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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI NUOVI CARDINALI JOSEPH WINNING,
WILLIAM HENRY KEELER, ADAM JOSEPH MAIDA

Domenica, 27 novembre 1994

 

Vostre Eminenze,
Cari amici
,

Sono molto felice di salutare Vostre Eminenze e i molti pellegrini che vi hanno accompagnato a Roma per condividere la gioia della vostra nomina al Collegio dei Cardinali. I membri del Sacro Collegio sono i principali consiglieri del Successore di Pietro, e come tali sono chiamati ad avere un interesse speciale per l’intera Chiesa. Condotti da nazioni attraverso tutto il mondo, essi sono un segno dell’universalità della Chiesa mentre esegue il suo compito di proclamare il Vangelo e di invitare le nazioni e i popoli all’unità nella fede e nella carità.

Cardinale Winning, come sacerdote e Vescovo Lei è sempre stato ciò che si dice “un uomo del popolo”, con una grande sensibilità personale per l’assistenza dei meno fortunati. In questo Lei dimostra cosa significa essere un pastore secondo la mente e il cuore di Cristo, che venne per servire e non per essere servito (cf. Mc 10, 45). So che la buona popolazione cattolica di Glasgow continuerà a sostenerla e ad aiutarla a costruire la “Specialis Filia Romanae Ecclesiae” una sempre più nitida testimone per la fedeltà e l’amore di Dio. Possano Sant’Andrea e Santa Margherita, patroni della Scozia, e San Mungo, patrono particolare di Glasgow, intercedere per tutti i Vescovi, sacerdoti e laici della sua beneamata terra. Cardinale Keeler, porgo uno speciale saluto ai suoi parenti e ai molti amici provenienti dalla Diocesi di Harrisburg e dalla Arcidiocesi di Baltimora. Come i suoi predecessori nella Sede di Baltimora e nel suo ufficio quale Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici, Lei ha cercato di condurre un gregge che si sforza di essere autenticamente cattolico all’interno di una società pluralistica. Il suo ministero pastorale ha allo stesso modo incluso molto lavoro per la comprensione ecumenica ed interreligiosa. Oggi chiedo al Signore di sostenerla nel servire la Chiesa in America poiché fronteggia le sfide della nuova evangelizzazione alla vigilia del Terzo Millennio.

Cardinale Maida, sono certo che la presenza della sua cara madre, degli altri membri della sua famiglia e dei suoi amici è un prezioso segno delle molte benedizioni che Dio Le ha concesso durante gli anni a Pittsburgh, Green Bay ed ora a Detroit. Il suo stemma episcopale - Facere Omnia Nova, “fare nuove tutte le cose” - richiama la promessa del Signore di creare “nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2 Pt 3, 13). Molto del suo ministero sacerdotale ed episcopale è stato dedicato particolarmente a promuovere la giustizia nella Chiesa. Io prego che attraverso il suo servizio pastorale la Chiesa in Detroit continui a vivere secondo la sua vocazione di essere un popolo santo, “fatto nuovo” costantemente in giustizia e carità.

Attraverso tutti voi presenti qui oggi, invio particolari saluti ai cattolici della Scozia e degli Stati Uniti. Ricordo vividamente le mie visite alle vostre nazioni, in Scozia nel 1982 e negli Stati Uniti nel 1979 e nel 1987, che mi hanno permesso di essere presente e prendere parte della fede vitale e dinamica delle vostre Chiese locali. E con questi ricordi che faccio eco alle parole di San Paolo: “Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza” (1 Cor 1, 4-5). Invocando su di voi e sulle vostre famiglie la pace del nostro Salvatore, cordialmente imparto la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1994 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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