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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
ALLA GUARDIA NOBILE PONTIFICIA*

Mercoledì, 29 dicembre 1943

 

Il tradizionale omaggio, che, per l'a voce del vostro illustre Capitano Comandante, Ci avete, diletti figli, indirizzato nella ricorrenza delle Feste Natalizie e del nuovo Anno, sebbene previsto ed atteso, conserva per Noi, pur nel suo ripetersi usuale, il genuino incanto e quella soave risonanza, che promana da un canticum novum. Nelle parole care non è mai che venga meno il pregio della nativa dolcezza; perché l'amore del Padre per i suoi figli e dei figli per il Padre non perde col volgere degli anni la schietta vivacità della giovinezza, e le vicende del tempo, che passa, lungi dal raffreddarlo, prestano all'amore, sempre il medesimo, nuove ragioni di manifestarsi ed espressioni rinnovate di affetto.

Ora quali circostanze hanno più potenza di stringere maggiormente i legami dei cuori, se non le prove comuni? Voi avete dato uno sguardo agli eventi, che da ogni parte incalzano e premono: avete compreso che l'ora presente ha condizioni ignote ad altre età; e perciò avete colto questa occasione natalizia per testimoniarCi, con una dimostrazione più concreta e sensibile che nelle ore serene e tranquille, l'ossequio e l'attaccamento alla Santa Sede Apostolica, tradizionali nelle vostre famiglie e istillati nei vostri cuori fin dai primi anni.

Noi non ne dubitavamo, diletti figli; conoscevamo i vostri nobili e franchi sentimenti; e ve ne assicuravamo l'anno scorso in questa medesima ricorrenza, quando rispondendo ai vostri auguri, e additando l'orizzonte mondiale che andava sempre più turbandosi e oscurandosi, esprimevamo la Nostra fiducia in voi, se mai nel corso degli avvenimenti fossero sorti giorni particolarmente gravi di difficoltà e di contrasti. Tali giorni non tardarono a venire : Roma stessa, città sacra, diocesi Nostra, fu per due volte fatta segno a forti attacchi aerei; e il territorio di questo Nostro Stato della città del Vaticano, destinato a tutelare, pur nella sua ristrettezza, la libertà e l'indipendenza del Nostro ministero spirituale, fu audacemente violato con una incursione, che dai suoi autori si pensò potesse rimanere di sconosciuto nome, e sollevò lo stupore indignato del mondo civile.

Ma voi, a mano a mano che si svolgevano, seguivate il succedersi di così tragiche vicissitudini, e, senza attendere l'allarme, eravate pronti e solerti al vostro posto. Onde non Ci meravigliammo, allorché di vostra propria idea, con istante richiesta, desideraste e otteneste di estendere e moltiplicare il vostro ufficio, e al servizio di onore bramaste di aggiungere in modo più effettivo la Guardia del Corpo, di guisa che Noi vi abbiamo incontrati e veduti, discretamente e con vigile sguardo presenti, dovunque Ci portavano i Nostri passi. Noi sapevamo già di poter contare su di voi; ma la esperienza fattane Ce ne ha ancor più persuasi, mostrandoCi in piena luce il vostro zelo di oculata vigilanza e il fervore della vostra dedizione al Romano Pontefice.

Anche questa estesa e terribile guerra avrà un termine. Quando il sole si leverà di nuovo sopra un mondo rigenerato nella pace, nella concordia e nella carità, e risplenderanno i raggi che confortano e consolano di tutti i dolori sofferti, Noi non dimenticheremo ciò che avete operato, ricorderemo la guardia e la difesa, che siete stati per Noi. E portiamo sicurezza nell'animo che, se fossimo per traversare — che Dio non voglia — giorni anche più oscuri e turbati, Noi avremmo ancora in voi il saldo e de-voto presidio che un Padre trova sempre in mezzo ai suoi figli.

