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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 24 agosto 1975

Noi siamo spesso afflitti dalle tristi notizie, che caratterizzano le cronache del nostro tempo, a cominciare dalla delinquenza organizzata per estorcere somme favolose di denaro, mediante il sequestro di persone, occultate e minacciate di morte, se non è pagato un enorme riscatto; fenomeno disonorante per una società civile, e, pare, in via di crescenza, nonostante gli sforzi dei tutori dell'ordine pubblico. Poi la vita sociale turbata da agitazioni, spesso rivolte, vogliamo credere, a scopi buoni e legittimi per categorie di persone desiderose di sicurezza professionale e di meritato benessere, ma talora imposte alla pazienza di cittadini estranei alle contese in atto, e nel diritto pacifico del funzionamento dei pubblici servizi. Non diciamo, inoltre, della ignobile licenza di cui si vale, a nostra tristezza e confusione, il torrente della pornografia, e l'esibizione del malcostume; quale società nuova può nascere da questa degradazione del senso morale e del rispetto dovuto alla gioventù e all'onore di popoli provati dalle sofferenze delle guerre recenti? E di guerre ritornano, inoltre, i paurosi fantasmi, con un «golpe» di qua, una rivoluzione di là. Veramente quale aspetto assume oggi una società, se essa si contempla allo specchio della sua stampa, della sua letteratura, dei suoi spettacoli, dei suoi quadri politici? Dove sono gli ideali, che pur vegliano sempre nel cuore del Popolo? Ecco, Figli carissimi, Noi vorremmo trasfondere nei vostri animi qualche conforto, qualche controveleno al tossico del pessimismo, che pervade ora tante oneste coscienze. 

E primo tonificante pensiero dev'essere rivolto al patrimonio sano, ricco, fecondo della nostra tradizione cristiana e civile, patrimonio che basta amarlo per viverlo e per sentirne la virtù rigeneratrice: la verità, l'onestà, la libertà, l'ordine, l'amore sociale, lo spirito di servizio, di coraggio, di solidarietà civile, di sacrificio per il bene del proprio Paese. Ciò che le voci sconfortanti e parziali della opinione pubblica dicono non è tutto; esse non dicono il meglio della nostra società, dove ancora la giustizia, il progresso culturale e sociale, il senso e il bisogno della solidarietà nazionale e internazionale hanno fortunatamente il sopravvento. Poi c'è la fede, per noi che abbiamo la fortuna d'essere credenti, che può restaurare la fiducia, e moltiplicare le nostre energie per dare un volto nuovo e lieto e forte alla nostra generazione. Coraggio, ci vuole. E sia oggi la nostra preghiera espressione della nostra fede e del nostro coraggio. Pensate al «Magnificat» della Madonna! Salute a voi, Giovani del Pellegrinaggio Internazionale per l'Anno Santo! Che la vostra venuta a Roma, sosta ristoratrice di preghiera e di riflessione a diretto contatto con le memorie degli Apostoli e dei Martiri, sia una tappa fondamentale per formare la vostra piena statura in Cristo (Cfr. Eph. 4, 13) e per dare alla società il desiderato contributo di rinnovamento, nella carità e nella giustizia! È questo il Nostro voto, che avvaloriamo con l'Apostolica Benedizione.


Dopo l'Angelus

Saluto ai pellegrini di lingua francese

Nous vous saluons avec une particulière affection, jeunes gens et jeunes filles. Vous représentez à nos yeux une grande espérance: celle d'une jeunesse qui a soif de vérité et de réflexion profonde, de prière authentique et de silence, de partage fraterne1 et de joie, d'engagement au service d'un monde plus humain, plus juste, plus ouvert à Dieu. Regardez le Christ comme votre Maître. Autour de Lui, avec nous, avec vos évêques et vos prêtres, construisez la communauté ecclésiale, forte dans sa foi et rayonnante de charité. Avec notre Bénédiction Apostolique.

Saluto ai pellegrini di lingua inglese

With joy we proclaim the Word of the Lord to you and to all the young people of the world: «. . . that we should believe in the name of his Son Jesus Christ and love one another just as he has commanded us» (I Io. 3, 23). Dear young people, as Christians you must always be genuine in faith, authentic in love. And the measure of this authenticity is fidelity to Christ's Word, fidelity to his commandment of love. Jesus himself says: «You are my friends if you do what I command you» (Io. 15, 14). But we would not be honest unless we told you that Jesus is demanding; his love calls for self-discipline, self-giving, self-sacrifice. But friendship with Jesus is the greatest possession of youth. Never give it up. Be always authentic, always faithful, always friends of Jesus. With our Apostolic Blessing.



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