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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 4 dicembre 1977

 

Il tempo dell’Avvento, nel quale ci troviamo, ci obbliga alla grande meditazione antropologica, cioè alla scoperta della vera condizione della vita umana e della nostra meravigliosa fortuna d’aver Cristo nostro fratello, Dio fatto uomo per la nostra salvezza. Il Verbo di Dio infatti si è fatto uomo affinché l’uomo potesse essere associato alla vita stessa di Dio. Questo riflesso del mistero dell’Incarnazione domina al vertice la dottrina sulla natura umana. L’uomo ha bisogno di Cristo. Da sé egli non si salva. Lo sforzo di escludere Cristo dal pensiero moderno, dai principii direttivi del sapere e dell’attività umana, nonostante i meravigliosi progressi della civiltà contemporanea, ha per risultato, e spesso anche a breve termine, l’incertezza e poi la confusione, e infine il conflitto della coscienza umana in se stessa, con risultati ben tristi sull’organizzazione della convivenza degli uomini fra loro, cioè sulla società.

Il Natale di Cristo è perciò festa grande per il mondo, e festa sempre più grande per il mondo che cresce e aspira alla pienezza della vita. Non spegniamo la lampada centrale del Natale, ch’è la fede nel Verbo di Dio fatto uomo, ma teniamola accesa affinché la luce, la bontà, la gioia di Cristo si diffonda nelle nostre anime e nelle nostre case.

E ricordiamo che Maria è la portatrice di questa lampada.

                                             



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