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CELEBRAZIONE DELLA VEGLIA PASQUALE

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Sabato Santo, 10 aprile 1993

 

“Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto” (Mt 28, 5-6).

1. La veglia pasquale è tempo di trepida attesa del momento in cui le donne, alla tomba di Cristo, sentiranno l’annuncio gioioso: “È risorto”! Non abbiate paura! È risorto, come aveva detto. La veglia pasquale congiunge in se stessa la notte e il giorno. Le donne, all’alba, si recarono al sepolcro dove era stato deposto Gesù, per ungerne il corpo e non si aspettavano certamente di trovare la tomba vuota. Invece proprio così la trovarono. E udirono quelle parole inattese. Finisce così la Veglia pasquale ed inizia il nuovo Giorno: il Giorno che ha fatto il Signore (cf. Sal 118, 24).

2. Ogni anno la Chiesa veglia silenziosa presso il sepolcro di Cristo, partecipando al mistero del Crocifisso. Essa si “immerge” nella sua morte, “viene sepolta insieme con Lui” (cf. Rm 6, 4). Vive la morte – l’universale destino della morte umana – intimamente e profondamente unita a Cristo. Questa partecipazione alla morte del Redentore diventa memoria viva di tutti coloro, che, ad iniziare dal Libro della Genesi, hanno attraversato il confine tra la vita e la morte, e sono ormai oltre tale frontiera. Come Mosè, di cui abbiamo ascoltato il racconto nel Libro dell’Esodo, così – dopo di lui – i grandi Profeti dell’Antica Alleanza: è come se, durante la liturgia della notte di veglia, tutti prendessero parte all’attesa della Pasqua. La Veglia pasquale abbraccia infatti l’intera storia dell’uomo in ogni sua dimensione. In questa notte santa tutti possono affermare di se stessi: “Siamo morti...”, “siamo morti con Cristo”. La morte ha potere sull’uomo – un potere universale. Ed ecco, dall’interno della tomba di Cristo, giunge l’annuncio, un grido di gioia: “È risorto”. Voce che rinnova completamente l’orizzonte della storia dell’uomo, l’orizzonte dell’esistenza umana: “La morte non ha più potere su di lui” (Rm 6, 9).

3. Chi è Colui che è risorto – Colui su cui la morte non ha più alcun potere? È lo stesso Cristo a rispondere: “Il Padre mi ama: perché io offro la mia vita (per le pecore)... Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, perché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo...” (Gv 10, 17-18). E ciò si compie in questa notte. Notte straordinaria! Notte piena di santo fulgore! “Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui” (Rm 6, 9). Si realizza fino in fondo l’immagine del Buon Pastore! Il diacono, avvicinandosi al Celebrante che presiede la sacra liturgia, proclama: “Vi annuncio un grande gaudio: Alleluia”. Christos woskres! Cristo è risorto! “Il Padre mi ama: perché io offro la mia vita” (Gv 10, 17).

4. È risorto ed è apparso a Maria Maddalena. È risorto ed ha incontrato i discepoli. È risorto e viene costantemente incontro alla Chiesa che veglia presso la sua tomba. “Egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio...” (Rm 6, 10). “È stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Rm 4, 25). Viene verso di noi come Vivente. Ci porta la Vita affinché, morendo al peccato, noi possiamo vivere per Dio in Lui (cf. Rm 6, 11). Viene in noi mediante la forza rigeneratrice del Sacramento: dall’acqua e dallo Spirito Santo sgorga una vita nuova. L’uomo nasce di nuovo. Carissimi Fratelli e Sorelle, con tali sentimenti vorrei augurare a tutti voi qui presenti una santa Pasqua, che sia rinascita nello Spirito e nella novità di vita in Cristo morto e risorto per noi. Auspico di cuore che soprattutto voi, carissimi catecumeni, che tra poco riceverete i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia, possiate accogliere con disponibilità il dono prezioso della grazia divina. In ciascuno di voi vorrei salutare le Nazioni dalle quali provenite: Albania, Bosnia, Cambogia, Corea, Francia, Giappone, Laos, Nigeria, Thailandia, Singapore, Svezia, Stati Uniti d’America, Vietnam. Ed insieme ai credenti del mondo intero lodiamo il Creatore, che ha voluto diverse le fisionomie dell’umanità, perché splendesse maggiormente l’uomo nuovo, rinnovato da Cristo Redentore.

Con quanta gioia, la Chiesa vi accoglie oggi, voi che entrate in questa Vita nuova, che è in Cristo crocifisso e risorto. A voi e con voi, qui riuniti “apud Sanctum Petrum”, presso San Pietro, annuncio una gioia grande: Cristo è risorto “alleluia”!

 

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