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LETTERA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
AL LEGATO PONTIFICIO ALLE CELEBRAZIONI
DELLA LIBERTÀ DELL’UNGHERIA
(BUDAPEST, 22-23 OTTOBRE 2006)

 

Al Nostro Venerato Fratello
ANGELO CARDINALE
DI S.R.C. SODANO
Segretario di Stato emerito
Decano del Collegio Cardinalizio

È cosa nobile e giusta difendere e conservare i propri diritti di libertà e di religione. Infatti "la vera libertà è nell'uomo segno altissimo dell'immagine divina" (Gaudium et spes, 17). La Chiesa dunque ritiene che la giusta dignità e libertà siano meritatamente da tutelare: "L'uomo, infatti, da Dio Creatore è costituito intelligente e libero nella società" (ivi, 21). Di conseguenza, coloro che per questo motivo soffrono soprusi o perdono la vita sono degni di lode e di pio ricordo.

Pertanto, come cinquant'anni or sono il Nostro Predecessore di venerata memoria Pio Papa XII con animo solerte accompagnò con le sue preghiere e consolò con le sue parole il Popolo ungherese che difendeva la sua libertà, così oggi Noi vogliamo esprimere apprezzamento per le solenni celebrazioni che fra breve si svolgeranno a Budapest, a ricordo del cinquantesimo anniversario di quella eroica difesa della libertà nazionale.

Siamo profondamente convinti che quest'evento potrà giovare alla fede e all'unità di quella nobile Nazione e dell'intera Europa. Volentieri perciò abbiamo accolto l'invito dell'Onorevole Presidente dell'Ungheria, Signor Ladislao Sólyom. Non potendo però recarCi Noi personalmente colà, affidiamo volentieri a Te, Venerato Fratello Nostro, che con grande prudenza e capacità hai per lungo tempo curato gli impegni importantissimi del Romano Pontefice per l'utilità di tutta la Chiesa, l'espletamento di questo singolare compito.

Pertanto, in virtù di queste Lettere Ti nominiamo Nostro Legato per la solenne commemorazione che si terrà a Budapest nei giorni 22 e 23 del prossimo mese di ottobre, in occasione della celebrazione della libertà dell'Ungheria. Farai quindi le Nostre veci, presiederai ai solenni riti, parteciperai convenientemente a tutti i presenti il Nostro saluto, in particolare al Presidente di Ungheria, alle Autorità e ai sacri Pastori; a tutti confermerai la Nostra benevolenza, carità e presenza spirituale. Potrai esortare tutti con le parole del Concilio Vaticano II, "soprattutto coloro che sono impegnati in compiti educativi, ad adoperarsi per formare esseri umani i quali, nel pieno riconoscimento dell'ordine morale, sappiano obbedire alla legittima autorità e siano amanti della genuina libertà" (Dich. Dignitatis humanae, 8).

Affidiamo la tua missione di Legato alla valida intercessione della Grande Signora di Ungheria, come pure ai santi Stefano e Giovanni da Capistrano, nella speranza che un tale evento arrechi benefici a quella Nazione, ne confermi la fede e produca frutti cospicui di carità e di pace.

Vogliamo, infine, che amorevolmente imparta a tutti i presenti la Nostra Benedizione Apostolica, pegno della celeste grazia e testimonianza della Nostra comunione.

Dal Vaticano, 23 settembre 2006, secondo anno del Nostro Pontificato.

BENEDICTUS PP. XVI

 

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