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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CAPITOLO GENERALE DELLA CONGREGAZIONE
DEI CHIERICI MARIANI DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA BEATA VERGINE MARIA

Martedì, 22 giugno 1993

 

Carissimi Padri Capitolari!

1. Con grande gioia vi accolgo in questa Udienza Speciale. Porgo il mio saluto fraterno a voi tutti e, in modo particolare, al P. Donaldo Petraitis e ai suoi Collaboratori, a cui esprimo il mio apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni con tanto amore e fervore. Desidero estendere altresì il mio saluto affettuoso a tutti i Confratelli sparsi in varie Nazioni al servizio delle anime. Auspico che il nuovo Superiore, che vi apprestate ad eleggere, e i Membri del rinnovato Consiglio generale sappiano assumere validamente, con l’aiuto di Dio, la direzione della Congregazione per guidarla nell’adempimento delle direttive decise in questo vostro Capitolo.

Ad esso hanno partecipato per la prima volta, dopo l’occupazione comunista avvenuta cinquant’anni fa, i Chierici Mariani provenienti dalla Lituania, dalla Lettonia e dall’Ucraina: ad essi giunga in modo ancor più fraterno il mio saluto, unito alla considerazione che davvero nel continuo travaglio della storia non bisogna mai perdere né il coraggio né la fiducia. Passano gli uomini e i dominatori di questo mondo, talvolta oppressori della Verità e del Vangelo, ma chi vince alla fine è Iddio e il suo è sempre un trionfo di misericordia e di pace.

2. Voi in questa Assemblea capitolare avete analizzato insieme la situazione e le esigenze della società attuale; avete riflettuto sulle Costituzioni della vostra Congregazione e sulla sua spiritualità eminentemente “mariana”, formulando i propositi e le direttive necessarie per una vostra sempre più fervida ed efficace azione pastorale. Ringraziamo insieme il Signore e la celeste sua Madre per i favori a voi elargiti e preghiamo ardentemente perché sempre si mantengano vive in voi la forza e la luce dell’ideale!

La vostra è un’esperienza lunga e talvolta anche drammatica, ricca di ben tre secoli di storia, da quando Padre Stanislao Papczynski (1631-1701) progettò la “Società dell’Immacolata Concezione”, ottenendone l’approvazione ecclesiastica il 24 ottobre 1673. Venne successivamente la grande Riforma, operata dal lituano Padre Jerzy Matulaitis-Matulewicz (1871-1927), poi Vescovo di Vilnius ed Arcivescovo Visitatore apostolico della Lituania, che ebbi il grande onore di dichiarare “beato” nel giugno 1987.

Ci sono, infine, le vicende dei giorni nostri. In questo lungo arco di tempo avete sempre proseguito nel tipico vostro lavoro pastorale, diffondendo la devozione a Maria Santissima e la pratica del suffragio per le anime del purgatorio.

Custodite, pertanto, nell’archivio della vostra storia e nella profondità della vostra spiritualità personalità di grande statura intellettuale ed ascetica, i cui esempi e i cui insegnamenti sono tuttora validi per voi e per l’intera Chiesa.

3. Carissimi Chierici Mariani, la vostra Congregazione è dedicata all’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e quindi la vostra spiritualità è “mariana” in modo eminente e radicale. Non si tratta soltanto di una devozione sempre valida e necessaria, ma di un programma e di un totale ideale di vita e di attività pastorale.

Elevate, dunque, sempre il vostro sguardo a Maria! Secondo il suo Cuore Immacolato e addolorato orientate ogni vostra decisione ed ogni vostra iniziativa apostolica.

Numerose sono le difficoltà che segnano i tempi in cui viviamo. Il “secolarismo” avanza sempre più ed influenza la condotta concreta degli individui e degli Stati; l’indifferentismo religioso obnubila e disorienta le coscienze; un falso concetto di autonomia personale prepara situazioni di disimpegno etico in cui si arriva anche all’esaltazione della trasgressione e all’industria del peccato. La vostra presenza e la vostra missione in un mondo attraversato da queste forze corrosive devono essere come luce che brilla di verità e di soprannaturale carità.

Rivolgete costantemente il pensiero e la preghiera a Maria “Sede della Sapienza”, affinché vi illumini e mantenga ferma e solida la vostra testimonianza evangelica.

Invocate con filiale tenerezza Maria “Consolatrice degli afflitti” e imitatela con gioia ed entusiasmo. Gli uomini del nostro tempo hanno bisogno di amore, di perdono e di solidarietà. Oggi è necessario seminare speranza e comprensione. Occorre essere pronti a sostenere chi vacilla e chi cade. La Verità diventa convincente mediante la carità e il servizio disinteressato.

Infine, riflettendo su Maria “Madre di Misericordia”, rivestitevi anche voi di compassione e di spirituale tenerezza. Sia vostro compito, sia vostra quotidiana preoccupazione la salvezza delle anime redente dal sangue di Cristo!

Carissimi Chierici Mariani! Ecco aprirsi dinanzi a voi un grande campo di impegno missionario. Saldamente ancorati alla vostra tradizione, ma coraggiosamente attenti alle esigenze di questo nostro tempo, proseguite nel vostro tipico apostolato, che ben s’inquadra nel contesto della nuova evangelizzazione che interessa l’intero popolo di Dio. Siate, pertanto, apostoli della misericordia divina sotto la guida materna ed amorevole di Maria, presentandovi sempre – come già scriveva san Paolo ai Corinzi – “con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero, con parole di verità, con la potenza di Dio...” (2 Cor 6, 6-7).

Maria Santissima vi illumini e vi accompagni.

Vi sia di conforto anche la benedizione apostolica, che volentieri imparto a voi qui presenti e all’intera vostra Famiglia religiosa.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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