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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 4 giugno 1972

 

Il quadrante della nostra storia segna un’ora che merita la riflessione anche dell’uomo comune, al cui fianco ora noi pure ci mettiamo; un’ora che sembra propizia alla distensione, alla riconciliazione, alla pace. Questo almeno sembrano presagire e promettere i nuovi grandi orientamenti della vita internazionale. Prendiamone nota con soddisfazione, non tanto per fare concrete previsioni politiche, le quali sono fuori della nostra prospettiva morale e religiosa, quanto per avere conferma della bontà delle nostre aspirazioni umane e cristiane, oggetto delle nostre continue esortazioni e delle nostre preghiere: il mondo ha bisogno di pace, la pace ha bisogno di amore.

E questa nostra concezione della storia, cioè della traiettoria che deve percorrere il cammino dell’umanità, sia a livello politico-sociale, sia a livello familiare e personale, trova conferma anche negli avvenimenti pubblici e nei fatti particolari che la contraddicono, come sono i tragici e vili episodi di delinquenza e di terrorismo, che in questi ultimi giorni si vanno moltiplicando, come fossero ormai fenomeni di costume, ai quali ci si deve abituare, per la loro frequenza e per una loro certa fatalità, quasi favorita dagli strumenti stessi, di cui va fiera la nostra civiltà. Ma lo sdegno per simili delitti e misfatti cresce in proporzione del terrore ch’essi diffondono, e dello stupore per cui ci si chiede in quale orribile mondo noi iper-civilizzati possiamo un giorno trovarci. Trova così conferma perché tanto di più rifulgono gli ideali di ordine, di umanità, di pace, di cui dicevamo, e ripetiamo, di amore.

Questa escursione in così larghi orizzonti ci conduce ancora a questa parola, tanto ripetuta, tanto abusata, la parola amore, che, compresa nella sua vera e più alta espressione, è parola divina. Dio è amore. Non ci sia molesto ripensarla anche in mezzo alla scena profana, rasserenata e fosca dei nostri giorni: l’amore è al centro ideale di tutto il sistema umano concepito in funzione della sua perfezione. E non solo ideale, ma reale. Un Cuore vivo, sanguinante e vivificante, palpita nell’umanità. È quel Cuore che davvero ha amato il mondo. Voi credenti, voi iniziati ai segreti del Vangelo, voi educati alla scuola della autentica religiosità della Chiesa, conoscete il culto al Sacro Cuore, che nel venerdì di questa settimana avrà la sua celebrazione liturgica; è il Cuore umano di Cristo che pulsa di Amore divino. Ricordiamolo per capire il segreto del mondo, e per mettere, con la Madonna, il nostro cuore all’unisono con quello di Cristo.

                                      



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