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DISCORSO DI PAOLO VI
AI PELLEGRINI GIUBILARI ITALIANI

Lunedì, 22 settembre 1975 

 

Ci procura intimo gaudio sostare per qualche istante con voi, fedeli carissimi, tanto numerosi, della diocesi di Vicenza; e con quelli della diocesi di Lodi, i quali piamente ricordano il XVI centenario dell’ordinazione episcopale del loro antico Vescovo, San Bassiano, mentre il seminario diocesano, qui presente al completo, commemora inoltre il IV centenario della propria fondazione; e poi con i fedeli della diocesi di Feltre e Belluno; con quelli ancora della diocesi di Forlì, tra i quali notiamo un gruppo di ammalati; come pure col qualificato gruppo dei partecipanti al V Congresso del Terzo Ordine Carmelitano. E con voi tutti salutiamo rispettosamente i sacri Pastori che vi hanno accompagnati: i cari e venerati Monsignori Arnoldo Onisto, Giulio Oggioni, Paolo Babini e Giovanni Proni.

Voi siete convenuti a Roma da regioni diverse, ma unico è il fine del vostro pellegrinaggio, la celebrazione del Santo Giubileo. Noi vi ringraziamo della vostra visita, che riempie il nostro animo di commozione; e vi siamo riconoscenti altresì e specialmente per la sincera espressione della vostra fede, che ci recate nell’odierno incontro. L’aver desiderato di vedere il Papa in occasione del Santo Giubileo, ci attesta con quale spirito voi intendete partecipare a questo straordinario avvenimento della Chiesa, che vi impegna, con tutti gli altri credenti, ad uno sforzo di rinnovamento interiore, di riconciliazione con Dio e con i fratelli, di fervore nella preghiera, di generosità nella carità, di perseveranza nella professione della fede, vissuta con esemplare coerenza.

Figli carissimi, il Giubileo sia per voi l’occasione propizia per dare un orientamento più decisamente cristiano alla vostra vita, per rimettere nella loro giusta prospettiva quei valori che, soli, danno un significato, una dignità, uno scopo al nostro esistere: l’amore di Dio prima di tutto e al di sopra di tutto, senza alcun compromesso; e poi l’amore generoso e operoso verso i fratelli. A questa conversione, a questo rinnovamento la Chiesa chiama i suoi figli con la celebrazione dell’Anno Santo, in quest’ora di grazia, di perdono e di salvezza.

Mentre ci rallegriamo per il fervore con cui avete voluto inserirvi in questa corrente di rinascita spirituale, noi amiamo assicurarvi la nostra preghiera al Signore affinché la corroborante esperienza da voi vissuta qui nel centro visibile della cattolicità sia feconda di frutti duraturi per le vostre anime, come per le comunità ecclesiali, le istituzioni e le associazioni alle quali appartenete.

A voi il nostro incoraggiamento alla costante fedeltà dei propositi, con la nostra speciale Benedizione Apostolica.

                                        



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