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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 28 ottobre 1973

 

Chi si ricorda l'anniversario, che oggi ricorre, dell’elezione al Pontificato romano di Papa Giovanni, il 28 ottobre 1958, quindici anni fa? La memoria di questa ricorrenza è tanto viva per noi personalmente, che abbiamo avuto la sorte formidabile di raccogliere, con quella di Papa Pio XI e di Papa Pio XII, la sua eredità spirituale, e ci obbliga a profittare di questo familiare incontro festivo per esprimerne e raccomandarne anche a voi il culto fedele e cordiale.

Noi ripensiamo «la cara e buona immagine paterna» di Papa Giovanni per godere, quasi fosse ancora con noi, della sua vivace e edificante conversazione, e sentiamo il dovere di rivendicare la sua schietta e genuina fisionomia umana e pontificale dalle interpretazioni artificiose e abusive, che alcuni ne hanno fatte, quasi a giustificare un proprio anticonformismo dottrinale e disciplinare. Lo rivediamo nel suo aspetto paterno, nella sua spirante affabilità e semplicità, e insieme con la sua sempre pronta ed arguta facezia; ma non dimentichiamo la sincerità ed il vigore della sua ortodossia, attestata solennemente all’apertura del Concilio da Lui voluto, affinché, Egli disse, «il sacro deposito della dottrina cristiana sia custodito e insegnato in forma più efficace»; così che, impavido assertore dell’autentico insegnamento della Chiesa, Egli si faccia ancora per noi precursore di una penetrazione dottrinale e di una formazione delle coscienze secondo le esigenze del pensiero moderno. Voce fedele della tradizione cattolica, e oracolo della nuova e futura sapienza del magistero ecclesiastico, noi lo ascoltiamo volentieri quando ci parla dell’unità da ristabilire con i cristiani separati, e della familiarità da avere verso tutti gli uomini di questo mondo; e quando ci apre le vie verso una progressiva giustizia sociale, ci richiama alla pace sulla terra.

Ma lo sentiamo vicino, come un amico ed un maestro, quando egli ci parla di sé, con candida sincerità: «metto nel mio stemma le parole - “oboedientia et pax” -, che Padre Cesare Baronio pronunciava tutti i giorni baciando in San Pietro il piede dell’Apostolo. Queste parole sono un po’ la mia storia e la mia vita. Oh, siano esse la glorificazione del mio povero nome nei secoli!». Sì, Papa Giovanni, così ti ricorderemo e ti esalteremo, fiduciosi anche di carpire nel tuo cuore quel messaggio che ti proponevi rivolgere alla Chiesa alla fine del Concilio.

E così, con la Madonna, speriamo incontrarti e rivederti.

                                        



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