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VISITA PASTORALE IN CALABRIA

PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI DOPO LA RECITA DEL ROSARIO

Santuario di San Francesco di Paola - Domenica, 7 ottobre 1984

 

Venendo in Calabria, ho pensato che forse il luogo più importante fosse Reggio Calabria, forse Catanzaro, forse Cosenza, ma vedo che il luogo più importante è quello dove è san Francesco di Paola. Non ho saputo questo prima, ma venendo qui lo vedo e lo vedo anche in questa circostanza, che il Papa, per la seconda volta, deve venire qui, in questo santuario. Ieri era la prima volta, e oggi sono dovuto tornare da Cosenza per recitare il Rosario che, tramite la Radio vaticana, il Papa recita nel primo sabato del mese e viene diffuso in tutto il mondo. Così, vedo che il punto più importante è quello dove si trova san Francesco di Paola. Voi siete, dopo tanti secoli, i concittadini di questo santo, di questo grande santo, grande perché si è chiamato minimo. Se voi siete i concittadini di questo santo, dovete imitarlo. Egli era molto umile, molto buono, era pieno di carità. Vi auguro di essere i concittadini di san Francesco in questo senso. Soprattutto carità, umiltà, bontà: tutto questo è direi la consanguineità spirituale con san Francesco.

Ecco, resta ancora domani, domenica, ultimo giorno della mia visita, del mio pellegrinaggio in Calabria. Devo visitare Crotone e Reggio Calabria. Allora prego il vostro santo Francesco di uscire un po’ e di proteggerci anche domani, come ci ha protetto ieri e oggi. E poi lo prego di proteggere la vostra città, Paola, che è famosa grazie soprattutto alla sua personalità, alla sua santità. Si conosce bene Paola perché si dice san Francesco di Paola. Da ragazzo non ho saputo molto su Reggio Calabria, su Cosenza e neanche su Catanzaro. Un po’ di Roma, di Napoli. Ma ho conosciuto Paola perché c’è san Francesco di Paola. E mi sono domandato che cosa è questa Paola. Dopo tanti anni ho potuto vederla. Finalmente ho saputo vedere dove è questa Paola e che cosa è questa Paola, questa Paola della Calabria.

Allora vi ringrazio per questa riunione che non era prevista nel programma. Il Papa doveva tornare, recitare il Rosario e concludere la giornata. Invece voi siete venuti qui. Io vi ringrazio per questa visita, e vi auguro tutto il bene per le vostre persone, per le vostre famiglie, per le vostre parrocchie, per tutta la città di Paola, famosa grazie a questo grande santo, san Francesco minimo, e poi per tutta la vostra Calabria.  Vi do adesso a tutti e a tutta la vostra città una benedizione.

Abbraccio tutti i vostri bambini, tutti i vostri malati infermi. Buona notte. Sia lodato Gesù Cristo.

 

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