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VIAGGIO APOSTOLICO IN TANZANIA, BURUNDI, RWANDA E YAMOUSSOUKRO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CONSIGLIO DELLA SEGRETERIA GENERALE PER
L
’ASSEMBLEA SPECIALE PER L’AFRICA DEL SINODO DEI VESCOVI

Yamoussoukro (Costa d’Avorio) - Lunedì, 10 settembre 1990

 

Signori Cardinali,
Cari fratelli nell’Episcopato,

1. Come Successore di Pietro, sono felice di prendere parte con voi, successori degli Apostoli in Africa, alla riunione del Consiglio della Segreteria Generale per l’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Le vostre giornate di preghiera e di riflessione costituiscono il primo atto, nel continente, del cammino ormai ben orientato delle vostre Chiese particolari verso la storica riunione dell’Assemblea sinodale.

Sin dal primo annuncio, il 6 gennaio 1989, ho seguito, con l’interesse particolare e l’affetto che ho per l’Africa, le diverse tappe della lunga preparazione di quest’Assemblea: due sessioni della Commissione antepreparatoria, due sessioni del Consiglio e la pubblicazione dei Lineamenta a cura della Segreteria Generale durante la nona Assemblea plenaria del Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar, a Lomé lo scorso 24 luglio. Grazie ai miei regolari contatti con i membri del Consiglio in ognuna delle sessioni, ho potuto vedere con quanto entusiasmo è stata accolta l’iniziativa dell’Assemblea speciale e accorgermi della competenza e della generosità profuse nella preparazione che rispondeva alle esigenze e al ritmo imposti dalla natura stessa di una Assemblea sinodale.

Arriviamo ad un’ora decisiva per la Chiesa in Africa. Dopo gli Antichi inizi dell’evangelizzazione del continente, dopo la predicazione missionaria ricevuta generosamente da milioni di uomini e di donne che accedevano alla fede, ecco che la Chiesa è radicata sulla vostra terra, ecco che essa invia i suoi operai negli immensi campi che restano da fecondare dal Verbo di Vita! I Pastori nati in questa terra guidano il cammino del Vangelo, un tempo tracciato dai messaggeri venuti a condividere con i vostri popoli il dono della fede, la forza della speranza, l’ardore della carità. Qui, è stata ascoltata la parola di Gesù: “mi sarete testimoni” (At 1, 8). Mediante i battezzati, i consacrati, i sacerdoti, i Vescovi, la Chiesa in Africa ha coscienza della sua missione: essa stessa annuncia il Vangelo, “potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rm 1, 16).

2. L’Assemblea Sinodale che prepariamo segnerà, ne sono certo, una tappa nuova e luminosa sulla strada bimillenaria del Vangelo in questo continente. Noi ricordiamo con ammirazione la nascita e la crescita delle prime Chiese dell’Africa, in stretto rapporto con la Chiesa primitiva e la tradizione apostolica. Noi rammentiamo i Padri illustri e le fiorenti comunità dell’Africa cristiana antica che occupano un posto importante nella realtà storica e dottrinale della Chiesa Universale. I Sinodi e i Concili dì queste Chiese hanno ricevuto la “sacra traditio”; con la loro fervida ricerca dell’intelligenza della fede, essi hanno arricchito il patrimonio comune in un modo insostituibile. Una parte preziosa della loro eredità ci giunge in maniera viva attraverso la testimonianza delle Chiese di rito orientale: rendiamo grazie per la loro presenza in molte regioni del continente.

Oggi, a prezzo di secoli di silenzio misterioso, poi della generosità dei missionari e della loro fedeltà che li ha spinti a consacrare tutta la loro vita alla Chiesa in Africa, l’edificio ecclesiale si erge in tutte le regioni. Cristo, che ne pose le fondamenta e che costruì con le pietre vive che sono i suoi discepoli, innalza su questa terra il simbolo e il sacramento di salvezza (cf. Lumen gentium, 1). I fiumi di acqua viva, promessi dal Figlio di Dio fattosi uomo, placano la sete di uomini e donne che aspettavano di scoprire il volto e il nome del Dio vivo. L’inesauribile mistero d’amore della Santissima Trinità vivifica il Popolo di Dio che cresce.

