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VISITA PASTORALE IN FRIULI-VENEZIA GIULIA

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LA CITTADINANZA DI UDINE

Piazza del Comune di Udine
Domenica, 3 maggio 1992

 

Signor Sindaco,
Illustri Autorità civili e militari,
Carissimi fratelli e sorelle di Udine!

1. Eccomi finalmente tra voi, oggi, nel cuore della vostra città, che visito per la prima volta come Successore di Pietro, ma della quale da tempo mi sono note la storia, la proverbiale laboriosità, l’impegno sociale e culturale, e l’ansia di evangelizzazione che anima le vostre comunità ecclesiali. Grazie per l’affetto con cui mi avete accolto riaffermando l’antica tradizione di fedeltà al Papa, tipica dei Friulani. Ringrazio in particolare modo il Signor Sindaco per le cordiali parole di benvenuto che mi ha rivolto a nome della Giunta e dell’intera Cittadinanza. Saluto il venerato Pastore della Diocesi, il carissimo Monsignor Alfredo Battisti. Rivolgo il mio deferente pensiero al Presidente della Regione e a tutte le Autorità regionali, provinciali, civili e militari, che hanno voluto onorarmi con la loro presenza.

2. Nella vostra Città tante cose parlano di un passato nobile e ricco di storia. Gli stessi monumenti testimoniano i valori in cui i vostri Padri hanno creduto e per i quali hanno operato. Tutto esprime una mirabile sintesi di fede, di volontà, di ordinato progresso, di amore alla propria terra, di solidarietà. A questi valori, nucleo centrale della vostra identità, hanno fatto riferimento i Friulani che qui sono vissuti e quelli che, emigrando in terre lontane, hanno contribuito in modo determinante alla crescita materiale e spirituale delle popolazioni nelle quali si sono inseriti. Penso, soprattutto, ai missionari, uomini e donne dal cuore grande, che qui hanno imparato ad amare Dio e i fratelli e che, arricchiti e resi forti da questa esperienza, hanno portato dappertutto il liberante e gioioso annunzio del Vangelo, infondendo nuova speranza e promuovendo condizioni di vita più degne dell’uomo. Per la costruzione di questo prezioso patrimonio ideale è stato fondamentale il fatto che, nel corso dei secoli, le generazioni che si sono succedute in questo territorio hanno cercato di mettere Gesù Cristo al centro del loro essere e del loro operare. La gloriosa storia del Patriarcato di Aquileia di cui siete eredi, le secolari vicende della vostra Terra e le meravigliose figure di Santi che hanno impreziosito nel corso dei secoli la storia del Friuli, primo fra tutti il grande patriarca San Paolino, sono testimonianze eloquenti della volontà costante dei Friulani di porre alla radice della loro esperienza umana la fede cristiana. Raccogliete tale importante eredità religiosa! Anch’io ripeto a voi, oggi, con la consapevolezza di rivolgervi l’invito più grande che un uomo possa indirizzare ai suoi fratelli: Mettete Cristo al centro della vostra città, della vostra vita, dei vostri progetti e delle vostre aspirazioni. Solo una vita, solo una città che ha Cristo come centro, diviene capace di curare le molteplici ferite dell’uomo contemporaneo. Solo una società fondata sul Vangelo può vincere le povertà che il peccato produce e promuovere una nuova qualità della vita.

3. Cristo, posto al centro della vostra Città, darà senso e incremento al bene che già operate. Acquisteranno una prospettiva più alta la capacità produttiva delle vostre strutture economiche e le varie forme di collaborazione che, all’interno del territorio, promuovono attivamente lo sviluppo e il benessere. La vostra laboriosità, che in modo così esemplare ha reso possibile il superamento delle tremende conseguenze del terremoto, sarà più fortemente motivata. Potrete costruire, accanto e prima di condizioni materiali migliori, la vostra vera ricchezza: una convivenza, cioè, fondata sui valori autentici, quali la famiglia, il rispetto e l’accoglienza di ogni vita, la giustizia, la solidarietà, la trasparenza nei rapporti reciproci, la fiducia nelle possibilità di bene del prossimo.

4. Una caratteristica della vostra regione è stata ed è la compresenza in essa di persone di lingua e tradizioni culturali diverse: nel corso dei secoli la forte identità del gruppo maggioritario si è andata aprendo al rispetto e all’accoglienza delle altre culture. Nel solco di così nobili tradizioni, facendo riferimento all’anelito di Cristo per l’unità del suo popolo, potrete costituire per molte comunità che si dibattono tra difficili problemi di convivenza, un modello di società dove la diversità non divide, ma affratella e apre alla più concreta solidarietà. Cristo sia al centro della vostra comunità! Questo potrà aiutarvi a superare il disorientamento che in molti provoca il venir meno dei riferimenti ideali della tradizione; vi farà vincere le tentazioni del relativismo e dell’individualismo, così da vivere le attuali trasformazioni culturali come momento prezioso di tensione a un bene più alto e duraturo. Vi condurrà, altresì, a recuperare la fiducia necessaria per costruire insieme il bene comune rispettando le autentiche esigenze e le competenze di ciascuno.

5. L’odierna mia visita si inserisce nel contesto di un evento straordinario per la vostra Diocesi, qual è appunto il IV Congresso Eucaristico Diocesano che state celebrando con notevole impegno e che si pone come segno promettente di conversione a Cristo e di rinnovamento spirituale.

Fratelli e sorelle di Udine! Come suggerisce il tema stesso del Congresso, imparate dall’Eucaristia a rendere le vostre famiglie autentiche chiese domestiche. Siano esse scuole di fede, di eroismo cristiano e di carità! In esse possano i giovani aprirsi, insieme agli adulti alla ricerca della Verità e al senso evangelico della vita. I poveri, gli ammalati, gli anziani e gli stranieri possano sentirsi sempre accolti e onorati. Camminate con coraggio sulla strada della verità e della giustizia. Siate sempre fiduciosi e arditi nel ricercare e nel costruire il bene. Cristo, il Redentore dell’uomo: sia Lui la vostra speranza! E tu, Udine, costruita e fondata dai tuoi antenati sui valori che promanano dal Vangelo, riscopri questo ricco patrimonio di ideali che costituiscono la genuina tradizione friulana e sarai capace, con l’apporto di ogni tuo cittadino, di “organizzare la speranza”; continuerai ad essere un centro vivo di irradiazione della nuova civiltà, la civiltà dell’amore, che nell’Eucaristia ha la sua sorgente e il suo modello. Accogli con generosa disponibilità la missione che Dio ti affida!

A tal fine scenda, abbondante su di te e sui tuoi abitanti, la grazia del Signore, di cui anche la benedizione del Papa vuol essere pegno e auspicio!

 



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