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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI
AL CORSO PROMOSSO DAL
TRIBUNALE DELLA ROTA ROMANA

Aula Paolo VI
Sabato, 12 marzo 2016

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Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Saluto tutti voi che avete partecipato al corso di formazione, promosso dalla Rota Romana, sul nuovo processo matrimoniale e sulla procedura super rato. Sono riconoscente a Mons. Pinto per il suo impegno in favore di questi corsi formativi e lo ringrazio per le sue parole.

Durante il recente percorso sinodale sulla famiglia, erano emerse forti aspettative per rendere più agili ed efficaci le procedure per la dichiarazione di nullità matrimoniale. Tanti fedeli, infatti, soffrono per la fine del proprio matrimonio e spesso sono oppressi dal dubbio se esso fosse valido o meno. Si domandano cioè se già ci fosse qualcosa nelle intenzioni o nei fatti ad impedire l’effettivo realizzarsi del sacramento. Ma questi fedeli in molti casi trovavano difficoltà ad accedere alle strutture giuridiche ecclesiali ed avvertivano l’esigenza che le procedure fossero semplificate.

La carità e la misericordia, oltre che la riflessione sull’esperienza, hanno spinto la Chiesa a rendersi ancora più vicina a questi suoi figli, venendo incontro ad un loro legittimo desiderio di giustizia. Il 15 agosto scorso sono stati promulgati i documenti Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus, che hanno raccolto i frutti del lavoro della commissione speciale istituita il 27 agosto 2014: quasi un anno di lavoro. Tali provvedimenti hanno un obiettivo eminentemente pastorale: mostrare la sollecitudine della Chiesa verso quei fedeli che attendono una rapida verifica sulla loro situazione matrimoniale. In particolare, è stata abolita la doppia sentenza conforme e si è dato vita al cosiddetto processo breve, rimettendo al centro la figura e il ruolo del Vescovo diocesano, o dell’Eparca nel caso delle Chiese orientali, come giudice delle cause. Si è così ulteriormente valorizzato il ruolo del Vescovo o dell’Eparca nella materia matrimoniale; infatti, oltre all’accertamento per via amministrativa – rato e non consumato –, a lui è ora rimessa la responsabilità della via giudiziaria in ordine all’accertamento della validità del vincolo.

È importante che la nuova normativa sia recepita e approfondita, nel merito e nello spirito, specialmente dagli operatori dei Tribunali ecclesiastici, per rendere un servizio di giustizia e di carità alle famiglie. Per tanta gente, che ha vissuto un’esperienza matrimoniale infelice, la verifica della validità o meno del matrimonio rappresenta un’importante possibilità; e queste persone vanno aiutate a percorrere il più agevolmente possibile questa strada. Da qui anche il valore del corso che avete frequentato. Vi incoraggio a fare tesoro di quanto avete appreso in questi giorni e ad operare tenendo sempre fisso lo sguardo sulla salus animarum, che è la legge suprema della Chiesa.

La Chiesa è madre e vuole mostrare a tutti il volto di Dio fedele al suo amore, misericordioso e sempre capace di ridonare forza e speranza. Ciò che più ci sta a cuore riguardo ai separati che vivono una nuova unione è la loro partecipazione alla comunità ecclesiale. Ma, mentre ci prendiamo cura delle ferite di quanti richiedono l’accertamento della verità sul loro matrimonio fallito, guardiamo con ammirazione a coloro che, anche in condizioni difficili, rimangono fedeli al vincolo sacramentale. Questi testimoni della fedeltà matrimoniale vanno incoraggiati e additati come esempi da imitare. Tante donne e uomini sopportano cose pesanti, grosse per non distruggere la famiglia, per essere fedeli nella salute e nella malattia, nelle difficoltà e nella vita tranquilla: è la fedeltà. E sono bravi!

Vi ringrazio per il vostro impegno in favore della giustizia e vi esorto a viverlo non come un mestiere o peggio come un potere, ma come un servizio alle anime, specialmente quelle più ferite. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga. Per favore, ricordatevi di pregare per me.

 



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