signore, invocate il suo nome; / manifestate tra i popoli le sue meraviglie; / proclamate che il suo nome è sublime” (Is 12, 4).

8. L’uomo obbediente alla grazia di Dio, scopre il mondo delle opere di Dio, che sono nascoste agli occhi del peccatore: “Cantate inni al Signore, / perché ha fatto opere grandi, / ciò sia noto in tutta la terra” (Is 12, 5).

L’uomo, guidato dalla grazia divina, desidera pure condividere con gli altri la vicinanza di Dio che egli esperimenta: “Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, / perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele” (Is 12, 6).

9. Oggi, in occasione di questa visita alla vostra parrocchia, desideriamo, cari fratelli e sorelle, condividere gli uni con gli altri la vicinanza di Dio nel tempo di Avvento. Desidero condividerla con voi come Vescovo che visita questa parrocchia. E desidero anche parteciparne con tutti coloro che formano la parrocchia di Gesù Buon Pastore, una viva cellula dell’antica Chiesa apostolica che è a Roma.

10. Saluto di cuore il Cardinale Vicario e il Vescovo Ausiliare, Monsignor Clemente Riva, saluto i cari padri Paolini, ai quali questa Comunità parrocchiale è affidata, con particolare pensiero per il Parroco, Don Lino Brazzo.

Il mio cordiale saluto va poi a tutti coloro che più da vicino partecipano alla missione evangelica affidata ai padri Paolini: i religiosi e le religiose operanti nella parrocchia, i catechisti, le associazioni di Azione cattolica e quella scautista, i gruppi dell’Apostolato della preghiera, dell’Opera Ritiri di perseveranza, della Pia Unione degli Amici del santissimo Sacramento, il Gruppo di preghiera “Padre Pio”, il Gruppo parrocchiale del Vangelo, e il Gruppo dei coniugi: un insieme ricco e vario di strutture organizzative e di impegno spirituale, che nella fedeltà ai legittimi Pastori, contribuiscono a creare, nel contesto parrocchiale, un armonioso e pluralistico contemperamento della dimensione “verticale” con quella “orizzontale” della vita cristiana.

Il mio saluto si allarga a tutto il Popolo di Dio che è in questa parrocchia, a quanti si nutrono della Parola divina che qui si dispensa, a tutti i laici, a cominciare dai sofferenti nel corpo e nello spirito, i poveri e i bisognosi, i bambini, i ragazzi ed i giovani, le famiglie, gli anziani. Essi costituiscono il “Corpo Mistico” di questa parrocchia che, come la Chiesa universale, è Sposa di Cristo.

E voglio ricordare con affetto anche le persone di buona volontà che, pur sentendosi o trovandosi ai margini delle strutture visibili della realtà parrocchiale, tuttavia sono alla ricerca della verità e della giustizia; sono - forse inconsciamente - alla ricerca di Cristo e della Chiesa. Il mio saluto, un particolare saluto, va anche a loro, nella luce del Natale ormai vicino.

11. La vostra Comunità parrocchiale è al servizio di un’area urbana estremamente estesa: 30.000 abitanti! So con quale generosità molti di voi si prodigano al servizio dei fratelli.

So che il vostro dinamismo apostolico avverte con ansia il divario quantitativo esistente tra le proporzioni numeriche e visibili della vostra Comunità, e la grandiosa realtà umana nella quale siete immersi, e quasi nascosti.

Ebbene, io voglio dirvi, in nome di Cristo: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno” (Lc 12, 32). Abbiate umile e coraggiosa coscienza di ciò che vi ha donato il Padre. Sia questa coscienza la vostra forza, la vostra luce, la vostra speranza. Donate al mondo ciò che il Padre ha donato a voi: il Regno di Dio.

Non stancatevi, per questo, di cercare continuamente anche le occasioni minime per allargare contatti e collaborazioni leali e prudenti con quella grande realtà umana e sociale nella quale siete immersi come fermento, onde condurre o portare avanti quell’opera di promozione fondata sulla verità, la giustizia e il rispetto per la dignità della persona, che costituisce, per il mondo, il preambolo necessario alla conoscenza di Cristo nella fede e nella Chiesa.

12. Cari fratelli e sorelle!

Ci è stato dato di meditare sulla Parola di Dio dell’odierna liturgia. Abbiamo rinnovato la nostra consapevolezza delle vie per le quali Dio s’avvicina a ciascuno di noi, e di quelle che ci conducono a lui.

Gesù Cristo è Buon Pastore.

Il Buon Pastore cerca le vie per il suo ovile.

L’esperienza della vicinanza del nostro Dio nel tempo di Avvento, prepari i cuori di tutti alla gioia del Natale!

 

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