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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI DELLA MALAYSIA, DI SINGAPORE E DEL
BRUNEIIN VISITA «AD LIMINA APOSTOLORUM»

Lunedì, 1° luglio 1996

 

Cari Fratelli nell’Episcopato,

1. È con grande gioia e affetto fraterno che saluto voi, Vescovi della Malaysia, di Singapore e del Brunei, in occasione della vostra visita "ad limina", che vi ha portati a Roma per venerare le Tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo: "grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro" (1 Tm l, 2). Come circa dieci anni fa in occasione della mia visita a Singapore, desidero ora "incoraggiarvi e confermarvi nella fede, ed approfondire la vostra stima dei legami di fede e carità che vi uniscono ai fratelli e sorelle in Cristo in tutto il mondo" (Giovanni Paolo II, Santa Messa nello stadio nazionale di Singapore, 20 nov. 1986: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, IX, 2 ).

Il vostro pellegrinaggio è una espressione della vostra unione con il Successore di Pietro nel servizio al Vangelo. È anche una professione della fede apostolica, secondo la quale la Chiesa è la Sposa del Divino Redentore e il suo strumento per la salvezza di tutti i popoli. Tutti gli uomini sono chiamati a formare il nuovo popolo di Dio; l’intera umanità è chiamata alla salvezza dalla grazia di Dio (cf. Lumen gentium, 13). È questo il compito che vi è stato affidato come successori degli Apostoli; è il messaggio che voi predicate "in ogni occasione opportuna e non opportuna" ( 2 Tm 4, 2 ). È questa la grande preoccupazione del vostro ministero quotidiano. Oggi tutti insieme abbiamo l’opportunità di rendere grazie a Dio per tutto ciò che compie attraverso di voi nel comunicare la grazia della redenzione ai popoli della vostra area del grande continente asiatico.

2.

Nei vostri Paesi la Chiesa cattolica rappresenta una piccola minoranza della popolazione inoltre, il clima sociale e culturale spesso rende difficile l’evangelizzazione e il dialogo interreligioso. Tuttavia il Signore dice: "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto darvi il suo regno". ( Lc 12, 32 ). Prendendo a cuore le parole del nostro Salvatore, le Chiese particolari della Malaysia, di Singapore e del Brunei dimostrano la loro consapevolezza di essere eredi di questa promessa proclamando la forza del Vangelo di trasformare i cuori degli uomini e attraverso una presenza costruttiva negli ambiti dell’educazione, della solidarietà sociale e nella sanità, oltre che attraverso un sempre maggiore sostegno alla missione universale di evangelizzazione della Chiesa.

Con tutto ciò voi esprimete in modo eloquente quella vocazione missionaria che "appartiene all’intima natura della vita cristiana" (Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 1). Le vostre comunità locali, con la loro ricca molteplicità etnica e culturale, si trovano in una posizione unica per diffondere la conoscenza di Cristo tra quei vostri fratelli asiatici che ancora non lo conoscono. Le vostre comunità vengono rinnovate e ricevono entusiasmo dal loro slancio missionario poiché "La fede si rafforza donandola!" (Ivi, 2). Proprio a tale proposito, potete offrire un prezioso contributo alla prossima Assemblea Speciale per l’Asia del Sinodo dei Vescovi.

3.

Le tradizioni religiose dei vostri popoli, così come alcuni importanti aspetti delle situazioni politiche e sociali in cui vivete, differiscono molto da un luogo all’altro. Ciononostante, condividete molte gioie e prove spirituali. Questo offre una solida base per un vivo spirito collaborazione all’interno della vostra Conferenza Episcopale e per il coordinamento dei programmi diocesani e interdiocesani di evangelizzazione e catechesi. La serie di incontri che si svolgono in alcune delle vostre diocesi, durante i quali i sacerdoti, i religiosi e i laici si riuniscono per discutere su temi importanti per la vita della Chiesa nella vostra regione, è un promettente segno di un approccio nuovo e fecondo. Queste riunioni giustamente sottolineano che la vita nella Chiesa è una vita in comunione: come membri comuni, rendono servizio gli uni agli altri, ciascuno secondo le proprie doti (cf. Gaudium et spes, 32). È necessario in particolare, dare molto spazio ai laici, che sono desiderosi di assumere il ruolo che corrisponde loro. Nel vostro tentativo di favorire una partecipazione ancora più piena da parte di tutti i fedeli alla vita della Chiesa vi esorto anche ad accertarvi che gli organismi consultivi previsti dal Codice di Diritto Canonico, quali, ad esempio, il consiglio presbiteriale e quello finanziario, siano presenti e operino correttamente. Questi organismi offriranno a voi e ai vostri sacerdoti un aiuto prezioso, e vi permetteranno di dedicare le vostre energie migliori a quanto è di primaria importanza, ovvero la cura spirituale e pastorale di coloro che vi sono affidati nel vostro ministero (cf. Codice di diritto Canonico, 469, 492, 495).

