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VIAGGIO PASTORALE IN LITUANIA, LETTONIA ED ESTONIA

SANTA MESSA PER I FEDELI DELL’ARCIDIOCESI NEL CAMPO «SÀNTAKA»

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Kaunas (Lituania) - Lunedì, 6 settembre 1993

 

1. “Manda il tuo Spirito, Signore, e rinnova la faccia della terra”.

Il Salmo responsoriale dell’odierna liturgia annunzia la gloria del Creatore. Il mondo visibile e quello invisibile rendono testimonianza a Dio. Gli rende testimonianza in modo speciale la “faccia della terra”, che sempre si rinnova secondo il ritmo del tempo. Le stagioni la rendono adatta ad essere coltivata così da portare a maturazione tutto ciò che serve alla vita dell’uomo. In tal modo l’essere umano rimane unito alla terra di generazione in generazione.

Cantando oggi questo Salmo, che loda lo Spirito Creatore, vogliamo ringraziare la vostra terra perché è diventata la patria delle generazioni che si sono succedute. La terra è patria degli uomini!

2. La faccia della terra si rinnova grazie all’uomo. Dio l’ha creato a sua immagine e somiglianza e gli ha dato come eredità la terra. Erede delle opere create da Dio, egli la soggioga e con lo sforzo del suo intelletto e della sua volontà, trae da essa beni sempre nuovi. Partecipa così all’opera di rinnovamento della faccia della terra. Egli però è anche capace – purtroppo – di deformare e distruggere questa faccia, come dimostrano le guerre e i disastri ecologici, che tanti e così gravi danni recano all’uomo e all’habitat vitale del globo terrestre.

Il Creatore non ha dato forse la terra in possesso agli uomini e alle nazioni, affinché fossero di essa custodi vigilanti e premurosi?

È grazie all’uomo che si rinnova la faccia della terra. Si rinnova quanto lo spirito dell’uomo obbedisce allo Spirito di Dio: allo Spirito di Verità e di Amore.

3. Oggi, in questa tappa del mio pellegrinaggio fra voi, carissimi fratelli e sorelle, voglio insieme con voi introdurmi nel Cenacolo dove Cristo promette agli Apostoli come Consolatore lo Spirito Santo.

Egli afferma: “Ma il Consolatore... che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà ciò che io vi ho detto” (Gv 14, 26).

Cristo ha recato all’umanità la Verità tutt’intera. Ma è necessaria – nell’economia della salvezza – l’unzione con lo Spirito Santo, perché questa verità possa agire nell’intelligenza e nel cuore dell’uomo, permettendogli di rinnovare la faccia della terra.

L’unzione significa un rinvigorimento e una forza. Cristo, nella sua Croce e nella sua Risurrezione, ha lasciato agli apostoli e alla Chiesa, ha lasciato a noi, per tutti i tempi, la potenza – la potenza della Verità.

In questa potenza Cristo resta sempre con noi. Viene in noi e in noi rimane grazie allo Spirito Santo. Viene in noi e in noi rimane nell’unità con il Padre: con il Padre suo e Padre nostro. Perciò possiamo sempre pregare: “Padre nostro”.

4. “Manda lo Spirito Santo – e rinnova la faccia della terra!”. Questo grido è di grande attualità nel momento in cui i figli e le figlie di questa vostra terra, come pure i popoli vicini legati a voi da fraterna solidarietà, sentono l’impellente bisogno di un grande e totale rinnovamento della loro vita sociale, familiare, personale e nazionale.

E perciò il grido della santa liturgia diventa ancor più forte: “Vieni, Spirito Santo riempi i cuori dei tuoi fedeli ed accendi in essi l’ardore del tuo amore”.

Sì, riempi i cuori! Colma questo “cuore” umano che è un tempio della visitazione divina dello Spirito Santo. Solo, infatti, attraverso il “cuore” dell’uomo, visitato dalla potenza della verità e dell’amore, può essere realizzato il rinnovamento della terra.

5. “Vieni, Spirito Santo...”.

Preghiamo con tali parole nel rito del Sacramento della Cresima. Questo chiediamo nella celebrazione dei Matrimoni. Così gridiamo durante l’Ordinazione sacerdotale: “Veni, Creator Spiritus”.

Abbiamo ascoltato poco fa l’apostolo Paolo, il quale ci ha esortato a comportarci in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto (cf. Ef 4, 1).

