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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI SUPERIORI E AGLI STUDENTI
DEL PIO COLLEGIO BRASILIANO

Venerdì, 29 aprile 1994

 

Signor Cardinale,
Venerabili Fratelli nell’Episcopato,
Carissimi Seminaristi
,

1. È motivo di grande gioia per me accogliere il Padre Rettore e tutta la famiglia del Pio Collegio Brasiliano che, assieme alla Presidenza della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, partecipano alle celebrazioni per commemorare i 60 anni di fondazione del Collegio. Sono grato anche per la presenza di Don Lucas Moreira Neves, Cardinale Arcivescovo di Salvador da Bahia e di un folto gruppo di vescovi che, con la loro presenza, hanno voluto dare prestigio a questo avvenimento.

2. Fu il mio predecessore, di felice memoria, Pio XI, a volere la creazione di un seminario brasiliano a Roma, la cui necessità era già stata espressa dalla Chiesa in Brasile. Il vostro episcopato, spronato dal Cardinale Sebastiano Leme da Silveira Cintra, sensibilizzò i cattolici, attraverso varie campagne, affinché appoggiassero la costruzione e la manutenzione del medesimo, inaugurato solennemente il 3 aprile 1934 e, fin dall’inizio, consacrato al Sacro Cuore di Gesù.

3. Fedele all’ispirazione dei suoi fondatori, il Collegio si è dedicato, durante questi sessant’anni, alla formazione dei seminaristi e al perfezionamento dei sacerdoti nelle sacre scienze, tenendo conto del loro lavoro futuro nel campo della formazione del clero e nei vari settori della pastorale ecclesiale. Sotto la saggia guida dei Padri della Compagnia di Gesù, la direzione del Collegio si è dedicata al benemerito lavoro di collaborare alla formazione del clero brasiliano.

4. Nel 1982 ho avuto l’opportunità di conoscere il vostro grande Collegio, sulla via Aurelia, durante una visita di appoggio e di incoraggiamento; sentimento che rinnovo in questa occasione per invitarvi a proseguire sulla linea che ha ispirato i vostri predecessori e a rafforzare la convinzione che la nuova evangelizzazione ha bisogno di nuovi evangelizzatori: i presbiteri che si sforzano di vivere il proprio sacerdozio come cammino specifico verso la santità (cf. Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 82). Il sacerdote potrà essere santo se sarà fedele, con la grazia di Dio, nella vita e negli insegnamenti, al Papa e al Magistero della Chiesa.

5. Nell’auspicare che il Collegio, lavorando in spirito di armoniosa e fraterna collaborazione con tutti suoi componenti, continui ad essere fedele alla sua missione di formazione permanente del clero per il Brasile, invoco dall’Altissimo abbondanti grazie sulla famiglia del Pio Brasiliano: Direzione, studenti, religiose “Figlie dell’Amore Divino”, funzionari, benefattori e ex alunni, e con gioia concedo la mia benedizione apostolica.

 

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