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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
A MONSIGNOR LUIGI BRESSAN,
PRO-NUNZIO APOSTOLICO IN PAKISTAN

Giovedì, 6 luglio 1989

 

Caro monsignor Luigi Bressan,
carissimi fratelli e sorelle.

Sono veramente lieto di accoglierla dopo la recente ordinazione a Vescovo della Chiesa di Dio, e prossimo alla partenza per la Nunziatura Apostolica in Pakistan; e sono lieto di accogliere con lei i suoi familiari e amici, e specialmente la sua amatissima mamma, alla quale il Signore ha concesso la gioia di vedere il figlio elevato alla pienezza del sacerdozio.

Saluto tutti di cuore, e vi ringrazio per la vostra visita.

L’occasione mi permette di rinnovarle la mia gratitudine per i servizi resi finora con fedeltà e diligenza alla Chiesa ed alla Santa Sede: in varie Nunziature Apostoliche, quindi nella segreteria di Stato, poi presso le organizzazioni internazionali a Ginevra e, più recentemente, come inviato speciale con funzioni di osservatore permanente presso il consiglio d’Europa e come delegato del consiglio per la cooperazione culturale dello stesso consiglio.

Ora ella si appresta a iniziare la missione di rappresentante pontificio in un nobile paese di Oriente, di antichissime tradizioni storiche, dove peraltro la comunità cattolica è un “piccolo gregge”, ma animato da un grande spirito di servizio per lo sviluppo integrale di quella grande Nazione, come dicevo alcuni giorni fa ai Vescovi del Pakistan durante la loro visita “ad limina”. La sua esperienza, caro monsignor Bressan, le consentirà di svolgere un’azione preziosa in questo senso, in piena intesa con le autorità civili e in profonda comunione pastorale con quell’Episcopato.

La mia preghiera la accompagna per chiedere al Signore l’aiuto necessario al servizio ecclesiale che ella sta per iniziare.

Mi rallegro poi, di vedere qui, insieme con la cara mamma, i suoi undici fratelli, venuti con le rispettive famiglie; ed esprimo il mio compiacimento per la vostra bella famiglia, cresciuta nel segno della fede. La famiglia numerosa è una benedizione del Signor,; un esempio di coraggio nella Provvidenza, una sorgente di vocazioni.

Auguro a tutti l’effusione delle grazie celesti, di cui è pegno la mia particolare benedizione.



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