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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II
ALLA SUPERIORA GENERALE 
DELLE FIGLIE DI SANT'ANNA

20 gennaio 1997

Alla Reverenda Madre
ANNA VIRGINIA SINAGRA
Superiora Generale delle Figlie di Sant’Anna
 

1. Sono lieto di rivolgere il mio cordiale saluto a Lei ed alle sue Consorelle convenute a Roma dalle varie parti del mondo, dove è presente codesta Congregazione religiosa, per partecipare al Capitolo generale elettivo, giunto ormai alla sua fase conclusiva.

Desidero innanzitutto congratularmi con Lei, Reverenda Madre, per la sua rielezione al servizio di Superiora generale. Estendo il mio saluto alle Religiose che compongono il nuovo Consiglio generale, alle quali formulo cordiali auspici di generoso e fecondo lavoro a favore del progresso spirituale ed apostolico dell’intero Istituto. Il mio affettuoso pensiero va, infine, a tutte le Figlie di Sant’Anna, che vivono ed operano nelle diverse comunità sparse nei vari continenti.

2. Durante gli incontri di questi intensi giorni, che hanno in gran parte coinciso col tempo liturgico dell’Avvento e del Natale, le Delegate capitolari hanno riflettuto insieme con Lei, Reverenda Madre, sul recente cammino della Congregazione, approfondendo il valore delle sue opere e dei suoi impegni pastorali e caritativi, affinché corrispondano sempre meglio al particolare carisma dell’Istituto. Auspico che le linee scaturite dall’assise capitolare infondano rinnovato slancio alla vita ed alle attività della vostra Famiglia religiosa, specialmente in questi anni di immediata preparazione al Grande Giubileo del 2000.

Nell’Esortazione Apostolica post-sinodale Vita consacrata ho sottolineato come nello sforzo di discernimento e di rinnovamento comunitario sia necessario seguire alcuni fondamentali criteri, tra i quali, in particolare, la fedeltà al carisma originale e l’attenzione ai nuovi bisogni ed alle nuove povertà della società contemporanea: “Occorre, ad esempio, salvaguardare il senso del proprio carisma, promuovere la vita fraterna, essere attenti alle necessità della Chiesa sia universale che particolare, occuparsi di ciò che il mondo trascura, rispondere generosamente e con audacia, anche se con interventi forzatamente esigui, alle nuove povertà” (Esort. postsinod. Vita consecrata, n. 63).

3. In questo impegno di rinnovamento è necessario che ogni Religiosa dell’Istituto sappia trarre ispirazione e forza dalla ricca eredità spirituale lasciata dalla Madre Fondatrice, Rosa Gattorno. Nell’incontro avuto con Papa Pio IX, essa espresse la ferma intenzione di realizzare fedelmente nella propria vita la volontà di Dio: “Sì, Santo Padre, voglio fare la volontà di Dio”. Ogni Figlia di Sant’Anna deve fare proprie queste parole della Fondatrice, alimentando con la preghiera e con un’intensa vita spirituale l’opera di carità che è chiamata ad offrire ai fratelli e preparando così con la sua umile e fedele attività la venuta del Regno di Dio.

Il nostro tempo è caratterizzato da rinnovata attenzione al ruolo peculiare della vocazione femminile nella Chiesa e nella società. È necessario che la vita consacrata in generale, ed i singoli Istituti religiosi in particolare, rispondano in modo adeguato alle nuove sfide della cultura contemporanea. A tale proposito, mi piace ribadire quanto ho affermato nel recente Documento post-sinodale: “Le donne consacrate sono chiamate in modo tutto speciale ad essere, attraverso la loro dedizione vissuta in pienezza e con gioia, un segno della tenerezza di Dio verso il genere umano ed una testimonianza particolare del mistero della Chiesa che è vergine, sposa e madre” (Esort. postsinod. Vita consecrata, n. 57).

4. Auspico che sotto la sua illuminata guida, Reverenda Madre, le Religiose di codesta Congregazione approfondiscano con sempre maggiore chiarezza la propria identità di donne e di consacrate, mettendo a frutto le grandi potenzialità del genio femminile e ponendole a servizio del bene dei fratelli, soprattutto di quelli materialmente e spiritualmente più poveri. Auguro a ciascuna di poter vivere intensamente la propria vocazione, lasciandosi conquistare dall’amore di Dio e testimoniandone efficacemente la presenza misericordiosa accanto ad ogni essere umano.

Con tali sentimenti, mentre invoco la celeste protezione di Sant’Anna e della Vergine Madre del Salvatore, imparto di cuore a Lei, alle Religiose capitolari, alle rispettive Comunità di provenienza ed all’intera Congregazione una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 20 gennaio 1997.

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