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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PATRIARCHI E AI VESCOVI CATTOLICI DEL LIBANO

Sabato, 24 novembre 1990

 

Ai Patriarchi, agli Arcivescovi e ai Vescovi
delle Chiese cattoliche del Libano.

Beatitudini e cari confratelli nell’Episcopato, in occasione della riunione annuale dell’Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici del Libano, desidero assicurarvi che sono spiritualmente presente in mezzo a voi e che partecipo intensamente alle vostre preoccupazioni di pastori in questo momento decisivo per le comunità che vi sono affidate.

I fedeli delle vostre Chiese sono stati profondamente provati e molti di essi, spinti da un sentimento di insicurezza, dalla paura, e preoccupati per la sorte delle loro famiglie, hanno abbandonato il Paese o pensano di farlo. Altri si sentono disorientati e, vedendo che il futuro è molto incerto, possono divenire facilmente vittime dello scoraggiamento o, peggio ancora, della tentazione di affidarsi ancora una volta alla violenza distruttrice.

Queste sono, lo so, alcune delle gravi preoccupazioni che vi affliggono, ma sono certo che, fedeli alla responsabilità del vostro ministero, voi saprete, con la vostra paterna sollecitudine, con l’aiuto dei sacerdoti e delle persone consacrate, assicurare l’animazione spirituale, le priorità pastorali e il coordinamento di diverse attività più che mai necessarie.

Invoco con voi il Signore affinché vi dia la forza e la grazia di confortare i vostri figli spirituali nella fede in Cristo, fonte della conversione dei cuori, della pacificazione delle anime e soprattutto, del sentimento di appartenenza a “una sola Chiesa”, riunita intorno a Lui. Così sarà non solo più facile superare le divisioni imposte dalla guerra e le divergenze create dalle scelte politiche, ma si potrà allo stesso tempo rendere più viva la speranza nel futuro. Col vostro aiuto e la vostra testimonianza, i fedeli delle vostre Chiese sapranno tradurre il grande comandamento dell’amore nella vita così esigente di ogni giorno: attraverso la misericordia e il perdono essi sapranno dominare i rancori causati dalla violenza cieca della guerra, essere aperti a un dialogo rispettoso con tutti e, in particolare, con i loro compatrioti che appartengono ad altre famiglie spirituali, essere comprensivi e solidali nei confronti delle persone più provate dalle circostanze dolorose in cui si trovano.

Condivido con voi la convinzione che solamente questa forza spirituale e questa buona volontà permetteranno il progressivo ritorno ad una situazione di normalità nel Paese e la rinascita in profondità di un Libano aperto al pluralismo, in cui tutti gli abitanti, cristiani e non cristiani, potranno sentirsi cittadini a pieno titolo e responsabili. Un immenso campo di azione si apre oggi ai laici cattolici del Libano, al fine di contribuire alla ricostruzione morale del Paese e di preparare giorni migliori per la loro patria. La vostra Assemblea produrrà indubbiamente orientamenti molto utili per guidare i cattolici della vostra nazione nel loro apostolato.

Da parte mia, affido il vostro lavoro alla protezione materna di Nostra Signora di Harissa e la invoco con voi affinché essa ottenga per tutti, pastori e fedeli, la luce e la forza necessarie per rispondere alle urgenze apostoliche del momento attuale.

Con la mia Benedizione Apostolica.

 

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