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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO NAZIONALE
DI PASTORALE FAMILIARE PROMOSSO DALLA CEI

Sabato, 28 aprile 1990

 

Carissimi fratelli e sorelle!

1. Sono lieto di accogliervi in occasione di questo Convegno Nazionale di pastorale familiare, promosso dalla Conferenza episcopale italiana mediante la speciale Commissione per il laicato e la famiglia e l’Ufficio per la pastorale della famiglia. A tutti voi, e in particolare al presidente della Commissione, mons. Fiorino Tagliaferri, e agli altri confratelli nell’episcopato, porgo il mio cordiale saluto ed esprimo insieme il mio vivo compiacimento per il costante impegno che la Chiesa italiana da anni va assumendosi in favore della famiglia e in difesa della vita.

Cultura della vita e formazione cristiana

È un impegno che non si è mai limitato al solo momento iniziale della vita, nella consapevolezza che un’efficace difesa di questo bene fondamentale dell’uomo suppone un atteggiamento di rispetto e di amore, che disponga a servire la vita in ogni sua manifestazione: dai fragili istanti del suo inizio alle situazioni problematiche della sofferenza fisica e dell’emarginazione, fino ai momenti della vecchiaia e del naturale trapasso. Il recente documento dell’episcopato italiano “Evangelizzazione e cultura della vita umana” merita di essere attentamente meditato, perché non solo presenta una sintesi organica dell’insegnamento della Chiesa sulla vita in tutto l’arco della sua esistenza terrena, ma offre anche utili indicazioni operative per la diffusione di una vera cultura della vita e per un’adeguata formazione cristiana delle coscienze.

Accoglienza generosa di ogni vita e di tutta la vita

2. Il vostro Convegno intende riflettere sul grande e fondamentale apporto che la famiglia è chiamata a recare per un efficace servizio alla vita. Non è forse, la famiglia, il luogo naturale in cui la vita umana nasce, cresce, matura e declina? Spetta dunque ad essa di porsi al servizio di ogni vita e di tutta la vita, anche quando questa presenta momenti difficili e aspetti problematici. È, anzi, lecito attendersi che soprattutto in queste circostanze la famiglia sappia esprimere quella tonalità di premura e di amorevolezza che è caratteristica del tessuto spirituale specifico della sua esistenza come comunità di amore.

In particolare, se la famiglia è sanamente impostata, saprà aprirsi all’accoglienza generosa dei figli, come gesto concreto di amore alla vita e come testimonianza chiara di fiducia nella divina Provvidenza, che mai abbandona chi con attiva serenità a lei si affida. Ciò vale soprattutto per le giovani famiglie, le quali, se cristianamente formate, non si faranno vincere dall’ingiustificata paura del figlio e sapranno superare tante immotivate ed egoistiche tendenze a procrastinarne la nascita, nella consapevolezza che “i bambini sono il preziosissimo dono del matrimonio” (Gaudium et spes, 50) e il segno della benedizione del Signore “amante della vita” (Sap 11, 21).

Ciò si rivela particolarmente importante in un momento di forte calo demografico come quello che si sta sperimentando in Italia. Occorre che le famiglie tornino a esprimere generoso amore per la vita e si pongano al suo servizio innanzitutto accogliendo, con senso di responsabilità non disgiunto da serena fiducia, i figli che il Signore vorrà donare. È, questo, un atteggiamento che, se assunto con coerenza, consentirà alla famiglia di aprirsi all’accoglienza anche delle numerose situazioni di difficoltà fisiche e spirituali che la vita può presentare nel suo fluire e la disporrà a offrire solidarietà e aiuto concreto ai tanti emarginati, ammalati e anziani che la nostra società presenta.

Il compito educativo, missione e gioia della famiglia

3. Naturalmente le responsabilità della procreazione si estendono altresì all’impegno di far crescere i figli in una vita umana e cristiana, mediante una sana e continua opera educativa. La famiglia è la prima e fondamentale scuola dei figli, i genitori sono i principali e naturali educatori dei propri bambini. Aiutare i figli a capire, mediante le parole e l’esempio, le autentiche ragioni del vivere e la bellezza dell’esistenza, che è dono di Dio in tutto l’arco del suo sviluppo, è il compito educativo di ogni genitore ed è la missione e la gioia di ogni famiglia.

