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DISCORSO DI PAOLO VI
AGLI INFERMI DEL
«
CENTRO VOLONTARI DELLA SOFFERENZA»

Mercoledì, 12 aprile 1972

 

SALUTO AI MEDICI COLLABORATORI DELLA STAMPA

Porgiamo il nostro cordiale saluto ai rappresentanti dell’Unione Nazionale Medici Collaboratori della Stampa d’Informazione Italiana, i quali, partecipando al Convegno promosso in Roma dal «Centro Volontari della Sofferenza», sono venuti a portare, con lodevole senso di fraterna solidarietà, il contributo della loro esperienza e competenza.

E salutiamo in modo particolarissimo voi, carissimi figli e figlie, che appartenete alla grande famiglia orante dei volontari della sofferenza, la quale, per mezzo vostro, ci porta oggi l’espressione della propria fede e della propria devozione. Vi diamo il nostro benvenuto, e vorremmo che le nostre parole dicessero a voi tutto quello che in questo momento sentiamo nel nostro cuore paterno. Sono sentimenti di benevolenza, di comprensione per il vostro stato, e soprattutto di ammirazione viva e sincera per voi che, alla luce degli insegnamenti della Croce di Cristo, avete così ben compreso il valore incomparabile del dolore santificato.

ACCETTAZIONE GENEROSA DELLA VOLONTÀ DI DIO

Vi esprimiamo pertanto tutto il nostro compiacimento e la nostra profonda gratitudine. È una grande lezione quella che voi date con l’accettazione generosa della volontà di Dio che si manifesta attraverso le vostre infermità. L’esempio della vostra pazienza, del vostro coraggio, della vostra fede che vi sostiene e che si riflette nella serenità dei vostri volti, è un forte richiamo al vero significato di questa nostra fragile ed effimera vita, è uno stimolo ad essere sempre più buoni e più saggi, è un aiuto a scoprire nel dolore stesso una sorgente feconda di elevazione spirituale e di trascendente redenzione.

Il mondo perciò ha bisogno della vostra preziosa e sofferta testimonianza. Ma ne hanno bisogno soprattutto coloro che sono i vostri compagni di sofferenza. Accogliendo volenterosamente per amore di Cristo il peso delle vostre infermità, voi ricordate a tanti vostri fratelli che non sono soli a soffrire ma hanno accanto Cristo, il Divino Modello di tutti gli uomini, l’unico che ad essi non soltanto dona il coraggio, la rassegnazione e la pace, ma anche chiede l’offerta di queste prove per condurre a compimento i suoi misteriosi disegni di salvezza e di santificazione delle anime. Voi così insegnate loro che sono chiamati, pur nell’apparente inutilità dei loro sacrifici, a dare al Divin Salvatore la collaborazione più preziosa e benefica per la redenzione del mondo: quella della sofferenza, per mezzo della quale voi in modo tutto particolare siete chiamati a completare nella vostra carne ciò che manca alle tribolazioni di Cristo a pro del suo Corpo, che è la Chiesa (Cfr. Col. 1, 24).

PAZIENZA E AMORE

È quanto noi stessi, unitamente ai Vescovi del Concilio Ecumenico Vaticano II, abbiamo ricordato nel messaggio di chiusura rivolto a tutti i sofferenti: «Oh, voi tutti che sentite più gravemente il peso della croce . . . voi che siete gli sconosciuti del dolore, riprendete coraggio: voi siete i preferiti del regno di Dio, il regno della speranza, della bontà e della vita; voi siete i fratelli del Cristo sofferente; e con Lui, se voi lo volete, salvate il mondo . . . Sappiate che voi non siete soli, né separati, né abbandonati, né inutili: voi siete chiamati da Cristo, voi siete la sua vivente e trasparente immagine».

Ed allora ecco la raccomandazione che vi faremo: rimanete in comunione sempre più intima con tutto il Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Come volontari della sofferenza, poi, sappiate soffrire non soltanto con pazienza, ma anche e soprattutto con amore. E questo sempre potrete farlo, anche quando non si ha la forza di articolare preghiere o di fare altri esercizi.

LA BENEMERITA ATTIVITÀ DELL’ASSISTENZA SPIRITUALE AGLI AMMALATI

Da parte nostra, vi accompagniamo con la preghiera, che vi invoca da Dio ogni consolazione e pace, serenità e forza d’animo, fiducia e abbandono in Lui.

Ed ora, nel nome del Signore e in pegno della nostra benevolenza, a tutti voi, qui presenti, impartiamo l’Apostolica Benedizione, che estendiamo alle vostre famiglie, a quanti non hanno potuto unirsi a voi e particolarmente al provvido Centro Volontari della Sofferenza con un paterno, vivissimo incoraggiamento per la nobile e tanto benemerita attività da esso svolta per l’assistenza spirituale degli ammalati.

                                              



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