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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI SEMINARISTI DEL PONTIFICIO COLLEGIO URBANO

Martedì, 13 febbraio 1990

 

Sono particolarmente lieto di vedervi questa mattina qui, cari superiori e alunni del Collegio Urbano di Propaganda Fide, attorno all’altare del Signore per rinnovare insieme il sacrificio eucaristico, dal quale soprattutto si ottengono quella “santificazione degli uomini e glorificazione di Dio in Cristo, verso cui convergono . . . tutte le altre attività della Chiesa” (Sacrosanctum Concilium, 10).

Dopo il mio viaggio in cinque Paesi dell’Africa, in cui ho potuto constatare ancora una volta di persona quanto bene è stato compiuto dai missionari in mezzo a quelle popolazioni bisognose di aiuto spirituale e materiale, ma anche quanto resta ancora da fare per una piena elevazione sociale ed evangelica, la mia speranza si appunta su voi seminaristi e sul vostro entusiasmo per una futura attività pastorale tra i vostri conterranei, che attendono la vostra generosa missione.

Mentre vi impegnate negli studi filosofici e teologici, non perdete di vista l’immenso campo di apostolato che vi attende domani, e l’impegno nella preparazione che esso richiede. Coltivate anzitutto una grande fiducia nel Signore, ben consapevoli che è lui che “dà incremento” alle iniziative pastorali che voi susciterete; abbiate poi un grande spirito di sacrificio, di abnegazione, di fortezza davanti alle difficoltà e di libertà interiore, da cui il ministro di Cristo trae forza per non lasciarsi prendere dalle suggestioni del mondo; abbiate infine il senso della Chiesa, della sua unità, della sua cattolicità, mentre impegnerete le vostre giovani energie in quella delicata fase missionaria che oggi chiamiamo “plantatio Ecclesiae”.

In questa liturgia eucaristica vogliamo offrire al Signore, per intercessione di Maria, Regina delle missioni, queste intenzioni che uniremo a quelle, sempre presenti nel nostro animo, per una adeguata preparazione e un fruttuoso svolgimento del Sinodo africano, verso il quale si volgono gli sguardi e le attese di tutte le comunità cristiane del continente.  

Al termine dell’incontro, prima di congedarsi, il Papa vuole ancora rivolgere un breve augurio ai seminaristi presenti.

Abbiamo tanto bisogno di vocazioni. Esse devono crescere, moltiplicarsi. Le Chiese di tutto il mondo le aspettano. Vi auguro una buona continuazione degli studi, insieme con i vostri superiori e con le vostre religiose. Voi rappresentate la Chiesa missionaria, geograficamente e simbolicamente. Noi tutti preghiamo per questo. Io faccio ogni giorno una “geografia della Chiesa” nella preghiera, passando attraverso tutto il mondo.

 

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