L’assolvimento di questo compito è diventato oggi fonte di difficoltà e di preoccupazione per molte famiglie. È necessario che esse possano trovare premuroso sostegno nei pastori d’anime, coadiuvati dalle iniziative di gruppi familiari, suscitati con prudente zelo all’interno della comunità cristiana. Ad essi spetterà di promuovere, tra l’altro, occasioni di incontro tra genitori, allo scopo di confrontare le diverse esperienze, per poter meglio affrontare i comuni problemi.

Per quanto grandi possano essere le difficoltà presenti, le famiglie non dovranno sentirsi esonerate dalla loro responsabilità e missione formativa, ma piuttosto maggiormente impegnate in essa, nella certezza che la loro opera, più che mai necessaria, è benedetta da Dio ed è sostenuta dalla grazia del sacramento del Matrimonio, oltre che dall’attenzione e dalla fiducia della Chiesa.

Impegno vocazionale per fare di ogni vita un dono

4. Le famiglie si porranno al servizio della vita non soltanto con la sua accoglienza e con una continua azione educativa, ma anche col doveroso impegno, forse talvolta trascurato, di aiutare soprattutto gli adolescenti e i giovani a cogliere la dimensione vocazionale di ogni esistenza, all’interno del piano di Dio. Occorrerà, a tal fine, valorizzare le motivazioni cristiane che devono stare alla base delle proprie scelte. La vita umana acquista pienezza quando diventa dono di sé: un dono che può esprimersi nel matrimonio, nella verginità consacrata, nella dedizione al prossimo per un ideale, nella scelta del sacerdozio ministeriale. I genitori serviranno veramente la vita dei loro figli, se li aiuteranno a fare della propria esistenza un dono, rispettando le loro scelte mature e promovendo con gioia ogni vocazione, anche quella religiosa e sacerdotale. Essi si sentiranno anzi particolarmente benedetti, se il Signore vorrà far maturare nella loro casa il germe della chiamata a una vita di consacrazione e al ministero presbiterale.

Scelte sociali e politiche di rispetto e di sostegno

5. La Chiesa si sforza di essere continuamente vicina alle famiglie nelle loro situazioni spesso travagliate e nell’opera educativa tante volte difficoltosa. La promozione di numerose iniziative di sostegno, come quella dei Consultori familiari, è un segno della sua fiducia e della somma importanza che essa riconosce alla realtà familiare, il cui avvenire è l’avvenire dell’umanità.

Occorre tuttavia che anche la società e lo Stato si pongano al servizio della famiglia. Il riconoscimento dei diritti inalienabili, che le competono come società naturale fondata sul matrimonio, deve tradursi socialmente e politicamente in scelte concrete, che le permettano di svolgere i propri compiti con i necessari riconoscimenti e sostegni, di carattere istituzionale e anche economico. Una comunità politica veramente consapevole del ruolo fondamentale, che la famiglia svolge all’interno della società per una convivenza sana e civile, sa attuare quelle molteplici forme di sostegno che esprimono rispetto effettivo verso di essa e che le permettono di mettersi al servizio della vita umana in ogni sua necessità e dimensione.

Il Papa condivide le gioie e le sofferenze di ogni famiglia

6. Carissimi, portate a quanti avvicinate nella vostra azione pastorale l’assicurazione che il Papa è vicino a tutte le famiglie, ne condivide intimamente le gioie e le sofferenze e auspica che esse sappiano mettersi efficacemente al servizio di quel grandissimo dono di Dio che è la vita umana. Perciò egli è vicino e solidale anche con tutti voi che operate per il bene della famiglia, nelle varie forme della pastorale familiare.

Con la forza che nasce dalla fiducia nel Signore risorto e che si alimenta nella preghiera, chiedo alle famiglie italiane di compiere scelte esemplari e coraggiosamente coerenti col valore supremo della vita. Maria santissima, che ha portato a compimento la propria maternità universale ai piedi della croce del Figlio suo, sostenga il cammino di ogni famiglia e di ogni madre con la sua potente intercessione.

Come segno del mio affetto e della mia solidarietà vi imparto di cuore la benedizione apostolica.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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