La vocazione di ogni cristiano è rendere testimonianza a Cristo in tutta la sua vita. Rendere testimonianza a Cristo innanzitutto nella vita personale, mediante la sincera adesione al Vangelo, obbedendo a tutti i comandamenti divini e seguendo in ogni situazione gli insegnamenti del Signore. Si tratta di una vocazione che interessa ogni battezzato, ma si riferisce, in modo particolare, agli sposi, perché la famiglia è la prima “Chiesa domestica”, in cui inizia l’opera di evangelizzazione delle nuove generazioni.

Ciò si riferisce, in maniera ancora più specifica, ai Sacerdoti, in quanto pastori del Popolo di Dio, uniti sacramentalmente a Cristo – Buon Pastore.

6. Nella fase attuale della storia della Lituania è quanto mai importante che l’intera Comunità cristiana prenda coscienza della propria vocazione e della propria missione, illuminata dalla luce dello Spirito Santo. L’invito a rendere testimonianza a Cristo interessa ciascuno personalmente, ma è rivolto a tutto il popolo di Dio, così che possiamo dire che la responsabilità dei credenti è anche sociale.

Vi saluto tutti con affetto: il Card. Vincentas Sladkevicius, vostro Arcivescovo i Presuli presenti i Presbiteri, i Religiosi e le Religiose. Saluto i laici impegnati nell’apostolato. Saluto le Autorità civili e quanti hanno voluto unirsi a noi.

Carissimi fratelli e sorelle, il Signore attende da voi una comune azione missionaria che faccia risplendere dinanzi a tutti la novità del Vangelo. È pertanto necessario alimentare la fede grazie all’approfondimento delle Sacre Scritture e all’intensa costante preghiera, personale e liturgica. Saranno utili al compimento di tale vostra missione il supporto e l’aiuto che offrono i gruppi di preghiera come pure i Movimenti e le Associazioni di apostolato. È soprattutto voi, Laici, che vorrei invitare ad assumere, con coraggio e grande fiducia in Dio, le vostre peculiari responsabilità apostoliche nella Chiesa e nei vari ambiti della vita civile. Lo Spirito del Signore sosterrà il vostro sforzo al servizio del Regno di Dio.

7. Gesù dice: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23).

Fratelli e sorelle! Preghiamo insieme perché la Santissima Trinità dimori nei nostri cuori. Le labbra parlano dall’abbondanza del cuore. Dall’abbondanza del cuore nascono anche le opere conformi al Vangelo di Cristo.

Quanto è necessaria questa divina abbondanza dei cuori, affinché possa rivivere anche tra voi la verità del Vangelo!

Perché le parole e le opere di tutte le figlie e di tutti i figli della Lituania diventino una “nuova evangelizzazione”. Nuova non nel contenuto, che rimane sempre lo stesso annuncio di Cristo morto e risorto per la salvezza dell’umanità, ma nuova nei metodi e nelle forme atte a rispondere alle sfide di questo nostro tempo. Perché si rinnovi la “faccia” di tutta la vostra terra, noi invochiamo con fede appassionata: “Vieni Spirito Santo, vieni e rinnova la faccia della terra!”

Amen.

Al termine della celebrazione il Santo Padre pronuncia in italiano il seguente saluto ai fedeli.

Vorrei ringraziare la Santissima Provvidenza per questa giornata di oggi, per questo incontro eucaristico, per questa Celebrazione a Kaunas.

Nel momento della mia chiamata alla Sede di Pietro ho pensato alla Vergine Madre Nostra di “Ausros Vartai”. E oggi devo ringraziare questa nostra Madre che mi ha guidato e condotto fino a Kaunas.

E voglio, sotto la presenza materna di questa nostra Madre, ringraziare Dio Padre e Figlio e Spirito Santo per la vostra fede che avete conservato e avete difeso durante i tempi difficili.

Ringrazio per questa fede del popolo lituano, dei vostri sacerdoti, dei vostri Vescovi, di questo vostro Cardinale, un grande testimone della fede e dell’amore di Cristo, dell’amore del popolo di Dio. Per questo ringrazio trovandomi tra voi e avendo celebrato la Santissima Eucaristia insieme a voi.

Vi ringrazio per la vostra presenza, per la vostra partecipazione, per la vostra preghiera, per la vostra accoglienza qui, in questa bella piazza della Celebrazione eucaristica, e anche attraverso la città dove tanti mi hanno aspettato e salutato. Vi ringrazio per tutto questo, perché lo trovo come espressione di questa fede che ha vinto, di questa vittoria della fede che si manifesta in voi.

Vi auguro che questa fede rimanga sempre la vostra forza e sia questa forza a consentirvi di ricostruire spiritualmente e anche esteriormente la vostra patria, la vostra vita, la vostra identità lituana e cristiana, per il bene della santa Chiesa, Madre nostra, e per il bene dell’Europa e dell’umanità.

 



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