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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI SACERDOTI AMERICANI

Venerdì, 6 maggio 1983

 

Miei cari fratelli nel sacerdozio di Gesù Cristo.

Sono lieto di dare il benvenuto a tutti voi che fate parte dell’Istituto di educazione teologica permanente del Collegio nord-americano. Le settimane che avete trascorso a Roma vi hanno dato l’opportunità di rinnovarvi nello studio della teologia e delle discipline ad essa attinenti, così da essere condotti con più grande vigore a servire il Popolo di Dio nelle vostre diocesi o nei particolari apostolati assunti dalle vostre comunità religiose.

C’è un aspetto importante del vostro servizio sacerdotale sul quale vorrei riflettere con voi oggi. Voi avete avuto la fortuna di essere testimoni della solenne apertura dell’Anno Santo straordinario della Redenzione. Un tema centrale di quest’anno è la riconciliazione con Dio e la comunità ecclesiale mediante la penitenza e la conversione. Noi cerchiamo questa riconciliazione in vari modi, ma essenziale a questo processo è il rinnovato risveglio tra i fedeli di una stima per il Sacramento della Penitenza. È a questo proposito che desidero rivolgermi a voi oggi. È su questo sacramento che desidero richiamare la vostra attenzione particolare.

Noi sappiamo che il nostro popolo fa esperienza della misericordia divina in molti modi, sia come individui che come membri della comunità della salvezza. Ma la sensibilità pastorale ci insegna anche che questa esperienza della misericordia divina raggiunge la sua più alta intensità - e trova la sua più eloquente espressione - nel momento in cui il penitente si inginocchia davanti al ministro del Sacramento della Penitenza e chiede il perdono di Cristo e l’assoluzione dei suoi peccati.

Miei fratelli, molto della nostra identità di uomini di Dio è associata nelle menti dei fedeli col nostro ruolo di riconciliatori sacramentali. Molto del rispetto, della deferenza e del genuino affetto che il nostro popolo nutre verso di noi è legato al nostro potere di perdonare i peccati nel nome di Cristo. Non saremmo davvero fedeli all’essenza della nostra vocazione sacerdotale se non cogliessimo ogni occasione per offrire al nostro popolo la potenza salvifica e riconciliante della misericordia di Cristo nel Sacramento della Penitenza.

Vi chiedo oggi di accettare la sfida della proclamazione della misericordia e dell’amore di Dio di cui si fa esperienza mediante il Sacramento della Penitenza. Vi invito a predicarlo con rinnovato fervore ed insistenza; di insegnarlo esortando il vostro popolo ad una sempre maggiore conversione e, soprattutto, a mostrare il cammino praticandolo voi stessi.

Che i vostri sforzi siano sostenuti dall’intercessione di Maria, le cui preghiere materne ci avvicinano al Figlio suo; e che voi siate confermati nella grazia di Cristo Redentore, il cui amore per i suoi servitori nel ministero sacerdotale è fonte infinita della nostra vita e del nostro ministero.

© Copyright 1983 - Libreria Editrice Vaticana

 


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