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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE PARTECIPANTI ALL
VIII CAPITOLO GENERALE
DELLA CONGREGAZIONE DELLE PICCOLE SUORE
MISSIONARIE DELLA CARITÀ

Lunedì, 24 maggio 1993

 

Carissime sorelle!

1. Vi accolgo con gioia a conclusione dell’VIII Capitolo Generale del vostro Istituto. L’odierno incontro mi offre l’occasione di manifestarvi gratitudine per l’impegno con cui, seguendo l’intuizione carismatica di don Luigi Orione, la vostra Famiglia religiosa contribuisce efficacemente all’opera evangelizzatrice della Chiesa, mediante una preziosa testimonianza di carità fra i poveri e i bisognosi.

Indirizzo a ciascuna di voi, Delegate capitolari, un cordiale benvenuto; saluto in particolare la nuova Superiora Generale, Suor Ortensia Turati, insieme con il rinnovato Consiglio generale. Grazie per le cortesi parole che poc’anzi mi sono state rivolte, grazie per la fedeltà alla Chiesa e al Papa da voi generosamente ribadita.

2. La vostra Congregazione, sgorgata dal genio spirituale del Beato Fondatore, continua a diffondere nel mondo il Vangelo della carità e i segni della divina misericordia. Per poter sempre meglio adempiere tale missione, voi avete voluto riflettere nell’assemblea Capitolare sul vostro specifico carisma al fine di condurre tutti, attraverso la catechesi e la pratica delle opere evangeliche di misericordia verso i poveri più poveri, alla conoscenza e all’amore di Gesù Cristo, del Papa e della Chiesa.

Questi intensi e laboriosi giorni di preghiera e di fraterno dialogo vi hanno dato modo di realizzare un’autentica “esperienza di unità nella carità”. Avete verificato il cammino spirituale sinora percorso. Avete analizzato il programma apostolico particolarmente espresso nel IV voto di carità, per intensificare la comunione e l’ansia evangelizzatrice all’interno di ogni vostra Comunità ed opera, secondo le varie articolazioni della Congregazione, dalla presenza attiva nel campo della carità alla silenziosa ed orante immolazione delle sorelle dedite alla vita contemplativa.

È stata poi vostra cura, tenendo conto delle mutate condizioni dei tempi domandarvi quale debba essere il contributo peculiare che il vostro Istituto è chiamato ad offrire alla nuova evangelizzazione, in piena fedeltà allo spirito del Fondatore e, al tempo stesso, in coraggiosa aderenza alle esigenze apostoliche attuali. Voi volete camminare, come amava ripetere don Orione “alla testa dei tempi”. Questo comporta un paziente lavoro di verifica e di messa a punto, un’attenta revisione delle opere e dei servizi, una saggia apertura alla collaborazione dei laici. Richiede soprattutto uno sforzo di costante conversione personale e comunitaria.

L’esperienza di intensa condivisione, che avete vissuto nel Capitolo Generale, dovete parteciparla ora a tutte le Consorelle si da fare unità nella carità ovunque voi vi troviate ad operare. In tale modo brillerà come eloquente testimonianza evangelica la premura apostolica delle Piccole Suore Missionarie della Carità tra i poveri e i sofferenti.

3. Care sorelle, siete chiamate alla santità: ecco la vostra vocazione da realizzare con ogni mezzo e vigore, imitando il vostro Padre spirituale e lasciandovi guidare dalle Costituzioni dell’Istituto. Nella Santa Regola si trova già delineato il cammino sicuro da intraprendere per essere fedeli a Dio, per venire incontro alle necessità della Chiesa e per servire i poveri accompagnandoli a Cristo. Approfondite le Costituzioni, vivete le Costituzioni, nutritevi alla mensa della Parola di Dio e dei Sacramenti, seguite docilmente il Magistero della Chiesa. Il Beato Luigi Orione vi raccomandava di camminare “con due piedi: umiltà e carità”; ed aggiungeva: “siate Madri e serve dei poveri... andate a spargere la carità e, poi, fate olocausto della vostra vita”.

A questa scuola di santità e di dedizione ai fratelli, formate anche le giovani che il Signore continua a chiamare nella vostra Famiglia religiosa. Sappiate risvegliare in esse, con l’esempio, il desiderio di dedicarsi al Vangelo in modo radicale e trasmettete loro la passione di don Orione per Cristo crocifisso. “Conformarsi in tutto a nostro Signore Gesù Cristo, – ricorda il Beato Fondatore – vivere Gesù Cristo, vestirsi dentro e fuori di Gesù Cristo, a questa scuola bisogna formare e plasmare le Religiose”.

La formazione iniziale e permanente sia pertanto fra le Priorità del vostro Istituto. Una saggia azione formativa che si alimenti di contemplazione e di intensa pratica sacramentale. Un’educazione al dialogo e alla comunione che sappia valorizzare ogni apporto personale e culturale, mantenendo ben salda la tensione verso l’unità mentre si allargano i confini dell’apostolato.

Ricordate quanto ha scritto don Orione: “Sia in tutti una gara a faticare assiduamente per far del bene alle anime alle intelligenze, ai cuori e anche ai corpi malati dei nostri fratelli per l’amore di Dio” (Lettere, I, 282).

4. Carissime sorelle, dopo la sosta del Capitolo Generale, riprendete ora con entusiasmo il vostro cammino. Primo vostro impegno sarà quello di recare a tutte le Comunità un rinnovato messaggio di speranza. Dovete loro comunicare quanto lo Spirito vi ha suggerito e insieme a loro dar vita ad una più impegnata stagione apostolica nella vostra Congregazione e nella Chiesa.

Vi sia di sostegno la materna intercessione di Maria, che il Beato don Orione amava chiamare “Celeste Fondatrice”. Vi protegga dal cielo il vostro Fondatore. Vi accompagni anche la speciale benedizione, che di cuore imparto a ciascuna di voi ed a tutte le vostre consorelle, specialmente alle anziane, ammalate e sofferenti.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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