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INVOCAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II
DAVANTI ALL’IMMAGINE DELLA MADONNA DI LOURDES
AL TERMINE DEL MESE MARIANO

Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani - Lunedì, 31 maggio 1993

 

Nel mese di Maggio la Chiesa con particolare intensità prega Maria, Madre di Dio, affidando a Lei le vicende degli uomini e dei popoli nel mondo d’oggi. A colei che è nostra Madre e Regina della Pace raccomandiamo in special modo la pace nel mondo, ma anzitutto in Europa, nei Balcani. Per mezzo di Lei ci rivolgiamo a Cristo, Redentore del mondo, richiamando alla memoria le parole con cui abbiamo pregato all’inizio di quest’anno, durante l’incontro in Assisi: “O Signore, abbatti le barriere dell’odio che dividono le nazioni... Là, dove adesso abbonda il peccato, fa’ che sovrabbondino la giustizia e l’amore, cui è chiamato ogni uomo, ogni popolo e nazione in Te”.

Ora pensiamo soprattutto a quelle nazioni che già da alcuni anni soffrono a causa della guerra: “Ecco, i popoli, le nazioni di quella terra, coinvolta nell’orrendo conflitto in atto nei Balcani, costituiscono comunità unite fra loro da tanti legami, iscritti non soltanto nelle memorie del passato, ma anche nella comune speranza di un futuro migliore fondato sui valori della giustizia e della pace. Ciascuna di tali nazioni rappresenta un bene particolare, una conferma della multiforme ricchezza donata dal Creatore all’uomo e all’intera umanità.

Inoltre ciascuna nazione ha diritto all’autodeterminazione come comunità. Si tratta di un diritto che si può realizzare sia mediante la propria sovranità politica, sia mediante la federazione o confederazione con le altre nazioni. Poteva essere salvata l’una o l’altra modalità tra le nazioni dell’ex Jugoslavia? È difficile escluderlo. Tuttavia, la guerra che si è scatenata sembra aver allontanato una simile possibilità. E la guerra è tuttora in corso. Umanamente parlando, può apparire difficile intravederne la fine. E tuttavia: “Sanabiles fecit Deus nationes...” (Sap 1, 14).

Tale è stata la nostra comune preghiera in Assisi, all’inizio di quest’anno. Oggi, al termine del mese mariano, torniamo ad essa, perché nei Balcani non è stata ancora raggiunta la pace giusta. Dobbiamo quindi perseverare nella preghiera alla Madre degli uomini e dei popoli – alla Regina della Pace.

Da Tessalonica sono partiti una volta due fratelli, Cirillo e Metodio, che veneriamo – insieme con San Benedetto – come Patroni dell’Europa. Ad essi ci rivolgiamo in modo particolare, perché la guerra nei Balcani distrugge la pacifica convivenza delle nazioni europee. Si tratta delle nazioni slave del Sud, e i Santi Fratelli di Salonicco furono precisamente apostoli degli Slavi. Per la loro intercessione rivolgiamo a Dio il nostro grido: “O Dio della Pace! Raddrizza le vie degli uomini, perché sappiano di nuovo vivere insieme come vicini, come fratelli e sorelle, figli del Padre nel Figlio Unigenito (cf. Ef 1, 4. 5): in Cristo Gesù nostra autentica pace”. Amen.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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