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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALL’ASSEMBLEA DELLA «RIUNIONE DELLE
OPERE PER L'AIUTO ALLE CHIESE ORIENTALI»

Giovedì, 25 giugno 1987

 

Signor Cardinale,
Venerati fratelli nell’Episcopato,
Cari membri ed amici della R.O.A.C.O.
,

1. Sono lieto di rivolgervi il mio saluto cordiale, accogliendovi in questo incontro che si svolge in occasione dell’assemblea con la quale intendete celebrare l’inizio del 20° anno di esistenza della meritevolissima “Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali”, organismo che il Signor Cardinale D. Simon Lourdusamy, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e vostro Presidente, mi ha presentato: a lui va il mio particolare ringraziamento.

2. La vostra odierna presenza intorno al Papa, in questa Alma Città che conserva gelosamente le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo si pone sotto una duplice protezione: quella della Madonna, che quest’Anno Mariano intende più solennemente commemorare, e quella di San Giovanni Battista, di cui ieri Oriente ed Occidente hanno insieme celebrato la natività. Il pensiero va spontaneamente alla famosa icona della “Deesis” ( . . ), che mostra al centro Cristo, circondato da Maria e Giovanni Battista in preghiera.

È necessario che i fedeli si lascino guidare a Cristo dalla preghiera della Madre di Dio, la “Theotokos”, che “con la sua sollecitudine per gli uomini e con il suo andare incontro ad essi nella vasta gamma dei loro bisogni e necessità” (cf. Ioannis Pauli PP. II, Redemptoris Mater, 21), è sempre vicina alla Chiesa in cammino.

Ed è necessario pure, in questo periodo di preparazione del grande Giubileo del Duemila, rimettersi in ascolto del Precursore, di San Giovanni Battista, “l’amico dello sposo” (Gv 3, 29), “il più grande nato di donna” (Mt 11, 11; Lc 7, 28), che può disporre gli animi ad accogliere con fervore rinnovato il messaggio della salvezza.

3. Vedo con piacere fra voi il Reverendo P. Custode di Terra Santa, e tutti gli altri rappresentanti di agenzie a cui sta particolarmente a cuore la Terra di Gesù, nella convinzione che “accanto alla “Storia della salvezza”, esiste una “Geografia della salvezza”, la quale offre alla fede un irrefragabile sostegno e permette al cristiano di venire in contatto diretto con l’ambiente nei quale il Verbo si fece carne e dimorò tra di noi (Gv 1, 14)” come ebbe a scrivere il Papa Paolo VI nell’esortazione apostolica Nobis in animo, nella quale giustamente osservava: “Questa terra benedetta è divenuta, in certo modo, il patrimonio spirituale dei cristiani di tutto il mondo” (AAS 46 [1974] 185 e 180).

Sento il dovere di ribadire quanto il mio indimenticabile predecessore raccomandava allora, quando rivolse un pressante appello all’Episcopato, al Clero ed ai fedeli di tutto il mondo “affinché in tutte le Chiese e in tutti gli oratori, appartenenti sia al Clero diocesano che religioso, una volta l’anno - il Venerdì Santo o in altro giorno designato dall’Ordinario del luogo -, insieme alle particolari preghiere per i nostri fratelli della Chiesa di Terra Santa, si raccolga una colletta, a loro parimenti destinata” (Ivi, 186).

4. Basing itself on the norms contained in the document setting up the Pontifical Council "Cor Unum" for human and Christian development and taking advantage of the experience of the Pontifical Missionary Societies, of "Caritas Internationalis" and of other members, the ROACO began " to coordinate the energies and initiatives of everyone". This it does through its semi-annual meetings as well as by means of the Dossier d’Information, distributed regularly since March 1976, which reports the subsidies given by its member agencies.

This coordination of activities has sought to take into account the relevant decisions and guidelines of the Episcopal Conferences or Assemblies of the Hierarchy set up within the circumscriptions of the Eastern Churches. It is my hope that the same directives for a fair distribution of goods and for the realization of various types of projects will be followed even more precisely by the local beneficiaries receiving help from ROACO members.

5. Dans son effort vers la réalisation d’une véritable “ civilisation de l’amour ”, but essentiel de toute action de l’Eglise, la ROACO a dû affronter de grandes difficultés: nous pensons au Liban, à l’Iraq, à l’Iran, à la Palestine, à l’Ethiopie, à l’Afghanistan, et aux diverses nations européennes dont le régime politique est athée: tous ces peuples implorent depuis des années: “ La paix, la paix! ”. Malgré tout, nous continuons à espérer car nous savons “ que les lieux où règnent la souffrance et le péché sont en même temps des lieux de grâces spéciales ”, aidant à ramener tous les hommes à la paix avec Dieu.

6. Wenn wir den Anregungen des Geistes Gottes folgen, können wir auch heute unseren Glauben an den auferstandenen Herrn überzeugend leben, der seit Emmaus ”auf allen Straßen der Welt gegenwärtig ist“. Möge er unser aller Herzen durch das Feuer seiner Liebe entzünden und uns heute erneut als seine eugen aussenden, damit unser von lebendigem Glauben geprägtes Denken und Handeln dazu beiträgt, dem Frieden und der gerechtigkeit weltweit die Wege zu bereiten.

Dazu erteile ich euch von Herzen meinen besonderen Apostolischen Segen und erbitte dem Wirken der ROACO weiterhin Gottes reiche Gnade und weise Führung.

 

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