4.

I vostri sacerdoti, naturalmente, rimangono i vostri collaboratori più stretti e più importanti nel compito di istruire, santificare e governare il popolo di Dio. Poiché come ministri del Sacramento essi agiscono in persona Christi, devono essere: "radicalmente e integralmente immersi nel mistero di Cristo" (Giovanni Poalo II, Pastores dabo vobis, 18). A livello pratico la vita e il ministero quotidiani del sacerdote dovrebbero incentrarsi sulla celebrazione del Santo Sacrificio della Messa e degli altri sacramenti, secondo lo spirito e la disciplina della Chiesa. Qualsiasi cosa facciate per incoraggiare i vostri sacerdoti a offrire l’Eucaristia con devozione, a ricevere con frequenza la grazia del sacramento della penitenza e a celebrare fedelmente la liturgia delle ore è, in realtà, il centro del vostro ministero. L’efficacia della missione della Chiesa dipende, più che qualsiasi altra cosa, dai Vescovi e dai sacerdoti, che sono alimentati dalla preghiera e accesi dall’amore per il Dio vivente (cf. Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri, 38-42).

Allo stesso tempo avete il dovere di "sostenere ed aiutare le persone consacrate" (Giovanni Paolo II, Vita consecrata, 49); anche loro hanno un particolare diritto alla vostra sollecitudine pastorale. La presenza di religiosi e di religiose nelle vostre Chiese locali assicura "una manifestazione particolarmente ricca dei beni evangelici e un’attuazione più compiuta del fine della Chiesa che è la santificazione dell’umanità" (Ivi, 32). L’opera delle diverse congregazioni religiose è decisiva per promuovere la missione della Chiesa in Asia. L’esempio di santità, di vita comunitaria, di apostolato e di servizio caritativo da parte di tanti uomini e donne consacrati è una testimonianza inestimabile di autentica vita cristiana.

5. Sono a conoscenza della vostra particolare attenzione alla corretta preparazione e formazione dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa e dei vostri sforzi concertati per costruire su ciò che è stato già realizzato. Nei vostri tre Seminari maggiori, potete contare sull’impegno e sulla dedizione dei gruppi di formatori, il cui compito è quello di cercare di farsi carico di "una vera e propria iniziazione alla sensibilità del pastore, dell’assunzione consapevole e matura delle sue responsabilità, all’abitudine interiore di valutare i problemi e di stabilire le priorità e i mezzi di soluzione, sempre in base a limpide motivazioni di fede e secondo le esigenze teologiche della pastorale stessa" (Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 58).

La vostra sollecitudine in questo ambito avrà anche un’influenza positiva promuovendo le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Infatti, la consapevolezza vocazionale e la sua promozione sono fra le esigenze più pressanti che le nostre Chiese devono affrontare, anche in considerazione della minore presenza di missionari provenienti da altre parti del mondo. L’impegno di tutti i fedeli a pregare per le vocazioni, sia a livello parrocchiale che nelle singole famiglie, aiuterà i giovani a essere aperti alla chiamata del Signore a seguirlo più da vicino: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe" ( Lc 10, 2 ).

6.

