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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II 
AI FEDELI BRASILIANI 
IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE 
DELLA CAMPAGNA DELLA FRATERNITÀ 2001

 

Carissimi Fratelli del Brasile,

È con viva soddisfazione che do avvio alla prima Campagna della Fraternità del nuovo millennio, promossa dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile durante la Quaresima di quest'anno, con il motto: "Vita sì, droghe no". Rimane ancora vivo nella memoria l'Anno Giubilare appena terminato; voglia Dio Misericordioso che sia stato fonte copiosa di grazie e di consolazioni per tutti i cristiani, poiché Egli ha inviato suo Figlio sulla terra affinché "tutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (cfr Gv 10, 10). Sì, cari fratelli e care sorelle! Che tutti abbiano la vera vita ottenuta attraverso l'amore misericordioso del nostro Salvatore, Gesù Cristo.

La Quaresima vuole essere un appello alla conversione dei cuori, mediante la preghiera e la penitenza, auspicando che nel "combattimento contro lo spirito del male" siamo rafforzati con l'aiuto della temperanza, come si recita nella Colletta del mercoledì delle Ceneri. Oggi la Chiesa in Brasile vuole contribuire alla partecipazione di tutta la società alla prevenzione dell'uso indebito di droghe. Auspico che sia proprio questo spirito cristiano di temperanza, vissuto e testimoniato, il cammino per dare inizio alla nuova vita di unione con Cristo.

Questi sono gli auspici che formulo in particolare per tutti coloro che si sono lasciati avvolgere nelle reti della droga. Molti di quelli che, purtroppo, sono caduti nella rete delle sostanze stupefacenti testimoniano che tale esperienza è stata una fuga da se stessi e dalla realtà. La droga è, spesso, una fuga da se stessi e dalla realtà. La droga è, spesso, frutto del vuoto interiore, rinuncia e perdita di orientamento che conduce, a volte, alla disperazione. Ecco perché la droga non si vince con la droga, ma richiede una vasta azione di prevenzione, affinché la cultura della morte sia sostituita dalla cultura della vita.

È necessario offrire ai giovani e alle famiglie motivi concreti di speranza e aiutarli in modo efficace nelle difficoltà di ogni giorno. La vera alternativa alle numerose sostanze nocive che intorpidiscono la persona umana è stata trovata da molti in seno a una comunità che, al di là delle soluzioni tecniche, ha offerto un itinerario umano e spirituale permettendo di uscire dall'abisso della droga e di risorgere nuovamente alla vita, affinché le persone potessero offrire come protagoniste il loro contribuito all'edificazione di una società libera da ogni tipo di droga. La Chiesa è grata a tutti coloro che prestano questo servizio competente e disinteressato alla vita e alla dignità umana.

Se la fede passa attraverso tutto ciò che viviamo, sarà con l'esempio di una vita semplice e sobria che gli uomini e le donne del Brasile testimonieranno che Cristo è in mezzo a noi. Siate forieri di speranza per le vittime di questo flagello sociale, soprattutto fra i giovani. È quando la famiglia brasiliana è minacciata da questi mali che la speranza in Cristo risorto ci dà la certezza della liberazione e della salvezza.

Chiedo a Dio, mediante l'intercessione di Nossa Senhora Aparecida, di proteggere il Brasile e la sua gente e imparto, in segno del più sincero affetto per la Terra della Santa Croce, la mia Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 6 gennaio 2001.

GIOVANNI PAOLO PP. II

       



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