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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 20 novembre 1977

 

Accade a noi oggi un fatto consolante. Noi siamo invitati a dedicare l’intenzione di questa nostra e vostra preghiera, entrata nelle nostre familiari abitudini, della recita dell’«Angelus», a parecchi e diversi motivi, ben degni della nostra spirituale elezione. È, ad esempio, raccomandata alla nostra attenzione la Giornata nazionale, che oggi si celebra, per i Migranti, che interessa vivamente il nostro cuore, e perciò la nostra orazione per il bene di questi fratelli esuli per il lavoro, per il pane, per un focolare dove arda ancora l’amore e un po’ di ben legittima felicità; poi ci è segnalata l’odierna Giornata, anche questa nazionale, della bontà nella Scuola, legata al nome d’un bambino, Livio Tempesta, di cui è ancora ricordata e rimpianta la dolce figura scomparsa. Poi sappiamo che oggi parimente è indetta una Giornata, mondiale questa, per le Religiose claustrali che tengono accesa nella Chiesa la tacita lampada, ma per tutti splendente, della preghiera contemplativa, quella che Cristo qualificò preferenziale nella graduatoria dell’amore sacro.

Sì, noi avremo nelle intenzioni della nostra odierna preghiera questi bellissimi scopi, ed altri ancora che possono avvalorare il nostro ricorso alla Madre di Cristo, sempre veggente e provvida per i nostri umani e spirituali bisogni.

Ma un altro motivo sovrasta oggi il nostro spirito; ed è il segnale di pace apparso in quel Medio-Oriente, e precisamente in quella Terra, che noi dobbiamo qualificare santa, per essere stata la patria terrena di Cristo, teatro universale del suo Vangelo e della Redenzione del mondo.

Il capo del Popolo Egiziano visita oggi, festosamente accolto, la terra di Israele. Si conclude così una guerra polivalente di trenta anni? rifiorisce la Pace in una regione dolorosamente strategica del mondo? albeggia una concordia ultra-politica fra popolazioni polarizzate dal culto sovrano al solo ed unico Iddio vivente? L’avvenimento è grande, la speranza rinasce, la vera Pace si apra per tutti quei Popoli.

Fratelli, speriamo e preghiamo. La Festa odierna di Cristo Re ci abbaglia di fiducia e di gioia. Maria sia con noi.

                                                       



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