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VISITA PASTORALE AD ASTI

SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI OBLATI DI SAN GIUSEPPE
NELLA CASA MADRE DELLA CONGREGAZIONE

Asti - Sabato, 25 settembre 1993

 

Carissimi Oblati di san Giuseppe!

1. È un dono del Signore il nostro incontro di questa sera. Pur se breve, esso mi permette di intrattenermi con voi in questa Casa Madre, che ha visto nascere e svilupparsi la vostra Congregazione. Ringrazio il Superiore Generale, Padre Vito Calabrese, per il cortese benvenuto che mi ha indirizzato e ricambio di cuore i sentimenti che a nome vostro mi ha espresso.

Qui si conservano le spoglie mortali del venerabile Mons. Giuseppe Marello, figlio esimio della Chiesa astigiana, che a Dio piacendo domani mattina avrò la gioia di proclamare Beato. Accanto alla sua urna mi piace ricordare la sua figura di grande devoto di san Giuseppe, tutto dedito al servizio della Chiesa. Il suo messaggio carismatico vive in voi e nelle vostre benefiche istituzioni. Grazie, carissimi, per il fattivo contributo che seguendo le orme del Fondatore non vi stancate di prestare alla diffusione del Vangelo, imitando san Giuseppe, patrono della vostra Opera.

2. Diceva il Vescovo Marello: “Bisogna prendere le proprie ispirazioni da san Giuseppe, che fu il primo sulla terra a curare gli interessi di Gesù, Esso che ce lo custodì infante, lo protesse fanciullo e gli fu in luogo di padre nei primi trent’anni della sua vita qui in terra” (cf. Briciole d’oro. Massime e sentenze del servo di Dio Mons. Giuseppe Marello, Milano 1930, p. 28).

Il vostro Padre spirituale vide in san Giuseppe il pellegrino della fede, fiduciosamente abbandonato, pur nell’oscurità di tanti eventi che circondano la nascita di Gesù, all’arcano piano divino (cf. Redemptoris Custos, 24). La sua esistenza è segnata da profondo senso di responsabilità, da alacre laboriosità, e costante umiltà. Non sono forse tali virtù che devono contraddistinguere anche voi come Oblati di san Giuseppe? Non stanno esse alla base del vostro apostolato tra i giovani?

Mi piace qui ricordare la tranquillità e la costanza, che, unitamente ad una grande modestia, Mons. Marello ha saputo alimentare in se stesso mediante una preghiera profonda ed incessante. Si sentiva e viveva da “oblato”, cioè dedito completamente a Dio, e da Dio donato alla sua gente, per dimostrare con la testimonianza e la parola (oltre che mediante una eccellente penna di giornalista) la tenerezza del Padre celeste verso ogni persona, in modo particolare verso i giovani. È su questo che egli ha costruito il suo cammino verso la santità: santità non considerata come privilegio riservato a pochi, bensì grazia offerta a tutti.

3. Carissimi Oblati di san Giuseppe! Siete anche voi chiamati a dedicarvi totalmente “alla cura degli interessi di Gesù”. Abbiate pertanto sempre presente l’esempio umile, paziente e laborioso del vostro Fondatore, che amava ripetere ai suoi collaboratori: “Siate certosini in casa e apostoli fuori casa”.

Il vostro impegno apostolico e missionario in tante parti del mondo, dall’America Latina all’Estremo Oriente, dall’Europa all’Africa, sta a testimoniare una vitalità spirituale di cui rendo grazie al Signore insieme con voi.

L’evento della Beatificazione del vostro Fondatore che domani vivremo insieme qui ad Asti, costituisca per ciascuno un’occasione di rinnovato entusiasmo evangelico. Mons. Marello vi accompagni e vi protegga sempre: a lui affido le speranze e i progetti della vostra Congregazione, ed in particolare il Capitolo Generale che celebrerete, a Dio piacendo, nel prossimo mese di gennaio. “In tutti i vostri bisogni – egli ripeteva – gettatevi con fiducia tra le braccia di Maria vostra tenerissima Madre e per quanto grandi siano i pericoli e le tentazioni, voi ne uscirete sempre vittoriosi” (cf. Briciole d’oro..., p. 41). San Giuseppe, che, dopo la Vergine benedetta, per primo ha stretto tra le braccia il Redentore Gesù, sia l’esempio a cui ispirate il vostro ministero, che è di intima relazione con il Verbo di Dio.

Vi sostenga, carissimi, il mio affettuoso incoraggiamento, avvalorato da una speciale benedizione apostolica.

 



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