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VISITA PASTORALE A BARI E BITONTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE AUTORITÀ E AI CITTADINI
ALL'ARRIVO NEL CAPOLUOGO PUGLIESE

Quartiere San Paolo - Domenica, 26 febbraio 1984
 

Signor Ministro,
Signor Sindaco,
abitanti del quartiere San Paolo,
cittadini di Bari
e rappresentanti dell’intera Puglia!

1. Nell’esprimere il mio vivo ringraziamento per le parole di benvenuto così cordiali e cortesi, che mi sono state ora rivolte a nome di tutti voi qui presenti, io desidero subito manifestare la mia gioia e soddisfazione per il fatto di trovarmi o, meglio, di ritrovarmi in mezzo a voi. Oggi, infatti, mi è stato dato di venire per la seconda volta in questa nobile terra, dopo la visita, non certo dimenticata, che compii nell’ottobre del 1980 a Otranto, per venerare i suoi santi martiri. Non c’è discontinuità tra queste due visite, ispirate come sono, da parte mia, a un’immutata finalità pastorale e all’intenzione, in particolare, di confermare voi e tanti vostri fratelli e sorelle nella professione aperta e coerente della medesima fede cristiana (cf. Lc 22, 32). E da parte vostra - debbo pure rilevare, perché ne ho già avuta chiara conferma - io ravviso lo stesso atteggiamento aperto e ospitale che è sinonimo di attenzione, di disponibilità e di affetto.

2. Come avete certo notato, nel mio saluto c’è stata, distinta e speciale, la menzione di quanti risiedono nel quartiere, che ora mi accoglie. Già il nome che lo contraddistingue nella compagine civico-amministrativa mi è caro per l’ovvia ragione che è il nome stesso del grande apostolo Paolo, che con Pietro è uno dei fondatori della Roma cristiana. Ma c’è di più: io so che questo quartiere, relativamente nuovo, ha particolari problemi di ordine strutturale e sociale, derivanti da una troppo rapida urbanizzazione e dalla situazione dei servizi. Ma so anche che unanime, da parte sia delle competenti autorità sia della popolazione qui residente, è la volontà di superare presto le accennate difficoltà, onde l’intero quartiere conosca l’auspicato e pieno sviluppo, a cui ha certamente diritto. Orbene, la mia sosta in mezzo a voi, cari amici del quartiere San Paolo, vuole avere il preciso significato di un augurio, di una confermata speranza e di un leale incoraggiamento ad agire in fattiva e concorde collaborazione.

3. Da qui muoverò tra breve verso il centro della vostra città, della quale non da oggi conosco e grandemente apprezzo, oltre alle nobili tradizioni storico-culturali, la singolare funzione di “ponte naturale verso l’Oriente”, la multiforme operosità marinara e commerciale, la rinomata qualità delle sue istituzioni scientifiche. Dire Bari oggi significa nominare una moderna e vitale città che, mentre svolge un definito suo ruolo nell’ambito del mezzogiorno d’Italia e dell’intera penisola, è chiamata altresì a proiettarsi con efficace dinamismo al di là del suo mare per raggiungere porti e terre e genti del Levante. Bari, come dai popoli vicini ha ricevuto (e basterà solo ricordare il culto di quel santo orientale, il grande Nicola, del quale essa è tanto fiera e per il quale è celebrata nel mondo), così è chiamata a sviluppare con lucidità e lungimiranza un programma di contatti e di scambi a distanza, a livello non solo economico, ma anche culturale e morale. Non posso, infatti, dimenticare la Bari cristiana, a cui desidero rivolgere, nella varietà e nell’articolazione di tutte le sue componenti, il mio saluto fiducioso e cordiale, auspicando che essa perseveri nella gelosa custodia del patrimonio di valori religiosi ereditati dagli avi, come pure nella ricerca di sempre più intensi contatti ecumenici con le Chiese cristiane d’Oriente. 4. Dopo la città il pensiero va naturalmente alla regione pugliese e, quindi, ai suoi capoluoghi di provincia, agli storici centri della sua costa come a quelli, non meno illustri, della zona appenninica, alle artistiche cattedrali e ai numerosi santuari, disseminati lungo il territorio. Il mio pensiero si rivolge poi alla città di Bitonto, nella quale oggi pomeriggio avrò la gioia di incontrare i rappresentanti di quel mondo agricolo che tanta importanza ha nell’economia della regione. Tutti i pugliesi io desidero comprendere nel mio indirizzo e congiuntamente salutare, nel momento in cui mi accingo ad iniziare l’odierna visita pastorale, pregando e sperando che essa, con l’aiuto del Signore, possa produrre abbondanti frutti di bene, di grazia e di pace per quanti vivono e operano in quest’antica terra d’Italia.



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