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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DEL CAPITOLO GENERALE
DEL PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE (PIME)

Lunedì, 14 novembre 1983

 

Carissimi missionari del PIME,

1. In occasione del Capitolo generale del vostro Istituto avete desiderato questo incontro. Vi sono molto riconoscente e sono lieto di porgervi il mio saluto affettuoso, che voglio estendere a tutti i Confratelli, sacerdoti e laici, sparsi nel mondo, specialmente a quelli che a causa del Vangelo più soffrono e sopportano disagi e tribolazioni, e anche a tutti i benemeriti cooperatori della vostra Opera.

Il mio saluto è unito all’auspicio che le deliberazioni del Capitolo possano essere di efficace stimolo per un impegno missionario sempre più fervoroso, secondo lo spirito dei vostri Fondatori e della gloriosa schiera dei missionari del PIME. Dal 1850, anno in cui fu fondato da Monsignor Angelo Ramazzotti, dietro ispirazione di Pio IX, per infondere lo spirito missionario nel clero secolare, il vostro Istituto ha formato migliaia di intrepidi missionari, tra i quali ben quattordici hanno dato la vita per la fede e alcuni hanno raggiunto l’aureola della santità, come il beato Alberico Crescitelli e il martire servo di Dio padre Giovanni Mazzucconi; ad essi possiamo aggiungere anche l’indimenticabile padre Paolo Manna, fondatore della Pia Unione missionaria del clero. Sono esempi e sono glorie del vostro Istituto che è giusto ricordare e su cui è bene meditare, per mantenere sempre accesa la fiaccola dell’ideale e ardente lo slancio apostolico.

2. Il Capitolo generale di un Istituto religioso è sempre una tappa molto importante nella sua storia, perché si rivede il cammino percorso e si tracciano le linee direttive per il futuro. Tuttavia, rimane sempre nel sottofondo di ogni decisione e come stella polare di ogni progetto la caratteristica tipica dell’Organismo, quale è stata voluta dai Fondatori e approvata dall’autorità ecclesiastica. Nel caso del PIME, tra le tante e valide attività apostoliche, formative, editoriali, sociali, didattiche, rimane fondamentale e tipica l’evangelizzazione dei popoli non ancora cristiani. Evidentemente è un impegno che riguarda tutta la Chiesa, e perciò ogni cristiano e tanto più ogni Istituto missionario; ma per voi rimane una specifica qualificazione, di grande importanza nei nostri tempi.

3. Per svolgere tale compito è indispensabile una rigorosa formazione teologica, sia in campo dogmatico che in quello morale, liturgico, giuridico, in modo da agire sempre con piena convinzione e totale ortodossia, nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa, pur impegnandosi anche sempre a fondo per la promozione umana, per l’esercizio della carità, per il concreto aiuto nello sviluppo dei popoli e nel progresso dei singoli individui, specialmente là dove è più estesa la miseria e l’emarginazione sociale, e pur rispettando e valutando i contenuti positivi presenti nelle varie culture e nelle varie espressioni religiose. È necessaria una soda spiritualità cristiana, sacerdotale e missionaria, che porti, con la grazia divina, alla propria santificazione e a quella degli altri.

Il Fondatore, i martiri, i santi, gli infaticabili missionari del vostro Istituto vi suggeriscono questa linea di azione, coraggiosa e fiduciosa: accoglietela e seguitela con amore e con riconoscenza!

4. Mi piace concludere questo significativo incontro, ricordando un pensiero di padre Paolo Manna, apostolo moderno e sensibile ai tempi, il quale in una circolare così descriveva il missionario ideale: “Preti mediocri non ci servono; abbiamo bisogno di una schiera eletta di uomini superiori, ripieni dello Spirito di Dio, capaci di fondare, organizzare nuove cristianità e Chiese, capaci anche di molto soffrire . . . veri Pastori d’anime nel senso più sublime della parola, che sappiano dare Gesù alle anime dalla sovrabbondanza del loro tesoro di grazia e di virtù” (Lettera Circolare n. 9 dell’8 aprile 1929, in Il Vincolo, n. 1, p. 5).

La Vergine santissima, che vi esorto a invocare con incessanti preghiere e a imitare, illumini e protegga sempre voi, Padri Capitolari, e tutti i membri del vostro Istituto. E vi accompagni anche la mia propiziatrice benedizione, che volentieri ora vi imparto ed estendo al vostro amato Istituto.

 

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