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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI PROVENIENTI DA OGNI PARTE D'ITALIA

Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo
Basilica di San Pietro - Mercoledì, 22 febbraio 1984

 

Carissimi!

1. Sono molto lieto di accogliervi oggi nella Basilica vaticana per questa udienza dedicata solo a voi, giovani e ragazzi, perché in questo giorno celebriamo la festività liturgica della Cattedra di San Pietro. Ricordiamo cioè con particolare riflessione la missione data da Gesù all’apostolo Pietro e ai suoi successori, i vescovi di Roma, di essere il fondamento visibile della Chiesa da lui istituita e di confermare i fratelli nella fede (cf. Mt 16, 18; Lc 22, 32). Siate dunque i benvenuti in questa singolare giornata nel massimo tempio della cristianità, che conserva la tomba del primo degli apostoli!

Saluto cordialmente tutti gli alunni delle scuole italiane di vario ordine e grado, dalle elementari alle scuole superiori, insieme con i rispettivi presidi, i direttori didattici, gli insegnanti, il personale e i familiari..

Saluto poi, in modo particolare, gli alunni dei vari Istituti dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, accompagnati dai membri del Consiglio di Amministrazione e dei Consigli generali della Famiglia dei Discepoli e della Congregazione femminile “Ancelle del Signore”, che con questo pellegrinaggio giubilare vogliono ricordare il centenario della nascita del venerato fondatore, don Giovanni Minozzi insieme al confondatore dell’opera benemerita, il celebre e infaticabile padre Giovanni Semeria.

La vostra presenza così piena di gioia e di vita intorno alla Cattedra di san Pietro mi reca grande conforto e mentre vi ringrazio di cuore per il vostro gesto di fede e di devozione, vi esprimo pure l’affetto che nutro per voi; vi assicuro inoltre il mio costante ricordo nella preghiera, affinché possiate rimanere sempre fermi e forti nella fede, volenterosamente impegnati nello studio e nell’obbedienza, diligenti nella pietà, aperti alla carità verso il prossimo. Auguro a ciascuno di voi che il pellegrinaggio giubilare e l’incontro col successore di Pietro siano di stimolo e di incoraggiamento per una testimonianza cristiana ancora più convinta e fervorosa.

2. L’esempio di fedeltà e di dedizione di don Giovanni Minozzi e di padre Giovanni Semeria nella loro vita avventurosa, come sacerdoti, studiosi, predicatori, educatori, cappellani militari durante la terribile prima guerra mondiale, padri amorevoli di tanta gioventù, umili ma tenaci servitori della Chiesa e dei poveri, può suggerire anche a voi, giovani e ragazzi d’Italia, un intenso programma di vita, che acquista maggior forza meditando il messaggio illuminante ed esigente dell’Anno Santo della Redenzione, che stiamo celebrando.

Dio si è fatto uomo, perché trovassimo in lui, in Gesù Cristo, il significato della nostra vita e la direttiva per viverla in modo valido e autentico. Così scriveva san Paolo: “Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me”. Così seppero e vollero vivere questi due ministri di Dio, in sintonia con il loro tempo, partecipi delle vicende umane a loro contemporanee, ma con l’unico ideale dell’amore in nome di Cristo: l’amore, infatti, fu la luce e l’ideale della loro vita e delle loro iniziative ed è l’insegnamento fondamentale che danno a tutti voi:

- amate la verità, come essi l’hanno amata, con ricerca metodica e appassionata e con ardente entusiasmo;

- amate con viva partecipazione la Chiesa, come essi l’hanno amata;

- infine, amate in modo speciale i poveri, gli umili, i bisognosi, i sofferenti. Bisogna rompere l’egoismo! Bisogna veramente convincersi che la fede in Cristo deve tradursi nell’impegno della carità concreta e attiva.

3. Carissimi!

Si legge nella biografia di padre Semeria che egli ripeteva spesso: “A far del bene non si sbaglia mai! E don Minozzi affermava: “Fin che vivrò, resterò fedele ai poveri, a qualunque costo!”. Sono due magnifiche espressioni, che affido anche a voi, come due lampade accese, che devono illuminare la vostra vita. San Pietro vi assista e vi confermi nella fede; Maria santissima vi faccia sentire il suo materno affetto, per essere sempre degni del nome che portate! Vi accompagni anche la mia propiziatrice benedizione apostolica che ora vi imparto e che estendo a tutti i vostri familiari.

 

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