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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI STUDIO PROMOSSO
DALLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZ
E

Venerdì, 12 maggio 1995

 

Eminenze,
Eccellenze,
Signore e Signori,

1. Come sempre, sono molto lieto di incontrare gli illustri partecipanti alle sessioni di studio organizzate dalla Pontificia Accademia delle Scienze e ringrazio il Vescovo James McHugh per le sue cordiali parole di saluto. Oggi, sono particolarmente lieto di potere esprimere il mio apprezzamento alla Royal Society che ha promosso questo importante incontro.

Mantenendo fede al suo scopo e al suo statuto, la Pontificia Accademia delle Scienza si dedica a una vasta gamma di questioni scientifiche, sociali ed etiche che sono importanti per il servizio che la Chiesa svolge per la famiglia umana, un servizio che scaturisce dal fondamentale comandamento evangelico dell’amore. L’Accademia svolge un ruolo importante nell’aiutare la Chiesa, e in particolare la Santa Sede, a realizzare il suo compito di servizio con il beneficio delle maggiori conoscenze scientifiche. I vostri studi e le vostre ricerche contribuiscono allo sforzo supremo della Chiesa di accompagnare l’umanità nel suo cammino attraverso le realtà temporali verso il destino trascendente, grande e inesorabile dell’uomo.

2. In questa occasione, siete stati invitati a condividere la vostra esperienza su un argomento specifico: “L’allattamento naturale: scienza e società”, nell’ambito di uno studio generale su Popolazione e Risorse a cui l’Accademia si dedica dal 1990. In quanto scienziati, orientate la vostra ricerca a una migliore comprensione dei vantaggi dell’allattamento naturale per il neonato e per la madre. Come il vostro gruppo di Studio può confermare, in circostanze normali esso apporta due grandi benefici al bambino: la protezione contro le malattie e un’appropriata alimentazione. Oltre a questi effetti immunologici e nutrizionali, l’allattamento naturale crea un vincolo di amore e di sicurezza fra la madre e il bambino e permette a quest’ultimo di affermare la sua presenza come persona attraverso l’interazione con la madre.

Tutto ciò riguarda da vicino innumerevoli madri e bambini ed è di generale interesse per tutte le società, siano esse ricche o povere. Auspico che i vostri studi contribuiscano a aumentare la consapevolezza pubblica di quanto questa attività naturale giovi al bambino e contribuisca a creare quell’intimità e quell’unione con la madre così necessarie per un sano sviluppo del bambino. Tale vincolo è così naturale e umano che i Salmi utilizzano l’immagine dell’infante attaccato al seno materno come metafora della sollecitudine che Dio ha per uomo (cf. Sal 22, 9). Questa interazione fra madre e bambino è così importante che il mio predecessore Papa Pio XII ha esortato le madri cattoliche, per quanto possibile, a nutrire da sole i propri figli (cf. Discorso alle Madri, 26 ottobre 1941). Da varie prospettive, dunque, questo tema è molto importante per la Chiesa, in quanto essa è chiamata ad occuparsi della santità della vita e della famiglia.

3. Dati raccolti in tutto il mondo indicano che i due terzi delle madri adottano ancora l’allattamento naturale, almeno fino a un certo punto. Tuttavia le statistiche mostrano anche che il numero delle madri che allattano i loro bambini in questo modo è diminuito, non solo nei Paesi industrializzati dove questa pratica deve essere ripristinata, ma anche nei Paesi in via di sviluppo. Tale diminuzione è dovuta a una combinazione di fattori sociali, come l’urbanizzazione e le richieste sempre più grandi fatte alle donne, di politiche e pratiche sanitarie e di strategie di mercato che promuovono forme alternative di alimentazione.

Tuttavia la maggior parte degli studi si dichiarano a favore dell’allattamento naturale piuttosto che dei suoi surrogati. Le agenzie internazionali responsabili stanno esortando i governi a garantire alle donne di poter allattare naturalmente i propri figli per un periodo compreso fra i quattro e i sei mesi e di poter continuare con questo metodo, supportato da altri alimenti appropriati, fino al secondo anno di età o anche oltre (cf. UNICEF Children and Development in the ‘90, in occasione del Summit Mondiale per l’Infanzia, New York, 29-30 settembre 1990). Il vostro incontro quindi intende illustrare le basi scientifiche per incoraggiare le politiche sociali e le condizioni di lavoro che permettano alle madri di ricorrere all’allattamento naturale.

In concreto, stiamo affermando che le madri hanno bisogno di tempo, informazione e sostegno. In molte società si riversano sulle donne così tante aspettative che esse non sempre hanno il tempo necessario per dedicarsi all’allattamento naturale. A differenza di altri metodi, nessuno può sostituire la madre in questa attività naturale. Inoltre, le donne hanno il diritto di essere informate correttamente circa i vantaggi di questa pratica e anche circa le difficoltà che in alcuni casi essa comporta. Anche i professionisti della salute dovrebbero essere esortati ad aiutare le donne e formati correttamente a questo compito.

4. Nella recente Enciclica Evangelium Vitae ho scritto che: “la politica familiare deve essere perno e motore di tutte le politiche sociali.. Inoltre è necessario reimpostare le politiche lavorative, urbanistiche, abitative e dei servizi, perché si possano conciliare tra loro i tempi del lavoro e quelli della famiglia e diventi effettivamente possibile la cura dei bambini e degli anziani” (Evangelium Vitae, 90).

Questa è solo una vaga utopia, oppure è la strada obbligata verso il benessere autentico della società? Persino questa breve riflessione sull’atto molto individuale e privato di una madre che nutre il proprio bambino può condurci ad un ripensamento critico, profondo e ampio su alcuni presupposti sociali ed economici le cui negative conseguenze umane e morali diviene sempre più difficile ignorare. Di certo è estremamente necessaria una revisione radicale di molti aspetti dei diffusi modelli socio-economici di lavoro, della competizione economica e della mancanza di attenzione verso le necessità della famiglia.

5. Sono dunque molto grato a tutti voi per aver dedicato il vostro tempo e offerto la vostra collaborazione a questo incontro promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Royal Society. Attendo la sintesi e i risultati dei vostri studi affinché queste informazioni possano essere diffuse ampiamente fra i nostri organi ecclesiali e le istituzioni competenti in tutto il mondo. Prego per il buon esito delle vostre ricerche e per il vostro bene personale.

Che Dio possa benedirvi concedendo forza, gioia e pace ad ognuno di voi e ai membri delle vostre famiglie.

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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