Fratelli nell’Episcopato, la costruzione è iniziata, rendiamo grazie a Dio. Sotto la guida dello Spirito Santo, spetta a noi continuarla, renderla più bella, più viva, più fedele alla volontà divina. L’evangelizzazione incontra degli ostacoli, a volte la rallenta l’abitudine. Si può esitare sugli orientamenti da prendere oggi in società che si evolvono. Bisogna unire gli sforzi delle persone e delle comunità, bisogna che i Vescovi stessi si accordino sulla loro azione pastorale, in funzione di un’analisi lucida e bene informata. Dinanzi a queste esigenze, urgenti ai tempi nostri, ho convocato la vostra Assemblea sinodale.

3. Un’Assemblea Sinodale non può essere ridotta a una consultazione su problemi pratici. La sua autentica ragion d’essere è il fatto che la Chiesa può progredire soltanto rafforzando la comunione tra i suoi membri, a cominciare dai suoi Pastori. Siamo sempre consapevoli dell’insegnamento del Concilio Vaticano II, che ha chiarito che la vocazione della Chiesa è per istituzione divina, una communio. Usando le parole di un africano - San Cipriano - il Concilio opportunamente descrive la Chiesa come “un popolo adunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Lumen gentium, 4). Infatti è proprio dalla feconda ed essenziale realtà della communio, caratteristica della Chiesa, che è sorta l’istituzione del Sinodo dei Vescovi. Scopo di tale istituzione è manifestare e sviluppare solidarietà tra i capi delle Chiese particolari nell’adempimento della loro missione oltre i confini delle singole Diocesi. Su questo punto importante il Concilio ha dato un insegnamento molto chiaro: “I vescovi, come legittimi successori degli apostoli membri del collegio episcopale, sappiano essere sempre pensando che per divina disposizione e comando del dovere apostolico ognuno di essi, insieme con gli altri vescovi, è garante della Chiesa” (Christus Dominus, 6).

Nell’esercitare le proprie prerogative, l’Assemblea Sinodale attualizza la communio vivente del Corpo di Cristo, che è la Chiesa, attraverso la comunione visibile dei Vescovi. La missione della Chiesa in Africa, con le caratteristiche specifiche che le vostre riflessioni identificheranno, è unita all’unica missione che Cristo ha affidato all’intero collegio apostolico. Quale Successore di Pietro, il Vescovo di Roma ha ricevuto il mandato di essere il garante dell’unità e della apostolicità di tutta la Chiesa. È la comunione con lui che legittima l’invio in missione di quanti dovranno proclamare il Vangelo. Grazie ai loro legami con la Sede di Roma, i Vescovi esprimono ed affermano la loro solidarietà in uno scambio reciproco. In tal modo, attraverso la comunione dei Vescovi, la Chiesa universale partecipa delle gioie e dei dolori delle Chiese particolari. Il Concilio sottolinea questo aspetto quando afferma: “Come San Pietro e gli altri apostoli costituirono, per istituzione del Signore, un unico collegio apostolico, similmente il romano pontefice. successore di Pietro, e i vescovi, successori degli apostoli, sono fra loro uniti... Questo collegio, in quanto composto da molti, esprime la verità e l’universalità del popolo di Dio; in quanto raccolto sotto un solo capo, esprime l’unità del gregge di Cristo” (Lumen gentium, 22). In nome di questa unità tra di noi, faccio appello ai nostri fratelli nell’episcopato e a tutto il Popolo di Dio in tutto il mondo affinché si sentano parte dei risultati e delle aspettative che verranno alla luce nel gran giorno dell’Assemblea Sinodale per l’Africa.

4. L’attuale sessione del vostro Consiglio segue la pubblicazione dei Lineamenta che avete preparato. Questo testo sviluppa il tema: “La Chiesa in Africa e la sua Missione Evangelizzatrice verso l’Anno 2000: «Mi sarete testimoni»” (At 1, 8). Il processo sinodale è perciò entrato in una nuova fase, una fase che coinvolge direttamente tutti i Vescovi dell’Africa e tutto il Popolo di Dio. Anche qui è la communio che deve esprimersi.

Quanti hanno ricevuto la Buona Novella costituiscono un corpo ecclesiale che deve costruirsi attraverso nuovi membri e deve preservare l’unità nella diversità. Ricordiamo le parole dell’Apostolo Paolo: “Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità” (Ef 4, 15-16).

I Lineamenta focalizzano chiaramente le preparazioni per l’Assemblea attorno a un tema centrale, vale a dire la missione evangelizzatrice di tutte le Chiese particolari del Continente africano. I processi sinodali stimoleranno nuovi sforzi di evangelizzazione quale risultato delle deliberazioni dei Padri basate sui temi proposti alla loro riflessione; vale a dire, la proclamazione della Buona Novella; l’inculturazione e il Vangelo; il dialogo con gli altri cristiani, con l’Islam, con la Religione Tradizionale Africana e le altre religioni; l’attività pastorale, per la giustizia e la pace: e infine, l’uso dei mezzi di comunicazione sociale al servizio della evangelizzazione.

