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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE JAMES DARCY FREEMAN
PER IL 50° DELL'ORDINAZIONE SACERDOTALE

 

Al Venerabile Fratello Nostro
JAMES DARCY di S.R.C. Cardinale FREEMAN
Arcivescovo di Sydney


Da informazioni sicure abbiamo saputo che ormai per te sta arrivando il giorno del cinquantesimo anniversario di sacerdozio. Un giorno simile non c’è sacerdote, consapevole della sua dignità, che non prenderebbe in seria considerazione, allo scopo e di godere del ricordo del tempo concessogli per i divini ministeri e per rinnovare il proposito suo di seguire le orme meravigliose dell’Eterno Sacerdote. Noi perciò, cogliendo la grandissima occasione del tuo giubileo d’“oro”, spinti da carità fraterna, non possiamo fare a meno di congratularci con te, con questa lettera, di un sì alto motivo di celebrazioni solenni e augurarti la meritata gioia.

Dio ti diede di cominciare il tuo ministero nel fiore della tua giovinezza, cioè nell’anno 1930 nel quale, fatto sacerdote in eterno di Cristo, ti dedicasti tutto alla Chiesa. In seguito, a lungo e con diligenza, svolgesti diversi incarichi nella arcidiocesi di Sydney e a suo tempo sembrasti degno di essere annoverato fra i successori degli Apostoli. Insignito della pienezza del sacerdozio, prima fosti assegnato come Ausiliare al sacro Presule di Sydney, dopo fosti Vescovo di Armidale, ma dopo pochissimi anni fosti destinato alla Chiesa di Sydney e ad essa proposto come Arcivescovo, padre e pastore. Infine, per i tuoi indubbi meriti e le tue doti, fosti, come era giusto, accolto nel Collegio dei Cardinali di S.R.C. Questi sono i fatti più importanti della tua vita passata che ora soprattutto devi ricordare, quali motivi rilevanti di gratitudine al benignissimo Signore largitore di tutti i beni, il solo degno di ogni onore e di essere celebrato con ogni lode.

Benché non sia qui il caso di ricordare tante cose che tu hai fatte come presbitero o come sacro Presule, lavorando per la salute dei figli a te affidati, noi crediamo tuttavia che tu hai svolto opera egregia per propagare il nome cristiano e per adempiere gli altri doveri pastorali, poiché ciò si può arguire dalla tua archidiocesi, saggiamente divisa in cinque zone in modo che ad altrettanti tuoi Vescovi Ausiliari fu assegnato un incarico proprio per ciascuno e in questa maniera ognuno poteva più facilmente e con più ordine associarsi a te nel lavoro apostolico, “salva sempre l’unità del governo diocesano e l’autorità del Vescovo della diocesi”(Christus Dominus, III, 25). In modo particolare ti lodiamo perché, per l’ardente e grande amore alla Beata Vergine Maria, ti sei data premura a che le tue iniziative fossero sotto la sua protezione e la sua fedeltà; perché spesso anche in pubblico hai esortato il clero e il popolo a venerare con fervido devotissimo culto la dolcissima Madre di Gesù, “come segno di sicura speranza e di conforto per il Popolo di Dio in cammino”(Lumen Gentium, 68). Per questo motivo noi, che da questo fatto riceviamo con te non minore gioia che per il tuo stesso giubileo, ti abbracciamo con immutato affetto, sperando che la santissima Madre di Dio e degli uomini ti difenda continuamente con la sua protezione.

Infine, mentre di nuovo ci congratuliamo, invochiamo per te doni sempre più grandi dal Divino Pastore di tutti e ti auguriamo prosperità e letizia per il futuro. Come pegno di ciò e come testimone della nostra benevolenza verso di te, con animo affettuoso impartiamo la Benedizione Apostolica a te, venerabile fratello nostro, e ai tuoi famigliari, nonché ai Vescovi tuoi ausiliari, e a tutti coloro che parteciperanno alla gioia del tuo giubileo.

Dai Palazzi Vaticani, il 23 giugno, anno 1980, secondo del nostro pontificato.

GIOVANNI PAOLO II

 

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