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VISITA PASTORALE A SAN MARINO E RIMINI

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA CERIMONIA DI BENVENUTO
PRESSO L'ARCO DI AUGUSTO

Rimini - Domenica, 29 agosto 1982

 

1. Le sono veramente grato, signor Ministro, per le parole con cui ha voluto recarmi il saluto del Presidente della Repubblica italiana, del Governo italiano e suo personale. Sono altresì grato a lei, signor Sindaco, per il caloroso benvenuto con cui mi ha accolto a nome dell’intera cittadinanza, della quale, nell’indirizzo or ora pronunciato, ha saputo ben interpretare i sentimenti e le attese.

Un grazie sincero ed un saluto cordiale rivolgo a voi tutti, cittadini della bella e cara Rimini, come pure a voi, ospiti provenienti da varie parti d’Italia e del mondo, che siete venuti a cercare riposo sulle ridenti spiagge di questa terra.

È grande la mia gioia per questa visita che, pur nella sua brevità, mi consente di recarvi di persona l’attestazione del mio affetto e di raccogliere, al tempo stesso, da voi la diretta espressione dei vostri desideri, delle vostre speranze e delle vostre ansie. Mi spinge a ciò l’universale missione di Pastore, che da Cristo mi è stata affidata: per essa io mi sento debitore verso tutti (cf. Rm 1, 14), giacché a tutti so che Cristo vuole arrivare con una speciale parola di amicizia e con una specifica proposta di salvezza.

Mosso da questi sentimenti vengo a voi con animo fiducioso, ben conoscendo le nobili tradizioni e gli eventi singolari, che caratterizzano la vostra storia sia civile sia religiosa.

2. Punto d’arrivo della via Flaminia e stazione di partenza della via Emilia, Rimini fu, già in epoca romana, importante centro politico e militare, come testimoniano, oltre alla ricca documentazione epigrafica ed ai numerosi reperti archeologici, il solenne Arco ed il maestoso Ponte che s’intitolano agli imperatori Augusto e Tiberio.

Né minore lustro essa conobbe nei secoli seguenti, raggiungendo grande floridezza nel periodo dei liberi Comuni, e, più tardi, della Signoria Malatestiana.

Storia ricca di fatti e di figure importanti è anche quella della Chiesa riminese, le cui antiche origini sono illustrate da personalità insigni e che, nei secoli successivi, ha visto manifestarsi una fioritura di Beati e di Santi, di Pastori illustri per zelo e per dottrina, che onorarono in maniera insigne la cattedra di san Gaudenzo: di fedeli esemplarmente impegnati, con forte e perspicace azione, in campo sociale e politico. Un segno eloquente, tra gli altri, della vivacità religiosa dei vostri avi, o riminesi, è costituito dai numerosi edifici sacri - tra essi brilla il Tempio malatestiano, perla dell’arte del Rinascimento - che nelle diverse epoche della storia sono sorti sia in città che nelle campagne circostanti, e che restano come testimonianza del vivo senso di Dio, da cui non ha mai cessato di essere animata la vita della grande maggioranza del vostro popolo.

3. La mia visita alla vostra Città vuol essere un riconoscimento di questi valori umani e cristiani, per i quali la vostra Comunità si è sempre distinta. Al tempo stesso, desidero e prego che l’incontro con voi valga - come strumento della Provvidenza - a suscitare e confermare il vigore di una quotidiana adesione ai valori evangelici, su cui non solo si fonda il personale rapporto con Dio, ma da cui deriva incremento e solidità la stessa trama dei rapporti civili e sociali, che l’intima verità sull’uomo sospinge verso orizzonti sempre più vasti di leale collaborazione e di operosa concordia, nel rispetto dei trascendenti ideali della famiglia, del lavoro e della fede religiosa.

La mia visita ha altresì per scopo l’incontro, purtroppo fugace, con i numerosi ospiti che affollano la vostra città nel periodo estivo, ed anche di portare il mio cordiale saluto ai partecipanti ad una iniziativa che qui è sorta e che quest’anno giunge alla sua terza edizione: il meeting per l’amicizia fra i popoli.

Entrando nella vostra Città, mentre esprimo il mio apprezzamento per l’impegno affinché Rimini - come ha rilevato il signor Sindaco - si affermi sempre più come città di pace e di amicizia, vi invito all’ottimismo ed alla speranza: alla luce del vostro passato glorioso, cittadini di Rimini, sappiate guardare con fiducia e con coraggio al vostro futuro, impegnandovi responsabilmente nell’assolvimento dei vostri compiti sia religiosi che civili, sicuri che ad un simile atteggiamento di fattiva dedizione non può mancare il conforto della divina assistenza, che di cuore invoco su di voi, sulle vostre famiglie e, in particolare, sui vostri bambini, nei cui occhi innocenti si rispecchia, con avvincenti promesse, l’avvenire della vostra Comunità.

                                         



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