Ma se il Nostro cuore vi è grato di quanto avete fatto e fate, Ci dice in pari tempo altamente che l'impero del dovere nasce in voi dal grande impulso della. fede, la quale anima, eleva e nobilita ogni vostra azione, la trasforma in merito innanzi a Dio e agli uomini, ispira i vostri sentimenti e la vostra condotta verso di Noi. Non vi fa forse questa vostra fede nel Vicario di Cristo contemplare Cri sto stesso e consacrare a Lui la vostra costanza e il vostro ardore per servirlo ed esaltarlo?

Sì, Cristo invita i cuori generosi a difenderlo, come da Bambino Egli, l'Onnipotente, volle aver bisogno di difesa contro le insidie, che lo minacciavano. Noi non intendiamo qui di parlare soltanto o principalmente dei pericoli materiali, a cui permette che siano talora esposte le Sacre Specie, sotto le quali Egli si nasconde; come avviene quando, tra le fiamme dell'incendio, o sotto i bombardamenti eroici fedeli, a rischio della loro vita, salvano il ciborio rimasto nel tabernacolo bruciante o schiacciato dalle macerie. Ma meno visibili sono altri pericoli permanenti : Cri sto, vita dell'anima, è minacciato e perseguitato nelle anime. Le illusioni, i pregiudizi dell'ignoranza, la falsa scienza, le calunnie, le insinuazioni malevole contro la sua Chiesa e la sua dottrina, contro la pietà dei fedeli e la frequenza dei Sacramenti, turbano e sconvolgono la mente e lo spirito e conducono all'infedeltà. Né a minor danne concorrono le passioni, le tentazioni, le seduzioni, che, per vertendo i cuori, ne discacciano Cristo. Che dovete far voi diletti figli? Difendete Cristo con la parola, con l'esempio, con la pratica della virtù, a cui vi guida e sospinge il fervore della vostra fede; ma difendetelo e custoditelo anzitutto in voi stessi, perché nessuno può lusingarsi o presumere di essere al sicuro da ogni pericolo. Qual trionfo menerebbero i nemici di Cristo, se mai riuscissero a bandirlo dal cuore e dall'anima dei suoi più valorosi con l'errore e col peccato! Il mantenere la difesa di Cristo in voi vi farà più forti e saldi a continuarla negli altri con l'altera dignità della vostra vita personale, con la carità che si effonde e la bontà edificante del vostro costume sociale.

Guardia Nobile come siete del Vicario di Cristo, sia vostro vanto di stare in prima linea nel servizio del divino Maestro, Re dei vostri cuori, e di rinunziare volenterosi ai vostri gusti, ai vostri piaceri, al vostro amor proprio, per compiere interamente e con perfezione il dovere di cristiani e di Corpo scelto.

Guardia d'onore per concorrere a custodire e difendere la integrità e l'indipendenza del Nostro piccolo Stato, il rispetto della Nostra sovranità morale, spirituale e soprannaturale sui fedeli di tutto il mondo, quale non ha da essere il vostra ardore nel farvi degni campioni e promotori del regno universale dì Cristo? Cristo, Signore e Padrone dell'universo, ha un regno non di armi e di potenza che venga dalla terra, ma di verità e di grazia, ch'Egli volle posto nella mente e nel cuore degli uomini, per innalzarvi il suo trono di salvezza e di pace; mentre il mondo, volendo detronizzare Cristo nella vita dei singoli e della società, non ha fatto altro che seminare la causa profonda dei mali presenti ed esporre sé stesso al turbamento e al disordine, che lo conducono alla rovina.

L'adveniat regnum tuum, che dai vostri cuori sale a vibrare sulle vostre labbra, dev'essere per voi non solo tana fervida preghiera ed un caldo voto, ma anche una parola d'ordine, la parola d'ordine d'ogni vostro giorno e di tutta la vostra vita.

Con tale augurio e con particolare affetto vi impartiamo, diletti figli, a voi e alle vostre care famiglie, come pegno delle più elette grazie celesti, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, V,
  Quinto anno di Pontificato, 2 marzo 1943 - 1° marzo 1944, pp. 169-172
  Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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