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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
ALL’EPISCOPATO LITUANO

Giovedì Santo, 12 aprile 1990

 

Avvicinandosi ormai le celebrazioni pasquali, dal profondo dell’animo desidero testimoniare a te, nostro venerabile fratello e nello stesso tempo a tutto l’episcopato della Lituania, la mia piena unione con voi nel Signore risorto, da cui imploro per voi i doni della luce, della grazia e della salvezza.

In questo tempo di sollecitudine e speranza, sono vicino alla chiesa lituana, che lungo i secoli e le varie epoche della storia conservò integra la fede del suo battesimo e, resa partecipe di tutti gli eventi del suo popolo, si dimostrò provvida custode e sostegno di tutti quei beni religiosi, morali e culturali, che costituiscono la radice cristiana e la stessa indole propria della vostra nazione.

Con questa cura amorosa abbraccio egualmente il vostro nobile popolo, ai cui desideri e aspirazioni sono personalmente più vicino che mai, specialmente in questi giorni pasquali.

Nella preghiera affido la sorte futura della vostra amata nazione a Dio onnipotente, la cui provvidenza governa la vita dei singoli uomini e popoli. Per noi intercedano pure presso il Signore la beatissima Vergine Maria, onorata e invocata alla Porta dell’Aurora di Vilnius col nome soavissimo di Madre della misericordia, nonché il vostro patrono san Casimiro.

Di cuore vi impartisco la mia apostolica benedizione.   

 

 © Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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