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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II 
AI PELLEGRINI DELLA DIOCESI 
DI SAN MARINO-MONTEFELTRO

Aula Paolo VI - Sabato, 19 aprile 1997

  

Carissimi Fratelli e Sorelle di San Marino-Montefeltro!

1. Siete venuti numerosi e festosi a rinnovarmi l’espressione della comune letizia per la riorganizzazione della vostra Diocesi, dopo anni di incertezza e di provvisorietà, nonostante l’amorevole cura dei Pastori che hanno retto contemporaneamente la Diocesi riminese e quella feretrana. Ad essi va il mio cordiale ringraziamento.

Saluto e ringrazio il vostro Vescovo, Mons. Paolo Rabitti, giunto nella vostra Comunità “toto corde”, cioè con cuore grande, per aiutarvi a rimanere una Chiesa unita e fervida. Saluto i sacerdoti, i religiosi e le religiose, le autorità civili che vi accompagnano e tutti voi qui presenti.

2. Cari Fratelli e Sorelle! Insieme col vostro Vescovo vi dico anch’io: “Chiesa di San Marino-Montefeltro, alzati e cammina!”.

Voi vivete in un territorio complesso e variegato. Abitate, in parte, una natura piuttosto incontaminata, ma bisognosa di attenzione ecologica, di rigenerazione del tessuto sociale e occupazionale, di miglioramento di reti viarie, di restauro dei beni culturali che rischiano il degrado. E in parte - specie nella Repubblica di San Marino - assistete ad una vitalità urbanistica, commerciale, turistica, ospedaliera, diplomatica che reclama un’“anima”, cioè una saggia gradualità e armonia, per essere autentica e durevole.

Come cristiani, voi ben sapete che dovete essere fermento nel mondo e, pertanto, non potete sottrarvi all’impegno nell’una e nell’altra situazione della Diocesi, mostrandovi sia nel Montefeltro che a San Marino cristiani presenti, intraprendenti e coerenti. Il Vangelo è la risorsa per ogni situazione. I credenti sono chiamati ad essere per la società ciò che è l’anima per il corpo: sorgente di vitalità, di verità, di onestà. Come gli antichi monaci hanno dissodato le vostre terre e rianimato con il loro lavoro i vostri monti, così voi, cristiani di oggi, ponetevi con impegno a dissodare gli animi, affinché tutti riscoprano l’ottimismo della speranza e la gioia di collaborare insieme al bene comune.

Si riprenda il gusto della vita, della famiglia, della borgata; venga promossa una sana modernità, senza incappare nelle stanchezze e nelle chiusure di quei contesti sociali che non hanno un domani.

3. La venuta del Vescovo residenziale ha rincuorato la vostra Comunità, stimolandovi a rinnovato impegno. Tenete vivo l’entusiasmo del momento e accettate l’inevitabile fatica di animare la compagine diocesana. È necessario anzitutto che viviate nella più cordiale e fattiva comunione ecclesiale. Amate, aiutate, ascoltate il vostro Vescovo, affinché Egli possa darvi con gioia e con frutto il servizio che voi attendete da Lui.

Sacerdoti, Religiosi e Religiose di San Marino-Montefeltro, solo la vostra unione di intenti e di azione potrà mettervi in condizione di dar forza alla Diocesi. All’età media piuttosto elevata ed alle molteplici esigenze pastorali potrete far fronte se opererete uniti e con grande generosità missionaria. Benedico ed incoraggio l’impegno che già ponete in questa vostra missione.

Anche presso di voi si sente l’urgenza di una ripresa delle vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione. Esse sono la più eloquente verifica della vitalità di una Chiesa. Faccio appello alle famiglie e ai giovani, perché aprano l’animo ad una pronta risposta alla chiamata del Signore. I Sacerdoti, da parte loro, sanno che la cura delle vocazioni è il primo degli obiettivi della loro azione pastorale.

A voi, Laici, raccomando di impegnarvi attivamente nella Comunità. Accanto ai vostri peculiari compiti civici, politici, sociali, culturali, va sottolineata la vita pastorale, cioè la catechesi, la liturgia, la formazione, i Sacramenti, la vita cristiana in famiglia e negli ambienti sociali, la carità. Vorrei immaginare le vostre Parrocchie, le Case dei Religiosi, l’Azione Cattolica, le associazioni, i gruppi, quali operosi alveari di impegno apostolico, missionario, evangelizzatore.

Cari laici, siete Chiesa: siate Chiesa!

4. La Repubblica di San Marino costituisce parte cospicua e singolare della Diocesi. Ad essa, ai Capitani Reggenti, alle Autorità qui presenti o, comunque, a noi unite ed a tutti i cittadini invio un cordiale e grato pensiero. Carissimi, conosco l’impegno da voi posto in atto per portare il vostro Paese ad essere presente e attivo nel mondo con il tipico senso di libertà e di umanità derivato dal vostro santo Patrono Marino e insito nel vostro Popolo. E di ciò esprimo vivo compiacimento. Anche una piccola Nazione è grande, se poggia sulla roccia della verità e se irradia la luce della giustizia.

La vostra Repubblica è intenta a trasformarsi in Paese moderno, a costruirsi uno sviluppo di livello europeo, a rispondere alla sua vocazione turistica e culturale, a rinnovare l’urbanizzazione, a rendersi accogliente per le esigenze internazionali.

Faccio voti che tale trasformazione avvenga secondo una retta gerarchia di valori e raccomando ai Sammarinesi di rimanere saldamente ancorati ai valori morali, familiari e sociali caratteristici della loro storia. Si tratta di conseguire la prosperità economica senza dilapidare secoli di civiltà.

La Repubblica di San Marino sa che, da tante parti, si guarda alla sua attuale esperienza come ad un significativo “test” di sana laicità coniugata ad un autentico rispetto e promozione dei valori religiosi; di ammodernamento sapiente della vita sociale senza azzerare il retaggio della tradizione; di partecipazione cordiale alla vita internazionale senza accodarsi a dinamismi egemonici, ma recando sempre un contributo intriso di democrazia e di libertà.

Sono lieto che tale spirito abbia permeato anche i rapporti fra Stato e Chiesa così che autorevoli e degne Persone (alcune qui presenti) hanno potuto redigere il recente Accordo fra la Santa Sede e la Repubblica di San Marino, che costituisce sicuramente un’altra pagina di civiltà nella più che millenaria storia della Repubblica.

5. Carissimi Fratelli e Sorelle della Diocesi Sammarinese-Feretrana, grazie per la visita, grazie per i doni!

Chiedo al Signore che il fermo proposito di far riprendere piena vitalità alla vostra Diocesi riceva il sigillo della grazia del Signore. Per questo, invocando l’intercessione della Beata Vergine delle Grazie e dei Santi Marino e Leo, imparto a voi tutti, Feretrani e Sammarinesi, presenti e assenti, la Benedizione Apostolica.

 

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