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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL GRUPPO FOLKLORISTICO DELL'UNIVERSITÀ DELLA SLESIA

"Appello di Jasna Góra"
Venerdì, 30 luglio 1982

 

Maria, Regina della Polonia, sono accanto a te, ricordo e veglio perché desidero che questo nostro gioioso incontro non cessi di essere veglia. Durante questo incontro ho pensato a tutti coloro che in Polonia soffrono, a tutti coloro che soffrono nella terra di Slesia e di Zywiec, a coloro che sono privati della libertà, tra i quali forse c’è qualche vostro caro. Ho pensato addirittura se noi abbiamo il diritto a questa gioia quando in Polonia tanta gente soffre. Allora mi sono venute in mente le parole di Norwid che ha scritto: “La bellezza suscita ammirazione che poi porta al lavoro; il lavoro è per risuscitare”. In qualsiasi, anche grave, situazione c’è bisogno di questa bellezza, che porta con sé la cultura della madre Patria; anche la cultura del popolo, la più elementare espressione della cultura di una nazione. C’è bisogno di questa bellezza affinché essa ci incanti, affinché elevi l’uomo e noi non camminiamo a testa bassa, ma con il capo in alto, perché non esiste un motivo per chinarlo. La bellezza esiste per suscitare ammirazione e portarci al lavoro! E il lavoro per risuscitare. Il poeta Norwid così si è espresso come cristiano e come polacco, come uomo del XIX secolo e del XX, come uomo dei nostri tempi. 

                                          



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