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CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO PER LA CANONIZZAZIONE DI DUE BEATI:
CLAUDIO DE LA COLOMBIÈRE ED EZECHIEL MORENO Y DIAZ

ALLOCUZIONE DI GIOVANNI PAOLO II

Martedì, 28 aprile 1992

 

Tra le consolazioni pasquali si offre oggi a noi un altro motivo di conforto per l’animo; un’altra gioia si aggiunge al nostro cuore, per questo rito solenne con cui si procede ad annoverare tra i Santi della Chiesa di Dio due Beati Celesti. Infatti la testimonianza del Redentore risorto e il suo perenne Vangelo suscitano nel corso dei secoli uomini e donne sempre nuovi i quali non solo accolgono profondamente l’annuncio salvifico di Gesù il Nazareno e lo portano nella vita quotidiana ma prendono l’esempio di vita e di comportamento del Signore e lo rendono norma del vivere, al punto che la Madre Chiesa non esita a indicarli, mediante una sua pubblica celebrazione, quali esempi di fede viva e di solida vita cristiana per tutta la comunità ecclesiale.

Inoltre questo vostro consenso unanime ci riempie di grande gioia oggi, per molte ragioni; vediamo infatti con quanto zelo e senso di responsabilità per i vostri doveri trattate queste questioni assai gravi per la Chiesa, che riguardano appunto il nostro parere ultimo e il giudizio sulla canonizzazione di due religiosi, i cui processi canonici, or ora conclusi, ci spingono, anzi ci persuadono in tutto e per tutto, a far in modo che siano innalzati quanto prima all’altissimo onore degli altari. Uno, Claudio de la Colombière, appartiene in vita alla Compagnia di Gesù, l’altro Ezechiel Moreno y Diaz, all’Ordine degli Agostiniani Recolletti, e fu Vescovo di Posto, in Colombia. Dopo aver raccolto un compendio delle opere, della vita e delle virtù di costoro, vi siete liberamente, e secondo il rito, espressi in merito alla loro dignità e all’opportunità della canonizzazione. Pertanto le nostre preghiere liturgiche di oggi e quest’ultima Orazione per la Chiesa hanno questo scopo: che questa nostra decisione sia accolta con favore in cielo e che la grande saggezza della Madre Chiesa in questa occasione porti salutari frutti di santità tra i cristiani di tutto il mondo, affinché, pregando questi due nuovi intercessori presso Dio e venerati imitatori di Gesù Cristo imparino anche nei nostri tempi a mettere in pratica con sapienza e costanza le memorabili parole di Cristo prima della Passione e della Risurrezione: “Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato” (Gv 13, 34)... “Infatti io vi ho dato l’esempio, affinché, come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 14).

Il Santo Padre guida poi la preghiera per la Chiesa che si conclude con il canto del “Pater noster”. Giovanni Paolo II imparte infine la Benedizione Apostolica ai presenti. Subito dopo, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie invita i Protonotari Apostolici presenti a redigere lo strumento pubblico “ad perpetuam rei memoriam”.

 

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