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DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI GIOVANI DEL MOVIMENTO PER IL TERZO MONDO

Sabato, 7 marzo 1970

 

Vi diamo un caloroso e affettuoso saluto, diletti membri dell’associazione bolognese «Giovani per il Terzo Mondo», che avete voluto portarci di persona la testimonianza di fede, di entusiasmo, di generosità, che vi spinge a dedicarvi, secondo le vostre possibilità, all’elevazione umana dei popoli in via di sviluppo; testimonianza, di cui è simbolo evidente l’attrezzatura chirurgica per quella «Casa della Maternità» di Afanyià, nel Togo, che si sta costruendo con i mezzi da voi raccolti con impegno meritevole di ogni elogio.

Voi avete risposto a quella vocazione di solidarietà, che abbiamo voluto sottolineare nella Nostra Enciclica Populorum progressio. «L’ora dell’azione è già suonata: la sopravvivenza di tanti bambini innocenti, l’accesso a una condizione umana di tante famiglie sventurate, la pace del mondo, l’avvenire della civiltà sono in giuoco. A tutti gli uomini e a tutti i popoli di assumersi le loro responsabilità.» (Populorum progressio, 80). È questo il motivo della Nostra letizia, nel vedervi alimentare questi nobili ideali, ispirati al Vangelo, e studiare ogni forma per tradurli in pratica. La vostra presenza è altresì per Noi fonte di ottimismo e di speranza per l’avvenire: quando i giovani sanno donarsi per i fratelli, come voi fate, allora è segno che, nonostante tante ombre, la luce sfolgora nel nostro mondo, la buona volontà predomina sull’ignavia e sulla mollezza, si rafforzano le premesse «d’un umanesimo nuovo, che permetta all’uomo moderno di ritrovare se stesso, assumendo i valori superiori d’amore, di amicizia, di preghiera e di contemplazione» (Ibid., 20).

Continuate su questa strada, allargate la rete dei rapporti con i vostri coetanei, affinché cresca il numero dei giovani, che sappiano dare alla vita il suo vero valore; e soprattutto mantenetevi in vivo contatto col Cristo Gesù, fonte segreta di ogni carità, Amico e premio a quanti sanno donare e agire, nel suo Nome, per i fratelli che soffrono.
A tanto vi conforti la Nostra Apostolica Benedizione.

                            



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