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PAOLO VI  

LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIO

MUNUS APOSTOLICUM

Viene prorogata l'entrata in vigore di alcuni decreti del Concilio Vaticano II

L'Ufficio Apostolico, per il quale fungiamo da Pastore di tutti, come Ci ha reso solleciti del decoro della santa Chiesa di Cristo durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, chiuso il 7 dicembre dello scorso anno sotto gli auspici della Madre di Dio, Maria, immune da ogni macchia fin dall'origine, così ora Ci muove e stimola a far sì che quanto è stato decretato nel medesimo Concilio, sia tradotto in pratica con diligenza e fede sincera.

Per quanto riguarda i numerosi Decreti di questo Concilio, a suo tempo abbiamo stabilito che entrassero legittimamente in vigore il 29 di questo mese, sacro alla memoria dei santi Apostoli Pietro e Paolo.

Durante questo tempo Ci siamo dati da fare per preparare le norme secondo le quali vengano tradotti in pratica i Decreti. A tal fine con la Lettera Apostolica Finis concilio del 3 gennaio di quest'anno avevamo creato le cosiddette Commissioni Post-conciliari Per i Vescovi e il governo delle diocesi, Per i Religiosi, Per le Missioni, Per l'educazione cristiana, Per l'apostolato dei laici, alle quali abbiamo proposto di studiare e redigere le norme di cui abbiamo parlato, sotto la guida della cosiddetta Commissione Centrale che coordinasse tutti i lavori.

E dato che ciascuna di queste Commissioni Postconciliari ha lavorato con assiduità e cura nell'ambito affidatole, tutte hanno potuto consegnare alla Commissione Centrale l'insieme degli atti entro il tempo stabilito; questa, dopo matura riflessione, ha steso alcune annotazioni e monizioni, e infine ha sottoposto alla Nostra considerazione quanto aveva raccolto dalla conclusione degli atti stessi. Contemporaneamente Ci ha fatto presente che ad essa e alle stesse Commissioni Postconciliari sembrava opportuna una pubblicazione graduale dei decreti di applicazione riguardanti le leggi del Concilio.

Perciò, mentre lodiamo la diligenza e gli studi dedicati in questo lavoro dalle medesime Commissioni per la preparazione di tali norme quanto più possibile consone a cogliere il significato del celebrato Concilio, annunciamo con gioia che nel giro di breve tempo saranno pubblicati tutti i cosiddetti decreti di applicazione.

Tuttavia questo avverrà per gradi; non solo affinché il sicuro parere della Commissione Centrale sia compreso, ma anche perché più comodamente e ordinatamente i Decreti del Concilio siano tradotti in pratica; tanto più che talune norme costitutive e alcuni organismi postconciliari, evidenti nelle prescrizioni del Concilio Ecumenico, sono strettamente connessi con la proposta riforma della Curia Romana, a cui già abbiamo dato inizio.

Per tali motivi decretiamo che l'entrata in vigore, già stabilita per il 29 di questo mese, sia alquanto differita e decorra dal giorno indicato nei singoli decreti di applicazione, che, come è Nostra intenzione, saranno promulgati quanto prima.

Mentre comandiamo questo, confidiamo assai che tali norme di applicazione, intese a far sì che dai sacri Decreti del Concilio si raccolgano abbondanti frutti, siano accolte da tutti i cristiani con animo pronto e impegnato; e quindi la santa Chiesa di Dio rifulga di nuovo splendore, come segnale innalzato sulla montagna, per la salvezza di tutto il genere umano.

Quanto è stato da Noi decretato con questo motu proprio comandiamo che sia stabile e ratificato, nonostante qualsiasi disposizione in contrario.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 10 giugno dell'anno 1966, terzo del Nostro Pontificato.

PAOLO PP. VI

 



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