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ANNUNCIO DI GIOVANNI PAOLO II
DELLA VISITA PASTORALE IN FRANCIA

 

Ai Cattolici di Francia

Fratelli e Sorelle, nel mese di settembre 1996 avrò la gioia di tornare ad incontrare la Chiesa che è in Francia. Per la prima volta, mi recherò nell’Ovest, a Sainte-Anne d’Auray, dove i fedeli della Bretagna amano riunirsi per venerare la madre della Santa Vergine. Proseguirò il mio pellegrinaggio a Tours, per partecipare al sedicesimo centenario di San Martino, monaco e vescovo la cui predicazione ha contribuito a radicare il Vangelo nei borghi e nelle campagne della Gallia. Concluderò a Reims la mia visita pastorale con la celebrazione del quindicesimo centenario del battesimo di Clovis, il re franco giunto alla fede cristiana dopo una conversione a lungo maturata. Questo battesimo ha consolidato i legami della vostra nazione con la Chiesa di Gesù Cristo.

La celebrazione di questi avvenimenti vi invita a valutare i doni che avete ricevuto da Dio nel corso della vostra storia. Questa storia è stata segnata da prove. Essa è ricca della santità di numerosi testimoni. In essa troverete l’ispirazione e il coraggio per il vostro futuro. I vostri avi hanno saputo portare la fiaccola del Vangelo con audacia fino ai confini della terra. Lungi dal compiacervi in questo passato, recuperate il meglio della vostra eredità. Ricordate ciò che i cristiani del vostro paese hanno dato alla Chiesa universale, da quelli dei primi tempi fino alle generazioni recenti che hanno vissuto la grande esperienza del Concilio Vaticano II.

In occasione del mio primo incontro con voi, in quanto Successore di Pietro, vi avevo chiamato a rinnovare la vostra fedeltà alle promesse del vostro battesimo. Rivolgo nuovamente questo appello a voi che dovete trasmettere alle generazioni future il tesoro spirituale che avete ricevuto. È vero che, come molti vostri fratelli e sorelle di altre nazioni, dovete affrontare le difficoltà e le incertezze di questo tempo. Attorno a voi, non tutti condividono le vostre convinzioni e alcuni, a volte, vi si oppongono. Potreste essere inquieti e temere che il futuro della Chiesa nel vostro Paese sia compromesso a causa della diminuzione delle risorse pastorali nelle vostre comunità. Conservate la speranza, poiché Gesù ce lo ha promesso: “Sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

Siate amici intimi di Cristo. Meditate la sua Parola che è sorgente di vita. Lasciatevi penetrare dal suo Spirito che è amore misericordioso del Padre. Ricercate nella preghiera comune e nel rapporto personale con il Signore il principale sostegno alla vostra fede. Siate fedeli alla celebrazione dell’Eucaristia, dove Cristo Salvatore, offrendo la propria vita, unisce in sé i membri del suo Corpo.

Come l’apostolo Pietro, vi dico: siate pronti a “rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che e in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto” (1 Pt 3, 15-16). In un dialogo aperto con quanti non condividono la nostra fede o se ne allontanano, mostrate la gioia di aver ricevuto la verità sull’uomo che Cristo rivela nella pienezza; esprimete la maturità e la libertà interiore che vi vengono dalla partecipazione alla comunione dei battezzati; attraverso il vostro amore reciproco e il vostro generoso impegno di cristiani, testimoniate la felicità di vivere secondo il Vangelo.

Nel settembre 1996 verrò ad incontrarvi, cari Fratelli e Sorelle di Francia, confidando in tutto quello che saprete intraprendere per il bene di tutta la Chiesa. Oggi, rispondete con certezza agli interrogativi della nostra società spesso turbata dalle tensioni derivanti da una molteplicità di tendenze e di proposte.

Per la vostra storia siete, agli occhi del mondo intero, una nazione attaccata alla dignità dell’uomo e alla solidarietà tra i popoli. Non vi stancate di mostrarvi fraterni nei confronti di tutti coloro che soffrono nel corpo e nel cuore, dei poveri e degli ammalati, di quelli la cui vita è precaria o minacciata, nel vostro paese o al di là delle frontiere.

Ai giovani cattolici di Francia chiedo di progredire uniti nella scoperta di Cristo e di prendere tutto il posto che spetta loro dentro la Chiesa. Essi avranno una responsabilità particolare quando accoglieranno giovani venuti da tutti i continenti in occasione delle giornate mondiali del 1997. Che si preparino a queste fin da ora! Sappiano condividere la parte migliore della loro esperienza umana, spirituale e ecclesiale!

Avendo il compito di servire l’unità e di rafforzare i miei fratelli nella fede, invito le vostre comunità a preparare il grande appuntamento del Giubileo della Redenzione nell’Anno 2000. Esso segnerà una nuova tappa per l’unione dell’umanità in Cristo e per quel regno di amore, unità, giustizia e pace che il mondo attende. Perciò incoraggio le diocesi di Francia, le parrocchie, i movimenti a rispondere sempre meglio alla loro missione. Con la sua presenza e la sua grazia, Cristo rende possibile la nostra fedeltà alle promesse del battesimo.

Rivolgo il mio cordiale saluto ad ognuno di voi, ai miei fratelli nell’Episcopato, ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai laici che hanno responsabilità ecclesiali, a tutti i fedeli di Francia. Esprimo la mia benevolenza a tutti gli abitanti del territorio francese. Penso in particolare ai più poveri e ai più bisognosi. In questo tempo di Natale, mentre stiamo per celebrare la venuta di Cristo fra noi, porgo a tutti voi i miei auguri affettuosi e, pregando per le vostre intenzioni la Nostra Signora, principale patrona della Francia, Santa Giovanna d’Arco e Santa Teresa di Lisieux, vi concedo di cuore la Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 15 dicembre 1995.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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