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SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II 
AL TERMINE DELLA RECITA DEL SANTO ROSARIO

Aula Paolo VI - Sabato, 5 aprile 1997

 

Al termine di questo momento di preghiera, ringrazio tutti voi che vi avete preso parte, estendendo il mio pensiero a quanti si sono uniti a noi mediante la radio e la televisione.

Siamo nell’ottava di Pasqua, e in questo clima di gioia abbiamo meditato con Maria Santissima i misteri della gloria di Cristo e della glorificazione di Lei, Madre sua e nostra. Possa la luce del Risorto irradiarsi nei cuori di tutti gli uomini e diffondervi la pace che solo Lui può dare.

A Dio piacendo, tra una settimana mi troverò a Sarajevo, per l’incontro tanto desiderato con la popolazione di quella città, che è diventata quasi simbolo di questo nostro secolo, segnato da drammatici conflitti ed aperto a prospettive di rinnovata speranza. Sono certo che mi accompagnerete con la vostra preghiera e fin d’ora ve ne sono grato.

Tra i pellegrini presenti questa sera, saluto in modo particolare i fedeli della parrocchia San Nicola di Bari in Ascrea, diocesi di Rieti.

La Vergine Santa ottenga a tutti i doni pasquali dell’amore, della gioia e della pace

Mein herzlicher Gruß gilt Euch, liebe deutschsprachige Pilger, die Ihr zu unserem gemeinsamen Rosenkranzgebet gekommen seid; insbesondere begrüße ich eine Gruppe österreichischer Politiker. Auf die Fürbitte der Muttergottes möge der Herr durch sein Leiden und Kreuz Euch und Eure lieben Angehörigen daheim zur Herrlichkeit der Auferstehung geleiten.

 

© Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana 

 



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