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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE EDMONDO CASIMIRO SZOKA IN OCCASIONE
DEL CONGRESSO CATECHISTICO NAZIONALE FILIPPINO

 

Al venerabile fratello nostro
S. Em.za Rev.ma card. Edmondo Casimiro Szoka.

I nostri pensieri e, insieme, i nostri sentimenti sono spesso rivolti all’amatissimo popolo filippino, nonché alla comunità ecclesiale cattolica che opera in mezzo ad esso lodevolmente; qualche anno fa era felicemente avvenuto un incontro con questa realtà, in cui abbiamo potuto fare direttamente esperienza del vigore e della fioritura di vita, di pietà e di operosità cristiana di quegli uomini; recentemente, poi, abbiamo potuto salutare una seconda volta di persona i loro sacri pastori venuti a Roma, e confermarli nei loro ottimi propositi di zelante apostolato.

La visita “ad limina” dei fratelli nell’episcopato delle Filippine e i colloqui avuti con noi in quell’occasione ci hanno fortemente richiamato alla memoria quell’evento senz’altro salutare che in questi ultimi dodici mesi si celebra, in varie forme, in quella Chiesa: “l’anno catechistico nazionale”, che ha come fine principale che ciascun fedele della comunità filippina sia reso pienamente consapevole dei suoi doveri e compiti nella diffusione dell’annuncio evangelico e della parola di Dio. Certamente anzi i nostri fratelli e i presbiteri già operano in modo tale che ciascun cristiano si consideri in qualche modo un catechista.

Questo anno catechistico inoltre si concluderà nella solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria; in quella data terminerà anche il Congresso catechistico dell’intera nazione. Peraltro, entrambi questi importanti eventi non mancheranno della esplicita esortazione, favore e incoraggiamento del Romano Pontefice per gli anni a venire. E desideriamo, come se fossimo presenti, che questi importanti propositi abbiano un buon esito, siano rafforzati e accresciuti. Perciò abbiamo particolarmente a cuore questi avvenimenti di dicembre, soprattutto quando avranno luogo queste felici giornate del Congresso.

Perciò, venerabile nostro fratello, di cui stimiamo grandemente l’impegno pastorale, che già conosciamo, ti comandiamo di presenziare in vece nostra, come interprete dei nostri pensieri, portatore della nostra voce paterna di esortazione e della nostra gratitudine, e di partecipare in nostra rappresentanza alle solenni celebrazioni, che si svolgeranno a Manila dal 5 all’8 dicembre, con il titolo e la dignità di nostro messo straordinario, incarico che ti affidiamo volentieri, con piacere, in virtù di questa lettera.

Pertanto, essendo là presente e agendo in vece nostra ti renderai interprete della nostra piena lode per queste fruttuose opere e iniziative pastorali, non solo davanti ai partecipanti al Congresso, ma a tutto il gregge della Chiesa filippina. Li aiuterai, secondo le nostre intenzioni, a prendere dei validi orientamenti in materia di catechesi. Porterai colà ai singoli ordini e gradi della Chiesa, la nostra benedizione apostolica, come testimonianza della nostra stima e auspicio di continui aiuti e consolazioni celesti, affinché quei semi di grazia e di salvezza che sono stati gettati con sapienza e previdenza in quest’anno catechistico e in questo Convegno finale, siano poi coltivati e producano una messe abbondante.

Città del Vaticano, 21 novembre 1990, anno tredicesimo del nostro pontificato.

 

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