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VISITA PASTORALE IN BASILICATA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI RICERCATORI DEL CONSIGLIO
NAZIONALE DELLE RICERCHE

Domenica, 28 aprile 1991

 

Al termine della Santa Messa celebrata nella zona industriale di “Tito Scalo”, il Santo Padre incontra i dirigenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Queste le parole pronunciate dal Papa.

È una piccola improvvisazione quest’incontro, ma mi è venuto in mente cosa ho sentito leggendo un po’ il contesto di questa visita. Qui nella Basilicata, la vita umana, il fenomeno umano risale a diecimila anni fa. Allora noi siamo sulla sponda ultima di questa lunga storia e soprattutto del periodo preistorico che non so se è la principale tematica della ricerca dei presenti qui, signore e signori ricercatori.

Ho pensato che questi diecimila anni del fenomeno umano, della vita umana in questo ambiente è un tema, una possibilità immensa. Certamente oggi le ricerche vanno più verso il futuro, ma non si può progettare bene il futuro se non si scende alle radici. Oserei augurare a tutti di scendere anche a queste radici, nel senso diverso della natura, del fenomeno umano: nel senso delle tradizioni etiche, spirituali, religiose. Tutto appartiene all’identità dell’uomo europeo, soprattutto nell’uomo che vive in questa regione, ma sempre dell’uomo europeo.

Ciò può servire anche a quest’uomo europeo per vedere un po’ il suo futuro perché, lo vediamo molte volte, con tutte le conquiste scientifiche, tecnologiche, appare un po’ disorientato.

Vi auguro, carissimi signore e signori, di portare anche un aiuto per superare un certo disorientamento spirituale dell’uomo moderno e dell’uomo futuro.

Grazie e tanti auguri.

 

 



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