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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL CAPITOLO GENERALE
DEI FRATELLI DELLE SCUOLE CRISTIANE

Venerdì, 14 maggio 1993

 

Cari fratelli delle Scuole cristiane,

1. Siate i benvenuti! Al termine del quarantaduesimo capitolo generale del vostro Istituto, avete voluto incontrare il Papa per testimoniargli la vostra fedeltà alla Sede apostolica. Vi ringrazio vivamente per questo gesto che apprezzo, e vi saluto tutti molto cordialmente. Rivolgo in particolare le mie congratulazioni e i miei auguri al fratello John Johnston, eletto Superiore generale per un secondo mandato; apprezzando la sua generosa disponibilità, lo rassicuro della mia preghiera per lui stesso e per i membri del nuovo Consiglio generale. E gli sono ugualmente grato per le cordiali parole che mi ha appena rivolto a vostro nome.

2. Il vostro fondatore San Giovanni Battista de La Salle, ha voluto che i membri della vostra famiglia religiosa non accedessero al sacerdozio, poiché riteneva che la missione educativa era talmente impegnativa da giustificare un’autentica “consacrazione”, occupando tutto il tempo e tutte le forze dei fratelli. L’Istituto, che egli fondò a Reims nel 1680 crebbe nel corso dei secoli: siete oggi circa ottomila religiosi, impegnati nell’insegnamento a circa novecentomila alunni, in più di ottanta Paesi.

I fratelli delle Scuole cristiane sono affiancati nelle loro attività da laici che hanno ricevuto la formazione di insegnanti, catechisti e operatori pastorali e che desiderano seguire i metodi e gli obiettivi che derivano dal carisma “Lasalliano”. Alcuni rappresentanti qualificati di questi laici hanno partecipato per la prima volta al vostro capitolo generale.

Nel corso dell’Assemblea capitolare avete esaminato con attenzione l’esperienza acquisita, affrontando con coraggio e discernimento le sfide presenti e future. Lo scopo del vostro apostolato resta invariato: annunciare il Vangelo nel mondo della scuola. In questa prospettiva, avete riflettuto attentamente sulla vostra vocazione, sulla vostra identità di fratelli, identità da riscoprire alla luce degli insegnamenti della Chiesa, e anche dei “segni dei tempi”, per essere pronti a rispondere alle aspettative della società contemporanea. È così che si è manifestato il vostro comune desiderio di un nuovo slancio missionario e di un fervido impegno apostolico al servizio della Chiesa.

La vostra missione, cari fratelli, è importante e difficile; dovete svolgerla in un’epoca di notevoli cambiamenti nella società. Restate fedeli al carisma del vostro fondatore. Totalmente consacrati al Signore, dedicatevi senza riserve all’educazione cristiana dei giovani. Che questa rimanga la particolarità essenziale della vostra opera. Mettete in pratica l’alto ideale vissuto sui passi del vostro fondatore, da tante grandi figure del vostro Istituto educatori indimenticabili come Frère Bénilde, Frère Scubilion, Frère Arnould, o gli otto fratelli Martiri di Turón, nelle Asturie che mi è stato concesso di beatificare.

Seguendo l’esempio di San Giovanni Battista de La Salle, anche voi rimanete attenti e disponibili al disegno divino; siate in ogni circostanza dei maestri, dei testimoni di Cristo degli educatori cristiani attraverso l’esempio e la parola.

3. Cari fratelli, il vostro apostolato vi rende, nella Chiesa, i primi testimoni della speranza, dinanzi alle incertezze, ai dubbi o ai problemi che i giovani vivono attualmente con inquietudine.

Ogni educatore cristiano è chiamato, in nome del Signore, a infondere nei propri alunni il rispetto per la verità la fiducia e l’ottimismo per affrontare il loro futuro la virtù cristiana della speranza. Il vostro fondatore amava esortare i propri fratelli a comportarsi verso gli alunni con fermezza paterna e anche con tenerezza per condurli al bene per quanto era loro possibile. Facendo vostri questi sentimenti, cari fratelli, sarete dei veri apostoli della gioventù.

Ponete sempre Cristo e il Suo Vangelo salvifico al centro della vostra riflessione, dei vostri desideri e delle vostre azioni, affinché tutto ciò che fate sia per la sua gloria e per il bene delle anime.

San Giovanni Battista de La Salle amava con fervore la Beata Vergine Maria. Che essa vi accompagni nella vostra opera educativa! Ricordatevi che il vostro fondatore aveva l’abitudine di dire ai suoi fratelli che la vera devozione alla Beatissima Vergine dava loro fiducia e li aiutava a procedere sulla via della salvezza; in particolare, egli insisteva sulla recita quotidiana del Rosario, con cui amate meditare il mistero con la Madre di Gesù.

Per incoraggiarvi e aiutarvi nella vostra missione di evangelizzazione e nella vostra ricerca della santità vi imparto la mia benedizione apostolica che estendo ai vostri confratelli, ai vostri collaboratori, alle vostre collaboratrici, ai vostri alunni e alle loro famiglie.

 

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