Allo stesso tempo, la chiara testimonianza dei valori cristiani che i fedeli laici rendono all’interno della famiglia e della società è essenziale per una presenza cristiana dinamica e penetrante (cf. Apostolicam actuositatem, 4). Nella formazione dei laici è necessario porre una particolare enfasi sullo studio serio e sistematico delle Scritture e della dottrina sociale della Chiesa. È essenziale la presenza di catechisti impegnati e ben formati: spesso essi costituiscono la forza basilare delle loro comunità e il futuro della Chiesa dipende in larga misura dalla loro fedeltà (cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 73). Possa Dio ricompensarli dando loro forza e gioia!

Tutti i diversi gruppi e le organizzazioni ecclesiali presenti nelle vostre diocesi devono operare in accordo e in armonia. Ciò è possibile soprattutto perché la liturgia, il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa, incoraggia i fedeli a divenire un solo cuore nell’amore (cf. Sacrosanctum concilium, 10). Il vostro impegno volto a promuovere la celebrazione della messa e dei sacramenti nelle principali lingue locali deve proseguire in un modo che assicuri l’inculturazione teologicamente solida del messaggio cristiano (cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 52).

7. Le vostre Chiese locali sono profondamente coinvolte nell’educazione dei bambini e dei giovani, apostolato al quale la Chiesa attribuisce grande valore, come dimostra la sua Storia. In alcuni casi la politica non sostiene il vostro impegno. Posso solo incoraggiarvi a continuare ad assicurare la presenza della Chiesa in questo ambito importante, così come nella cura pastorale degli studenti universitari cattolici. Qualunque sia la situazione, l’intera comunità dovrebbe preoccuparsi di ideare programmi e iniziative specifici tendenti alla formazione cristiana dei giovani; le giovani generazioni devono essere alimentate e sostenute nella loro identità cristiana per il bene della Chiesa e della società. Saranno i giovani delle vostre parrocchie e delle vostre associazioni a proclamare e a diffondere il Regno di Dio nel Terzo Millennio (cf. Giovanni Paolo II, Tertio Millennio adveniente, 58). Mi rincuora sapere che siete già attivamente impegnati a preparare le vostre Chiese locali al Grande Giubileo.

8. La Malaysia, Singapore e il Brunei stanno sperimentando una rapida crescita socio-economica. La Chiesa non deve stancarsi di sottolineare ciò che costituisce un autentico sviluppo umano, ovvero uno sviluppo che risponde alle esigenze culturali, etiche e spirituali degli uomini e delle donne (cf. Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 33). In tal modo la Chiesa continuerà ad essere lievito nella società, dando il suo appoggio a iniziative volte a proteggere e a difendere i valori autentici, in particolare i valori della famiglia e della solidarietà comunitaria contro le minacce del materialismo e di un individualismo egoistico. È in tali questioni che la promozione della comprensione e della collaborazione tra i diversi gruppi religiosi, culturali e etnici assume una particolare importanza. Continuate a promuovere dialoghi, sia ecumenici che interreligiosi, sempre più autentici ed efficaci. Di particolare importanza è il "dialogo della vita", in cui persone con esperienze di vita si uniscono per aiutare i bisognosi, per dare conforto ai sofferenti, per garantire il rispetto dei diritti delle minoranze, dei rifugiati e degli immigranti. Vi sono anche molti cattolici tra gli immigranti che giungono sulle vostre coste; vi esorto ad offrire loro l’appoggio e le cure pastorali di cui hanno bisogno. "Poiché dunque ne avete l’occasione, operate il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede" (cf. Gal 6, 10).

Cari Fratelli nell’Episcopato, sono pienamente consapevole delle responsabilità che il Signore vi ha dato chiamandovi all’Episcopato e vi assicuro del sostegno delle mie preghiere. Auspico che questo nostro incontro abbia suscitato in voi un rinnovato senso della comunione che, come successori degli Apostoli, condividiamo nel servizio di Cristo e del suo Regno. Possa Maria, Regina della Pace e Stella dell’Evangelizzazione, guidarvi e proteggere la Chiesa in Malaysia, in Singapore e nel Brunei! Su voi e sul clero, sui religiosi e sui fedeli laici della vostra regione che, con l’aiuto di Dio, spero di potere visitare nuovamente in futuro, invoco l’abbondanza della grazia divina e a tutti imparto di cuore la mia Benedizione Apostolica.

 

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