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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
PER I CINQUANT'ANNI DI SACERDOZIO
DEL CARDINALE VICENTE ENRIQUE Y TARANCÓN,
ARCIVESCOVO DI MADRID 

 

Al Nostro Venerabile Fratello
Cardinale Vicente Enrique y Tarancón
Arcivescovo di Madrid.

Il primo novembre, solenne per la festività di Tutti i Santi, sarà per te certamente assai solenne, poiché cade in quel giorno l’anniversario della tua ordinazione sacerdotale. Al tuo sacerdozio, come furono rivolti tutti i tuoi pensieri quando eri giovane, così ritorna l’animo quando vuole riandare alla fonte di tanti benefici, grazie, gioie, di cui la tua vita è ricolma, anche nelle preoccupazioni dell’episcopato.

Ora dopo dieci lustri passati negli “atri della casa del nostro Dio” (Sal 133, 1) sotto la protezione di Cristo e di sua Madre, quelle gioie dolci e serene crescono.

Tra coloro che in questa occasione ti circondano, tua gioia e tua corona (cf. Fil 4, 1), considera anche noi presenti con l’amore e l’affetto. Noi, diciamo, che come siamo allietati dalle consolazioni dei Nostri Venerabili Fratelli, così siamo rattristati dalle loro difficoltà. A somiglianza del beato apostolo Paolo (cf. 2 Cor 6, 11) il nostro cuore è aperto a te, Venerabile Nostro Fratello, e alla tua Chiesa, e alle situazioni critiche e ad ogni speranza che fiorisce nel tuo animo. E rivolgiamo assidue preghiere a Dio, perché ti assista sempre e oggi in modo particolarissimo.

Ormai è del tutto evidente il motivo del nostro rallegrarci oggi con te, Venerabile Nostro Fratello: il sacerdozio e l’episcopato dei quali Dio ti ha onorato nella sua benevolenza. Mediante il sacerdozio infatti consacri l’Eucaristia, rimetti i peccati nel nome di Dio, e riconduci i peccatori all’amicizia del Padre celeste: beni divini affidati all’uomo! Mediante l’episcopato, annoverato tra i successori degli Apostoli, partecipi della loro dignità e del loro potere.

Ma anche di ciò grandemente ci rallegriamo, Venerabile Fratello, che la tua vita di sacerdote e Vescovo abbia avuto come punto di riferimento il fare tutto per la gloria di Dio. Ciò lo dimostra la tua egregia religiosità, e l’amore per Cristo e per la sua santissima Madre; e inoltre la tua intensa attività, e la cura dei poveri, soprattutto degli ammalati, come si addice a un padre sollecito. E poiché l’amore ti rendeva attento a tutto, scaturirono anche le opere: il tuo sacerdozio è illuminato dalla assidua predicazione del Verbo di Dio, sostenuta da non pochi scritti, dagli esercizi spirituali da te frequentemente predicati, dalla sollecitudine di mettere in atto le norme del Concilio Vaticano II, dallo splendore del culto e dall’onore attribuito alla musica sacra. Avesti anche cura della santità e della disciplina dei sacerdoti e dell’educazione cristiana dei bambini.

Ti ringraziamo di tutte queste cose e di molte altre, Venerabile Nostro Fratello, e ti affidiamo alla benevolenza di Dio, di cui il pegno e il segno sia la mostra Apostolica Benedizione che impartiamo a te, ai tuoi Ausiliari, al clero e al tuo popolo di Madrid, tanto cari a noi, e a tutti coloro che ami.

 

IOANNES PAULUS PP. II



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