In virtù del mio mandato apostolico, esorto tutti i membri del Popolo di Dio che è in Africa, a intraprendere attivamente la preparazione dell’Assemblea, in cui i suoi Pastori dovranno orientare il cammino del Vangelo all’alba del Terzo Millennio. Rivolgo questo appello alla comunità dei fedeli, a voi che siete stati battezzati in Gesù Cristo, uniti alla sua Morte e alla sua Risurrezione (cf. Rm 6, 3-5), arricchiti dal dono della fede: l’esperienza della vostra vita cristiana diviene, a sua volta, testimonianza e sorgente peri vostri fratelli. “L’amore di Dio è stato riversato nei vostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (cf. Rm 5, 5). Possa ognuno di voi, nella sua preghiera quotidiana, udire “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (Ap 2, 7). L’Assemblea Sinodale sarà il frutto della vita dello Spirito nei vostri cuori e della vitalità delle vostre comunità.

Sacerdoti, figli dell’Africa o missionari giunti da altri luoghi, seminaristi, persone consacrate, in vista di queste Assemblee storiche per questo Continente, vi chiedo di parlare insieme della vostra esperienza spirituale ed apostolica. Dovete farlo in stretta unione con i catechisti che hanno un ruolo tanto importante presso i loro fratelli, con i consigli pastorali, i movimenti, le comunità ecclesiali di base, le parrocchie. Riuniti intorno ai vostri Vescovi traccerete così il volto africano della Chiesa che è, nella vostra terra, l’immagine di Cristo, il riflesso dello splendore del Creatore.

5. Nei prossimi mesi pregate e riflettete. Attraverso le vostre testimonianze si potranno percepire le vostre gioie e le vostre sofferenze, le vostre speranze e le vostre angosce. Si scoprirà il prezzo della vostra fedeltà e il peso della vostra povertà. Nella verità e nella carità, si disegneranno i tratti comuni dei cristiani d’Africa e i loro compiti per la crescita del Corpo di Cristo.

Ponendovi all’interno delle molteplici realtà culturali, spirituali ed ecclesiali del continente, manifestando la fecondità dell’incontro di Cristo con l’umanità africana, discernerete le vie più giuste per l’evangelizzazione, renderete esplicite le esigenze di questi tempi per il ministero sacerdotale e la vita consacrata, per l’istituto monastico che ha preso l’avvio sul vostro continente, per le assemblee locali e la loro celebrazione del mistero cristiano, per il ruolo dei movimenti, per l’educazione dei giovani, per un dialogo aperto e sincero con i cristiani di altre confessioni e i credenti di altre tradizioni spirituali, per la presenza dei valori cristiani nella società e per la promozione umana attesa dai vostri fratelli e sorelle.

Fratelli nell’episcopato, questo appello a una nuova partenza del Popolo di Dio sulla rotta del Vangelo, lo formulo in unione con tutti i Vescovi del continente e, attraverso di loro, lo rivolgo a tutti i cattolici. I loro Vescovi guideranno la ricerca, essi riuniranno i risultati nel quadro delle Conferenze episcopali, mediteranno su di essi in funzione del loro incarico pastorale.

6. Con voi, affido l’Assemblea sinodale futura e la sua preparazione nelle vostre diocesi alla protezione materna di Nostra Signora d’Africa di Nostra Signora della Pace. Possa Ella precederti, beneamato Popolo di Dio in Africa, nel pellegrinaggio della fede! Possa Ella aiutarvi a custodire nel vostro cuore la Parola che vi è stata affidata e ad essere i servitori del Signore, i testimoni della sua misericordia, gli artigiani della sua pace, i portatori della sua grazia! Possa Maria, Madre del Redentore e Madre della Chiesa, sostenere la Chiesa in Africa che, a partire da questo giorno, avanza tutta al completo verso il Sinodo!

Con le parole dell’Apostolo Paolo, il Successore di Pietro eleva la sua fervida preghiera: “Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo”! (Rm 15, 13)

Cari figli e figlie dell’Africa, vi riempia di gioia lo Spirito d’amore e di santità! Possa Cristo Redentore, morto e risorto per l’umanità fortificare in voi l’uomo nuovo! Porti Dio, nostro Padre, il suo Regno all’avvento!

Che la Benedizione di Dio sia con voi.

 

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